DEVIL: PADRE

15 Giu 2016

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DAREDEVIL PADRE: FIGLI E PADRI LEGATI DAL DESTINO

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Sono due gli aspetti della vita che hanno profondamente segnato Matt Murdock, due elementi che hanno trasformato il ragazzino cieco di Hell’s Kitchen in Daredevil. Daredevil non nasce per l’incidente che ha reso Matt cieco, ma trae origine dalla figura del padre, Battling Jack Murdock, e dai suoi sensi di colpa.

Il sotto titolo di Padre potrebbe benissimo essere Le colpe dei padri, perchè tutti i protagonisti, in modo particolare il nostro Matt, devono affrontare le conseguenze delle scelte dei propri genitori; tre padri hanno scelto un percorso, ognuno per delle ragioni proprie, ma hanno anche deciso, seppur inconsciamente, il destino dei propri figli.

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QUANDO I FIGLI DEVONO PORRE RIMEDIO AGLI ERRORI DEI PADRI

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Padre inizia in una giornata che è tutto un programma, il giorno della festa del papà. Nelle prime tavole di Quesada seguiamo Daredevil mentre pattuglia la sua Hell’s Kitchen, impegnato non solo nel suo ruolo di vigilante ma anche nel ricordare l’origine dei suoi poteri, compreso l’impatto del padre nella sua vita.

Ma il nocciolo della questione è la presa in carico di una causa nella sua veste di avvocato, quando i coniugi Farrell assumono lo studio Nelson & Murdock per seguire la loro causa contro l’azienda elettrica che a loro dire ha causato il cancro. Scherzo del destino, i due coniugi tornano a Hell’s Kitchen dopo esserne scappati, complice un’infanzia difficile, e che si scoprirà che hanno molto in comune con quella di Matt.

Ma la doppia vita di avvocato e vigilante vuol dire che anche la sua missione di proteggere Hell’s Kitchen presenta il conto; un’anomala ondata di caldo sembra avere scatenato un serial killer che infesta New York, ma stranamente si tiene lontano da Hell’s Kitchen. La territorialità di Daredevil sembra mettere sulle sue tracce un nuovo gruppo di metaumani intenzionati a sconfiggere la criminalità di New York, avvalendosi dell’aiuto di Matt.

Tutto questo si fonde in una storia che spinge Matt ai limiti sia come Daredevil che come uomo.

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Padre è una saga che presenta il conto a Matt per le scelte della sua vita, sia quelle volontarie che le obbligatorie.

Il primo aspetto che viene torturato e sezionato è (come spesso accade nelle storie di Daredevil) la figura del padre, che in questo caso viene presentato in tutta la sua durezza; se in Daredevil : Giallo la figura di Battling Jack viene presentata solo nei lati positivi, in Padre vediamo come la vita dura e senza pietà di Jack abbia portato l’uomo a percorrere una strada che lo ha messo al soldo del crimine. E la violenza che a volte si ripercuoteva sul figlio, il dolore per Matt nel vedere il padre taglieggiare i negozianti per ordine della mala sono parte integrante della crescita morale del giovane Murdock, sono il seme da cui nascerà il senso di giustizia e protezione che anima Daredevil.

Perchè i figli sono il frutto degli insegnamenti dei genitori, sia palesati con parole e insegnamenti che con i moniti silenziosi generati dalle azioni che ne caratterizzano la vita; l’intera storia si basa su questo presupposto, sull’idea che il figlio sia il lascito del genitore, il risultato di come sia vissuto. Quattro vite si incrociano su questo assioma, quattro persone cresciute con le ingombranti figure dei genitori, tutte legate ad una giornata, al momento in cui Matt, a causa di suo padre, diventa Daredevil. Perchè come si vede nel finale del volume, quando Matt vede Jack taglieggiare una vittima del racket fugge da questo scontro con la realtà, cerca di negare il crollo del mito di suo padre; nessun uomo è perfetto, nemmeno i nostri padri, ma spesso sono persone che soffrono e cercano di fare del proprio meglio per offrire ai propri cari una scelta, una possibilità di esser migliori, a costo di perdere la propria anima. La scelta di piegarsi al crimine di Jack era il suo sacrificio per il figlio, un modo sbagliato magari, ma comunque un gesto d’amore e speranza per il futuro di Matt; ma è un vicolo, il luogo di un pestaggio, il luogo in cui Matt vede cosa sia diventato suo padre che mette padre e figlio l’uno di fronte all’altro, scambiando il loro modo di vedere il mondo. È la molla che rimette in assetto la bussola morale di Jack, il momento in cui la paura di deludere il figlio ricorda all’uomo chi lui sia, l’uomo che vuole suo figlio ricordi, l’uomo che salvando la propria anima salva anche il futuro del figlio, con un abbraccio e un pentimento che insegnano al giovane Matt cosa sia il giusto.

