HOMEWORLD DESERTS OF KAHRAK

3 Feb 2016

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HOMEWORLD DESERT OF KARHAKNEL DESERTO SI NASCONDE IL FUTURO DI KARHAK

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Pochi giochi sono entrati nella storia dei videogames con la prorompenza di Homeworld.

Nel 1999 la Relic Entertainment (la software house dietro a prodotti come Company of Heroes o Dawn of War 2) portò su PC un titolo RTS che rivoluzionò il sistema di gioco del genere grazie alla sua ambientazione: lo spazio!

Potendo contare su un simile ambiente di gioco, il giocatore poteva, per la prima volta, muovere le proprie truppe in tutte le tre dimensioni, orchestrando delle manovre belliche entusiasmanti e del tutto nuove! Il gioco ebbe un immediato successo, tanto che Homeworld ebbe subito un seguito, Homeworld Cataclysm (sviluppato da Barking Dogs Studios) e infine Relic tornò a lavorare sulla propria creatura con Homeworld 2.

Nell’aprile del 2013 Gearbox Software ha acquistato di diritti della saga di Homeworld (i cui codici sorgente e motore grafico erano ormai pubblici dal 2003), provvedendo a riproporre la serie in un versione rimasterizzata adeguando la grafica ai tempi, e scegliendo (purtroppo) di aumentare il prezzo di questa stupenda edizione (vergognosamente alto). Tutto questo è stato un preambolo per il lancio avvenuto nelle ultime settimane di Homeworld: Deserts of Kharak.

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IL MITO DI HOMEWORLD NASCE NEL 1999, QUANDO RELIC STRAVOLGE LE REGOLE DEGLI RTS AMBIENTANDO IL PROPRIO GIOCO NELLO SPAZIO

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Chi ha giocato i precedenti titoli della saga ricorda che alla base della storia di Homeworld c’era il popolo Kushan, originario del pianeta Kharak, che è appena entrato in possesso del relitto di una misteriosa astronave, sepolto nelle sabbie. All’interno di questo rottame spaziale viene trovata una Pietra Guida, una specie di mappa stellare che indica la rotta per Hiigara; le guerre che dividevano i popoli di Kharak finiscono e si apre un’era di collaborazione, che porta alla creazione della NAVE MADRE, la protagonista del gioco nonchè nostra base per l’intero gioco.

In Deserts of Kharak facciamo un ulteriore passo indietro nella storia di Kahrak, ovvero durante le guerre tra i popoli del pianeta; di recente dei rilevamenti nelle profondità del deserto hanno mostrato la presenza di un misterioso artefatto, il che attira l’attenzione di tutte le popolazioni; il nostro alter ego sarà Rachel S’Jet, scienziata a capo di una spedizione per scoprire i misteri legati a questo ritrovamento.

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Già dalla presentazione si respira l’atmosfera di Homeworld, è come un ritorno a casa. La particolarità di Homeworld era una gamma di colori particolari, che davano vita a uno stile grafico particolare e suggestivo, come un fumetto disegnato da un autore la cui matita è inconfondibile. Gearbox, pur adeguando l’impostazione “classica” di Homeworld alle nuove tecnologie (e aspettative dei player moderni) ha saputo rispettare l’identità del brand. Guardando la presentazione mi sono sentito nuovamente nel 1999, ho assaporato quel misto di trepidazione e ammirazione per un gioco che propone una novità con un proprio stile; difficilmente gli RTS venuti dopo Homeworld (anche quelli della stessa Relic Entertainment) hanno saputo rivoluzionare il loro genere.

La storia come sempre è un punto di forza della saga, anche se in un RTS non è certo la parte centrale; eppure i pochi dialoghi, le comunicazioni tra le truppe che ci indirizzano negli incarichi e le missioni che si susseguono non hanno come unico scopo quello di dirigere le nostre azioni, vengono realizzati con cura e un tocco di realismo sufficiente per far immedesimare il giocatore nelle battaglie tra le sabbie di Kahrak.

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ANCHE PER DESERTS OF KAHRAK ABBIAMO UNA STORIA COINVOLGENTE, CHE ANIMA LE NOSTRE MISSIONI IN MODO PERFETTO!

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Rimane solo da vedere come lo spostamento da un ambiente spaziale ad uno planetario abbia influito sul gameplay. Se nel primo ciclo di Homeworld il combattimento era innovativo per la possibilità di muoversi su ogni asse spaziale, con Deserts of Kahrak questa novità viene eliminata; questo però non mina in alcun modo l’ottimo lavoro di Blackbird Interactive.

