DAREDEVIL Recensione della serie TV Netflix

QUANDO LA GIUSTIZIA È CIECA, MA LA VENDETTA CI VEDE BENISSIMO!

4 Nov 2015

Se c’era un motivo per cui ho atteso con ansia che Netflix approdasse in Italia, era Daredevil.

Da quando ho visto online screenshot e brevi filmati della serie sul personaggio Marvel ho iniziato a sperare che finalmente anche il Diavolo di Hell’s Kitchen potesse avere una trasposizione degna di tal nome (il primo che mi nomina Ben Affleck verrà severamente punito!); l’arrivo del colosso americano dello streaming mi ha consentito di poter finalmente godere di questa incarnazione televisiva del personaggio Marvel, lasciandomi totalmente a bocca aperta!

Daredevil, che in Italia è sempre stato conosciuto come Devil (nonostante la doppia D sul costume, ma che ci volete fare?), è uno dei personaggi Marvel meno noti nel nostro Paese, eppure è un character estremamente interessante, forse nel panorama Marvel uno dei più umani assieme al Punitore.


UNO DEI PRINCIPALI MOTIVI PER CUI SOTTOSCRIVERE UN ABBONAMENTO NETFLIX E’ SICURAMENTE IL POTERSI GUSTARE LA PRIMA STAGIONE DI DAREDEVIL!


Prima di essere un supereroe, Matt Murdock è un avvocato, idealista e convinto che per combattere il crimine l’arma più potente sia la legge; nonostante sia rimasto accecato da bambino in seguito ad un incidente, il giovane Matt si è impegnato con tenacia e determinazione nello studio, aiutato anche dal padre Jack.

Jack Battling Murdock era un pugile con una sfortunata carriera, sempre speranzoso nel salto di categoria, ma rassegnato a fare da sparring partner a più talentuosi boxeur, spesso offrendosi come perdente in incontri truccati; questa vita difficile e piena di sacrifici era il tentativo di Jack di offrire al figlio una possibilità di lasciare Hell’s Kitchen, uno dei quartieri più malfamati di New York.

È proprio questa vita borderline che porterà Murdock senior a fare uno sgarro a degli allibratori, che non esiteranno a punirlo con la morte che lascia lo sfortunato Matt solo al mondo!

Sotto questo aspetto anche la controparte televisiva si mantiene abbastanza fedele all’originale cartaceo,seguendo con numerosi flashback la vita di Matt a partire dall’incidente, mostrandoci il difficile percorso di adattamento nel suo nuovo mondo buio.

Il serial prodotto da Netflix e Marvel inizia con le prime esperienze di Matt come vigilante.

All’interno dei primi episodi chi non ha dimestichezza col personaggio fatica a conciliare la figura dell’avvocato cieco con il giustiziere notturno che prende il suo posto al calare delle tenebre; al volgere di metà stagione compaiono personaggi che aiutano a capire come questo ragazzo privo della vista possa in realtà essere un feroce combattente, compiendo azioni che hanno dell’impossibile!

Daredevil è un supereroe che non ha scelto di salvare il mondo, il suo solo obiettivo è impedire che il degrado del suo quartiere condanni i residenti ad una vita violenta ed in balia del crimine; il contrasto fra la sua figura di uomo di legge e di giustiziere notturno è uno dei migliori esempi di come da “grandi poteri derivino grandi responsabilità”, frase tanto cara al mondo Marvel.

Matt non concepisce come ci siano persone che riescano sempre ad aggirare la legge, e questo pensiero lo tormenta, al punto che decide di scendere in prima linea per combattere il crimine, forte dei suoi sensi acuiti dalla cecità e da un particolare addestramento; anche nella serie di Netflix vedremo questo senso di sfiducia nello stesso sistema che ha giurato di servire, una crescente delusione che lo porta ad intraprendere la strada di vigilante.

Ma può la violenza essere la risposta alla violenza?

La domanda perseguita la coscienza di Matt, cattolico fervente e in perenne contrasto con sé stesso, diviso tra il senso del dovere come uomo e la sua educazione religiosa; come nel comic, anche in Daredevil Matt ricorrerà spesso alla confessione,una sorte di terapia che lo convinca di far la cosa giusta. Sembra quasi ironico che nelle sue prime apparizioni venga etichettato come il Diavolo di Hell’s Kitchen, visto la sua forte fede; eppure Matt stesso rimarrà legato a questo suo nomignolo, facendone la sua identità di supereroe e plasmando il suo mito attorno a questa connotazione.


SIAMO DI FRONTE ALLA PRIMA TRASPOSIZIONE DI UN EROE DEI COMICS DOVE SI ONORANO AMBIENTAZIONE E CARATTERE DEL PERSONAGGIO, MANTENENDO UNA COERENZA FIN’ORA MAI VISTA


Tutto questa tematiche, complesse e fresche per un fumetto, vengono fedelmente trasportate nel serial di Netflix.