E da questo nasce il senso di responsabilità, quasi un’esternazione delle colpe interiori percepite da Matt, che lo porta a inseguire sempre il suo percorso di sofferenza e asperità per fare ciò che ritiene giusto, il suo voler essere il Guardiano di Hell’s Kitchen; ma questa sua territorialità, questo curare il suo piccolo giardino scaricando la feccia altrove è il limite di Daredevil, il considerare solo Hell’s Kitchen sua responsabilità. Matt affronta questa sfida anche contro i nuovi giustizieri, li combatte quando cercano di indurlo ad aiutarli; ma la realtà è che Daredevil è impegnato in una crociata solitaria, è un carico emotivo e una missione che senta sua, è il suo compito, la sua responsabilità.

Uno degli aspetti più interessanti del mito del Cornetto è proprio questo essere così devoto al suo quartiere da esser pronto a sacrificare tutto per esso, anche la propria felicità e la propria vita. Ma anche un limite che può tradirlo, che incosciamente può dirigere le sue deduzioni e anche fuorviarlo, come accade in questa saga; l’errore è lasciarsi guidare da preconcetti, dalla troppa sicurezza nata da un carico emotivo opprimente e che nessuno, nemmeno Matt Murdock, nemmeno Daredevil, possono gestire in solitario.

Tutta la trama di Padre ruota attorno a queste due realtà, al mondo di Matt e a come sia sempre un precario equilibrio a condurre la sua esistenza. Il finale è catartico, l’accettazione della figura paterna, con tutti i suoi lati oscuri e i suoi pregi, è l’arrivo di un percorso tortuoso in cui Matt ha dovuto affrontare il proprio passato, regolare gli sbagli ereditati dal periodo più oscuro del padre e cercare di prendere coscienza del proprio ruolo.

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Quesada non solo riesce a costruire una storia emotivamente intensa, ma la accompagna con dei disegni che lasciano il segno. Il suo tratto non è particolarmente realistico, tende a esagerare le proporzioni anche nel fisico, dando quasi un’idea di cartone animato, ma ciò nonostante i disegni sono comunque gradevoli, appassionano; le inquadrature sono sempre calzanti, dinamiche, e i volti dei protagonisti espressivi. Si leggono rabbia, rassegnazione, odio, speranza. I colori di Richard Isanove sono spettacolari, nei flashback dei personaggi la scelta di valorizzare alcuni elementi con una colorazione diversa rispetto al colore principale (ottima l’idea di rendere i ricordi di Matt in giallo e rosso, i colori storici di Daredevil) è azzeccata, aiuta a concentrarsi sugli aspetti essenziali della personalità dei vari personaggi.

Lascia solo un po’ perplesso il secondo scontro con i Santeros, con un Daredevil versione ninja che potrebbe essere anche un’idea affascinante, non fosse che viene reso eccessivamente imponente nell’armatura medioevale.

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Padre rimane una delle storie simbolo dell’anima di Daredevil, una visione complessa e completa di come il passato di Matt e le sue paure, i suoi sensi di colpa lo abbiano reso il Diavolo Custode di Hell’s Kitchen, di come anche Daredevil abbia i suoi limiti e i suoi lati oscuri.

L’ideale sarebbe recuperare questa run di Quesada nella stupenda versione presenta nella Daredevil Collection!

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Devil: Padre è Daredevil che affronta il proprio passato, lo spettro di un padre che si rivela essere il punto di partenza della scelta di Matt Murdock di vestire i panni del Daivolo Custode. Quesada non si risparmia, unisce una storai emozionante a disegni che nella loro peculiarità si sposano bene con la trama. CATARSI

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