L’impostazione di una base mobile da cui dipende il nostro esercito (il tratto peculiare della serie), in questo caso il Trasporto Kapisi; immaginate un’immensa portaerei su cingoli che si muove per il deserto, una base mobile che potremo costantemente ampliare e dotare di nuovi upgrade atti alla creazione di sempre migliori strumenti di guerra. Questo nostro punto di riferimento svolge le funzioni di una base vera e propria, fungendo anche da centro di ricerca per i miglioramenti per le nostre armate; la vera sfida di Deserts of Kahrak è di preservare sempre il Kapisi in ottimo stato, proteggendolo e, alla bisogna, riparando.

Quest’ultima azione spetta alla nostra protagonista, Rachel, che a bordo del suo mezzo (la presenza fissa al fianco del Kapisi) sarà spesso chiamata in causa in quanto addetta alle riparazioni; Rachel avrà questo pesante compito non solo per la nostra base, ma anche per ogni truppa al nostro comando, e vi assicuro che le riparazioni saranno necessarie molto spesso.

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Nonostante la mancanza di movimento tipica dell’ambientazione spaziale, le nostre armate in Deserts of Kahrak non saranno certo statiche. Vedere come i nostri mezzi si arrampicano per le dune, affrontano scontri in gole desolate o inseguono i nemici per sconfinate distese di sabbia è intrigante, appassiona il giocatore ed è testimonianza dell’ottimo lavoro svolto da Blackbird Interactive. Le animazioni dei vari mezzi, le ambientazioni e la vita che anima questi deserti sono rese alla perfezione, con realismo e profondità, una definizione che non viene scalfita minimamente zoomando al massimo la nostra visuale; i dettagli non sgranano, non vengono confusi e tutto l’insieme ha una propria precisa connotazione, un tratto distintivo, inconfondibile: è Homeworld!

E proprio come Homeworld, Deserts of Kahrak ripropone lo stesso gameplay, impegnativo e sfaccettato; la parte gestionale non è complicata, visto che tutto dipende sempre dal Kapisi, ma le prime missioni fortunatamente ci aiutano ad abituarci a questo impianto di gioco, piuttosto atipico (volete mettere la “complessità” delle varie strutture in uno Starcraft 2 a caso?). Ad aiutare il giocatore abbiamo per fortuna un’interfaccia completa ed immediata, che ci aiuta sia a selezionare rapidamente le nostre unità (singolarmente o nei gruppi di fuoco che creeremo), sia nell’interagire con la nostra struttura madre. Anche nei combattimenti riusciremo sempre ad avere agevolmente sotto controllo la situazione, grazie alla presenza di una mappa tattica attivabile e alla totale libertà della visuale (ruotabile in ogni direzione e dall’altezza variabile); nelle prime missioni avremo modo di prendere la mano coi comandi (presentati nel breve tutorial obbligatorio), ma in poco tempo saremo più che padroni del nostro esercito.

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Prima ho accennato al fatto che Deserts of Kahrak sia in linea con la tradizione grafica di Homeworld. Questo non deve trarre in inganno, non siamo di fronte ad una grafica scadente o datata; nonostante non sia un prodotto che strabilia la vista, Deserts of Kahrak ha comunque un impianto video di tutto rispetto, con una propria identità che lo rende unico nel suo genere. Colori vivaci, linee squadrate ed un design dei mezzi molto sci-fi “veccia maniera” rendono gradevoli le immagini a schermo, dando al prodotto un tocco personale. Allo stesso obiettivo mirano le musiche e le cut-scene, realizzate sullo stesso stile del motore gioco (sempre fluido e ricco di animazioni semplici ma efficaci). Non c’è che dire, Deserts of Kahrak è in tutto e per tutto un gioco che merita di far parte dell’universo narrativo di Homeworld.

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” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:justify|color:%23ffffff” google_fonts=”font_family:Roboto%3A100%2C100italic%2C300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C500%2C500italic%2C700%2C700italic%2C900%2C900italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/6″][/vc_column_inner][/vc_row_inner][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_custom_heading text=”SCHEDA GIOCO” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal” css=”.vc_custom_1442605752114{padding-top: 0px !important;padding-right: 0px !important;padding-bottom: 0px !important;padding-left: 0px !important;}”][vc_column_text]


  • RILASCIATO: 20.01.2016
  • GENERE: RTS
  • SVILUPPATORE: Blackbird Interactive
  • PUBLISHER: Gearbox Software

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