Dylan Dog (Color Fest) N° 21: Lo Scuotibare

Saluti Gaters! Oggi vi parlo della storia presente nel numero 21 della serie Dylan Dog “Color Fest”, la collana in cui spesso troviamo opere più sperimentali rispetto ai numeri della serie regolare. Ai testi c’è Giovanni Masi, che esordì con Dylan sul numero 14 di questa collana, mentre i disegni sono a cura del navigato Giorgio Pontrelli. Una delle differenze con gli albi canonici riguarda il fatto che le storie di questa collana sono a colori: in questo numero se ne occupa Sergio Algozzino.

Ne “Lo scuotibare” possiamo godere di una bella commistione di situazioni classiche che si intervallano a elementi derivanti dalla “rivoluzione” che ha investito la testata dal 2013 a oggi. Un robusto prologo ci permette di venire a conoscenza di Sir Hudson, un uomo misterioso che non disdegna macabre chiaccherate con i non-morti e passeggiate nei cimiteri. Nel frattempo, Groucho vaga per una Londra disastrata, con la metropolitana bloccata e voragini che si aprono nell’asfalto. Dylan riceve la “cliente del mese”, Alexandra, che gli chiede di indagare sulla misteriosa sparizione del nonno da una camera mortuaria.

La ragazza lascia al nostro indagatore un grimorio appartenuto al defunto per aiutarlo nelle indagini. Dylan salva fortunosamente la giovane dall’attacco di uno degli zombie che stanno invadendo Londra. Decide, quindi, di investigare sul caso, approfondendo gli appunti del nonno di Alexandra relativi alle fosse comuni londinesi. Intanto, i sotterranei di una chiesa ci rivelano l’adunata dei morti viventi capeggiata dall’inquietante Sir Hudson.

Sarà proprio lui il fantomatico “scuotibare” che dà il titolo all’albo. Riusciranno Dylan e Groucho a fermare la legione di zombie che si sta preparando all’attacco?


SENZA GRANDI COLPI DI SCENA, DYLAN DOG: LO SCUOTIBARE, BASA LA SUA SOLIDITA’ SUL TRATTO MODERNO DI PONTRELLI E LA PARTICOLARE COLORAZIONE.


Potrete notare come la storia offra una bella alternanza tra le ambientazioni. Ne troviamo più cupe (spesso in scala di verdi) e transizioni nette verso la paletta del rosso. I capelli di Alexandra sono, infatti, il dettaglio più estremo. Quasi come se il colore dovesse definire il contesto emotivo delle scene: una contrapposizione tra la vita e la morte. La morte, seppure non in forma di mietitrice, aleggia su tutto l’albo con il simbolo del teschio ricorrente. In contrapposizione abbiamo le rose (rosse) che sembrano invece dare forza all’Eros o impulso alla vita.

Alexandra rappresenta, in tutti i sensi, il punto d’incontro tra queste due anime dell’albo. Il tratto di Pontrelli è in certi frangenti assimilabile a quello di Dall’Agnol. Surreale e divertente la scena con Groucho al pub come unico cliente vivo. Un Groucho a cui la penna di Masi non fa mancare battibecchi con Irma (l’assistente dello smartphone) e citazioni raffinate (Schopenhauer). D’impatto anche la copertina a cura dell’emergente Giulio Rincione, già messosi in luce con la trilogia dei “Paperi”.

CONCLUSIONI: In definitiva, un albo dalla forma elegante che si legge con piacere anche se fin troppo schematico nella fluidità con cui si arriva alla soluzione del caso. Il prossimo numero (22) del Color Fest uscirà il 9 agosto con il titolo Remake 2.

VOTO FINALE: 6

SCHEDA FUMETTO

  • DATA RILASCIO: 5.05.2017
  • SOGGETTO: Giovanni Masi
  • SCENEGGIATURA: Giovanni Masi
  • DISEGNI: Giorgio Pontrelli
  • COLORI: Sergio Algonzino
  • CASA EDITRICE: Sergio Bonelli editore
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