AGENZIA ALFA 35: NATO DAL BUIO

24 Ott 2015

nathan never agenzia alfa 35

Agenzia Alfa, il volumone di casa Bonelli che presenta storie dall’universo di Nathan Never, è tornato in edicola per con il suo volume numero 35.

All’interno di questa collana abbiamo trovato raccolte di avventure con vari personaggi, storie one shot in qualche modo legate al nostro agente Alfa o addirittura avventure appartenenti ad altri archi temporali, come per Generazione Futura; in questo trentacinquesimo albo abbiamo una storia che sembra raccogliere tutte queste diverse incarnazioni della serie, mettendo al centro della narrazione la giovane Kay Frayn.

L’idea non è male e Nato dal buio avrebbe potuto essere una bella occasione per approfondire uno dei personaggi secondari più interessanti della saga di Nathan Never; la parola chiave è proprio “avrebbe”.

Come sta accadendo spesso nel mondo degli agenti Alfa ci ritroviamo a leggere una storia che parte da degli ottimi spunti, riuscendo anche a tessere una trama abbastanza accattivante, ma perde di consistenza con il passare delle pagine.

AGENZIA ALFA RISCHIA DI FINIRE NEL GORGO DI MEDIOCRITA’ A CUI TUTTO L’UNIVERSO DI NATHAN NEVER STA ANDANDO PRECIPITOSAMENTE INCONTRO

La scelta di portare la storia su diversi piani temporali è interessante, e viene anche gestita bene; il passaggio da un tempo all’altro è scandito con precisione, non lascia adito a dubbi e soprattutto l’alternanza dei piani temporali viene dettata con un attento rispetto al ritmo della trama.

Per delimitare i diversi momenti si è optato per quattro diversi team creativi; se da un lato può essere una trovata gradevole perchè offre al lettore la possibilità di avere uno stacco netto tra le diverse linee narrative anche da un punto di vista grafico, dall’altro apre alla possibilità che le citate storie pecchino ad un certo punto di organicità, come se fossero messe forzatamente all’interno del volume.

Purtroppo, in alcuni punti siamo finiti in questa trappola.

Mentre la parte futura (ambientata 300 anni dopo la linea temporale canonica di Nathan Never) riesce a creare una certa suspance, attira il lettore con la sua storia inquietante e un protagonista davvero magnetico, sono gli interludi, teoricamente l’ossatura del volume, a vacillare.

Il voler presentare il rapporto tra Kay e il suo giovane amico Bud, farlo maturare e trasformarlo in un qualcosa di più serio può anche essere interessante, ma è una storyline che viene tirata troppo alle lunghe, andando ad inserire anche il menage familiare della famiglia Frayn; ultimamente la famiglia di Branko è presente in maniera massiccia nella continuity di Nathan Never, come se gli autori volessero dare a questo trio un’importanza rilevante, ma non riuscendo mai a dare un senso alla loro frequente presenza nelle storie dell’agente Alfa.

Apparentemente gli autori vedevano nell’ultimo interludio il punto focale della vicenda, il climax della vicenda personale tra Kay e Bud, volendo dare un tono di maturità e violenza per il gran finale; ne è uscito una trama da film noir-sentimentale di serie B, fatto di stereotipi e prevedibile, come lo è gran parte della vicenda. Leggere questo albo rappresenta una continua ricerca di un senso a tutta la vicenda, facendoci sperare che presto arrivi quel dettaglio che mette tutto nella giusta prospettiva; peccato che il lettore si affanni in questa ricerca senza fine vanamente, venendo sviato dalle varie sottotrame, e ottenendo come unica risposta il cliffhanger finale che già da metà albo era immaginabile.

Nemmeno l’ultimo sguardo al futuro riesce a risanare la sensazione di trovarsi di fronte all’ennesimo albo andato male di Nathan Never, sempre più lontano dai fasti dei suoi anni migliori!

Il comparto disegni riesce a dare un po’ di respiro a questo albo, conferendo alle trame traballanti almeno l’alibi di animare delle tavole illustrate con perizia.

I ben quattro diversi disegnatori che si sono alternati hanno dato prova di meritare il loro posto nel cast bonelliano, riuscendo sempre a creare tavole intense e con un buon livello di dettaglio, stimolando almeno il nostro interesse visivo; purtroppo le trame, specialmente per gli interludi, sono sottotono, prevedibili, spesso a cavallo tra il racconto adolescenziale e il tentativo di portate il target ad un livello più maturo. Il tentativo è fallito, non riuscendo a dare Nato dal buio un senso di completezza, nemmeno lasciando un finale aperto che può, teoricamente, lanciare un nuovo arco narrativo.

La speranza è che questo nuovo potenziale soggetto possa dare una rinnovata linfa ad un serie di fumetti che sembra aver perso il proprio smalto.

La copertina disegnata da Sergio Giardo è invece sempre impeccabile, con una tavola ispirata che ci immerge subito nelle cupe atmosfere che ci attendono all’interno del volume.

CONCLUSIONI: Per ritrovare (e si spera in ogni senso!) Nathan Never aspettiamo il 17 novembre, sarà impegnato ad aiutare due vecchie conoscenze a scagionarsi da un'accusa di omicidio nell'albo Gargoyle !

VOTO FINALE: 7.5

SCHEDA FUMETTO

  • DATA RILASCIO: 24 ottobre 2015
  • SOGGETTO: Alessandro Russo, Stefano Piani, Mirko Perniola
  • SCENEGGIATURA: Alessandro Russo, Stefano Piani, Mirko Perniola
  • DISEGNI: Alessandro Russo, Riccardo Chiereghin,Andrea Bormida,Patrizia Mandacini
  • COLORI: Gianmauro Cozzi
  • CASA EDITRICE: Sergio Bonelli Editore
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