Charlie Cox da vita ad un Matt Murdock che ha moltissimo della creatura di Stan Lee e Bill Everett; l’attore riesce non solo ad interpretare con convinzione un cieco, ma nelle espressioni facciali e nei movimenti anche minimi riesce a far trasparire tutto il tumulto emozionale che si nasconde dietro alle lenti scure dei suoi occhiali. In certe scene di transizione tra la figura dell’avvocato e quella del giustiziere sembra di assistere alla versione reale di una tavola di John Romita sr, a riprova che Cox pare avere preso una certa familiarità col mondo cartaceo del Cornetto (come viene spesso soprannominato Daredevil) .

Ma non è solamente Cox a dare una strepitosa interpretazione di Matt Murdock, tutto il cast di questo serial riesce a far risaltare i personaggi del fumetto con una vitalità straordinaria; abbiamo un Foggy Nelson (Helden Henson) esattamente come lo abbiamo conosciuto, Karen Page (Deborah Ann Wool) ha lo stesso carattere tenace e al contempo fragile che ha sempre contraddistinto il suo carattere.

Se però dobbiamo premiare un attore su tutti, la scelta è sicuramente Vincent d’Onofrio, un Wilson Fisk semplicemente perfetto. Il futuro Kingpin ci viene presentato ancora come aspirante signore del crimine; all’inizio sembra quasi che Fisk e Murdock perseguano lo stesso obiettivo, salvare Hell’s Kitchen da se stessa, dalla spirale di crimine e morte che aleggia sul quartiere. Se per Matt la strada da seguire è combattere e sconfiggere il crimine, per Wilson il crimine è un’arma, odiosa ma necessaria, per raggiungere il medesimo scopo.

Anche d’Onofrio interpreta un personaggio diviso fra due tendenze, quella di uomo che vorrebbe essere onesto e vivere una vita normale e il suo senso del dovere, il saper che senza l’intervento di una figura forte nessuno potrà salvare il suo quartiere. La differenza di visione tra Murdock e Fisk sta nell’educazione ricevuta, nella famiglia in cui sono cresciuti e nel loro trascorso; se Jack Murdock ha educato il figlio ad essere rispettoso della legge e a lottare onestamente per i propri principi, la serie ci mostra come il padre di Wilson abbia instillato nel figlio imbranato e goffo la dura legge del più forte.

Questo diverso modo di leggere la vita mette i due personaggi su una strada in cui inevitabilmente dovranno scontrarsi, decidendo il destino di Hell’s Kitchen; il quartiere in cui sono cresciuti non è solo il loro terreno scontro, il premio in palio, ma è il terzo protagonista della vicenda, vitale con il sottobosco criminale con cui Fisk e il giustiziere devo scontrarsi per raggiungere i propri obiettivi. È come se la stessa anima di Hell’s Kitchen si opponesse al loro intervento, preferendo lasciare che la situazione degeneri, in un lento suicidio che segni la fine della propria esistenza.

Gli sceneggiatori hanno mantenuto la fedeltà al fumetto mantenendo il nome del quartiere, da qualche anno rinominato Clinton; nonostante la scelta, nel comic Daredevil continua a chiamare il suo quartiere col vecchio nome, perchè “puoi cambiargli il nome, ma non la sua anima marcia e corrotta”.

Tutte le scelte del team creativo sono mirate a portarci in una sorta di anno zero per il mondo di Daredevil, in cui si notano le prime avvisaglie di ciò che vivremo con le successive stagioni; anche nell’audio originale ci sono dei riferimenti al nome di Daredevil, Matt ancora non ha un costume ufficiale che fa la sua comparsa solo negli ultimi episodi.

Eppure anche Daredevil segue la linea guida della Marvel (o dovrei dire Disney, ormai?) e , come il più noto Agents of SHIELD, entra nella continuity del Marvel Cinematic Universe; durante la prima stagione si avranno spesso riferimenti alla famosa Battaglia di New York vista nel primo Avengers, si parlerà con brevi cenni di alieni e supereroi. A riprova di questa volontà di creare un unico universo narrativo, sempre su Netflix verranno presto introdotti nuovi serial con personaggi minori Marvel (come Jessica Jones e Luke Cage), al fine di portare Daredevil e compagni verso la formazione dei Difensori.

La fortune è con Netflix possiamo divorarci tutti gli episodi della prima stagione delle avventure di Matt in brevissimo tempo, preparandoci all’imminente arrivo del secondo blocco di episodi, in cui faranno la loro comparsa due personaggi molto amati dell’Universo Marvel…

Possiamo ammirare Daredevil nella nuova serie Netflix Marvel, The Defender in questo fantastico trailer.

CONCLUSIONI: Daredevil è una delle più interessanti offerte Netflix, un serial che finalmente porta al grande pubblico un personaggio Marvel presentandolo fedelmente all'originale. Mantenere l'ambientazione originale, scegliere un cast di prim'ordine e costruire una story line intensa e piena di pathos aiuta Daredevil a diventare un serial cult del genere cinecomic. OBBLIGATORIO

VOTO FINALE: 8

SCHEDA SERIE TV

  • DATA RILASCIO:
  • GENERE: Action/ Comic
  • IDEATORE: Drew Goddard
  • NETWORK: Netflix
  • STAGIONE:
  • EPISODI:
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