UT N.6 “IRANON IN ATEM”

25 Ago 2016

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UT: IRANON IN ATEM

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Ogni viaggio ha come termine ultimo il raggiungimento della meta, e sfortunatamente questo vale anche per UT, la miniserie targata Bonelli firmata dal duo Roi-Barbato. Sei numeri, volati in questi mesi, che ci hanno portato a viaggiare in un mondo metafisico e complesso, ma affascinante e pieno di una vitalità che sembra quasi contrapporsi all’idea di aridità che gli autori volevano donare alla loro ambientazione.
Perchè in Ut la ricerca della verità di Iranon, l’ostinata voglia di Ut di dare più vita al proprio gatto (e mi sembra di sentire la preghiera di Roy Batty al suo creatore in Blade Runner) sono un attaccamento disperato a una vitalità che sembra sfuggire nel mondo creato dai due autori.

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LA FINE DEL VIAGGIO DI UT E IRANON LI PORTA A COMBATTERE NELLA CASA, IN CERCA DELLE RISPOSTE TANTE DESIDERATE


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Questo sesto volume è il momento in cui tutto giunge alla sua fine, la catarsi finale in cui tutte le domande dovrebbero trovare una risposta, un compimento. Imprigionati nella casa, Ut e Iranon cercano di raggiungere finalmente i propri scopi, nonostante la ritrosia dei loro antagonisti, in primis Iv e Caligari; l’ordine prestabilito dagli architetti è ormai crollato, Iranon ha portato l’anarchia e la sua ostinazione a non conformarsi, ma anzi a voler riscrivere l’ordine delle cose sembra essere la causa di tutta questa violenza. A rendere più complesso il tutto si unisce l’irruenta natura di Ut, incapace di desistere dal proprio intento e pronto ad affrontare tutto e tutti pur di rendere più longevo il suo gattino Leopoldo e vendicare la piccola Yersinia.

UT: IRANON IN ATEMIranon in Atem è la chiave di lettura di tutta la miniserie, che andrebbe riletta ora tutta d’un fiato, finalmente completa, per capire tutti i piccoli dettagli che compongono questo racconto; perchè non è facile comprendere UT, assimilarlo e riuscire a seguirne il filo, ma come abbiamo detto fin dal principio, esiste una logica sottile che lega tutti i personaggi, tutte le loro azioni verso un fine ultimo. La ricerca delle case e la loro funzione, così come l’importanza degli originali, sono i fari su cui si muove la storia, importanti come il concetto di fiaba, che finalmente viene mostrata come uno strumento utile a guidare la vita di chi popola questo mondo.

Tutta la potenza narrativa di UT esplode in questo finale. Il mondo ideato da Corrado Roi viene recepito e animato dalla sceneggiatura di Paola Barbato, che fa sue le guide filosofiche di Roi per dare ai suoi personaggi una vitalità intensa. Se Iranon diventa quasi granitico nel suo intento, inamovibile dalla sua strada, nel corso della miniserie chi giova maggiormente di una crescita interiore è proprio Ut. Animo semplice, facilmente schiavo della propria esuberanza e violenza, diventa sempre più cosciente di se, impara a seguire un obiettivo e non fermarsi; ma straordinariamente è anche il più umano dei protagonisti, mostra emozioni intense, è capace di dimostrare vero affetto (come nella scelta finale di Leopoldo) o di lasciarsi andare ad eccessi d’ira quando la sua strada viene ostacolata.

A volte mi sono trovato oppresso dalla lettura, schiacciato da una situazione che difficilmente comprendevo, rileggendo qualche pagina per esser sicuro di avere letto con attenzione tutto; Ut è anche questo, il sentirsi confusi da un mondo che segue delle regole proprie, non sempre di facile comprensione, ma che qualcuno (il duo Iranon-Ut) sceglie di sovvertire, di non accettare e di voler cambiare. Ed è nel finale che mi son sentito più confuso che mai. Perchè non si capisce se alla fine di due protagonisti abbiano ottenuto ciò che davvero volevano, o se siano scesi a patti con un mondo che hanno tentato di combattere; Ut che si aggira solitario, narratore di un nuovo mondo, che appare sconfitto alla fine di tutto questo, conscio di avere perso più di quanto immagini, ma deciso al contempo a riprendersi ciò che per lui è importante. Un finale intenso che lascia aperto al lettore un eventuale ritorno?

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Se i tempi narrativi scelti da Paola Barbato sono sempre ragionati e scanditi, bisogna rendere merito a Corrado Roi di aver sempre mantenuto un altissimo livello per i suoi disegni. Per tutta la miniserie sono rimasto colpito come il disegnatore abbia saputo trasformare la maschera che copre il volto di Ut nella sua vera faccia, riuscendo a modellarne il tessuto in base alle espressione del personaggio, come se fosse la sua vera pelle; non deve esser stato facile, visto che Ut mostra un’ampia gamma di emozioni, ma il risultato è stato spettacolare, specialmente per gli occhi, vero specchio dei tormenti di Ut. Ma ogni disegno di Roi è impressionante, specialmente i volti dei protagonisti, segnati e sempre realistici, tesi nelle proprie manifestazioni emotive, e valorizzati da questo gioco di bianchi e neri che avvolgono il tutto in un’atmosfera onirica.

Il lettering di Omar Tuis mette il tocco finale, riuscendo a caratterizzare perfettamente i dialoghi dei protagonisti, soprattutto rendendo bene lo stile di parlata di Ut, a tratti immaturo e passionale, che è gran parte del fascino del personaggio!

Iranon in Atem è l’ultimo appuntamento con questa miniserie, e nell’introduzione, come sempre a quattro mani, i due autori tralasciano per una volta il rapporto con la storia, ma si regalano una delle più belle dichiarazioni di amicizia mai lette. Non ci resta che ringraziare Roi e Barbato per averci regalato questo viaggio, e sperare che queste miniserie di casa Bonelli non terminino con UT, ma che possano tornare presto a donarci nuove avventure ed emozioni!

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  • USCITA: 24.08.2016
  • SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Corrado Roi, Paola Barbato
  • DISEGNI: Corrado Roi
  • COPERTINA: Corrado Roi
  • LETTERING: Omar Tuis
  • CASA EDITRICE: Sergio Bonelli Editore

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