ELITE: DANGEROUS

26 Ago 2015

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ELITE: DANGEROUS: ALLA CONQUISTA DELLO SPAZIO!

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Se c’è una cosa che un videogiocatore col pallino della fantascienza adora sono i simulatori spaziali, poco ma sicuro. Lo vedrete avviare il gioco e con un picco di nerdismo nel caricamento lui sussurrerà “per arrivare dove nessun uomo è mai giunto prima” (o lo faccio solo io?). Ovviamene questa passione è sempre stata ben sfruttata dalle software house, basta pensare allo stupendo universo della serie di Wing Commander, o X-wing vs Tie fighter, veri mattatori dei simulatori spaziali arcade di qualche decennio fa.
A ridosso di questi giochi dallo spirito prettamente action, c’era un titolo che invece preferiva puntare su un’esperienza più realistica, una vera simulazione: Elite, datato 1984! All’epoca i pc erano poco potenti, il che si traduceva in un limite nelle proprie aspirazioni che costringeva le sfotware house a limitare la propria fantasia e cercare di offrire al giocatore un’esperienza unica ma comunque imprigionata nei limiti tecnologici del periodo. Per lungo tempo la serie di Elite è stata rimpianta, visto che l’ultimo titolo, First Encounter, risalente al 1995, aveva raggiunto un traguardo notevole: la creazione di una galassia da più di 500 milioni di stelle, ognuna con pianeti visitabili. In quell’anno era un risultato davvero notevole, tanto che ancora gli appassionati di simulatori spaziali ricordano come i programmatori di First Encounters avessero usato per primi una tecnologia procedurale per la creazione della loro immensa galassia.
Capirete quindi con che entusiasmo sia stato accolto nel 2013 l’annuncio di una campagna kickstarter (il vero motore della nuova industria videoludica, secondo me) per portare sui nostri schermi un nuovo Elite! Ovviamente potendo contare su un simile pedigree la raccolta fondi è stata un successo, spinta anche da promesse davvero allettanti; i programmatori all’epoca avevano promesso una riproduzione a grandezza naturale dello spazio conosciuto, con la garanzia di espandere l’universo giocabile in base a nuove scoperte scientifiche, partendo da una base di circa 400 miliardi di stelle! Tempo pochi mesi (non anni, gente, mesi!) e la raccolta ha toccato quota 1.6 milioni di sterline, cui i programmatori hanno risposto nel giro di due anni portando sui nostri schermi Elite: Dangerous!

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ELITE: DANGEROUS RIPORTA GLI SPACE SIMS IN AUGE CON GRANDE STILE!


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Elite: Dangerous non è un semplice simulatore spaziale, può essere definito come un simulatore di pilota spaziale vero e proprio! La nostra libertà di azione sarà totale, non vincolandoci ad una scelta presa a caso dagli sviluppatori, ma lasciando al giocatore la piena autonomia decisionale!
Inizieremo come piloti squattrinati (1000 crediti, tante speranze e nient’altro) e possessori di una piccola navetta, con cui potremo muovere i primi passi nella galassia; il punto di partenza sarà una base stellare nei pressi del Braccio di Orione, ma ad ogni partita il nostro punto di partenza sarà casuale, scelta presa per farci sentire persi nello spazio infinito. Non abbiamo, all’inizio del gioco, una affiliazione o una nazione di appartenenza, siamo dei cani sciolti che vogliono farsi strada nella galassia, ma per farlo dobbiamo anche conoscere la situazione politica della fetta di universo in cui ci muoveremo; nei nostri primi viaggi scopriremo che nel settore in cui ci troviamo vige una sorta di conflitto latente fra diverse fazioni, in cui noi siamo ancora ben indifferenti, il che ci rende aiuta a passare da un sistema stellare all’altro senza problemi. Questa situazione, però, può cambiare molto rapidamente, in base alle scelte che faremo durante il gioco; se decidessimo di prendere le difese di una determinata fazione, le altre potrebbero decidere di chiuderci gli accessi alle proprie stazioni spaziali, o peggio decidere di spararci a vista!
Personalmente ho cercato, almeno all’inizio della mia avventura, di evitare di schierarmi nettamente, in modo da non dover subito iniziare a guardarmi le spalle; il bello di Elite: Dangerous è che si può impersonare un pilota privo di emozioni verso questa guerra, interessato soltanto ad una cosa: il profitto!
Il guadagno di crediti è fondamentale, ci permetterà di potenziare la nostra navetta e addirittura di acquistarne altre, più adatte al tipo di missioni che andremo a scegliere. La nostra carriera potrà prendere tquattro strade: il mercante (comprare in un sistema per andare a vendere altrove, magari con qualche piccolo affare di contrabbando), il minatore spaziale (a caccia di risorse negli asteroidi per rivenderle al miglior offerente), il cartografo stellare (mappare lo spazio per arrivare coraggiosamente dove nessuno è mai giunto prima!) e la mia preferita, il soldato di ventura, spesso noto come pirata spaziale (e la mia nave si chiamava Arcadia, mica male la citazione eh?). Ognuna di queste carriere ci imporrà di selezionare un particolare tipo di equipaggiamento, in modo da poter trarre il massimo profitto dalle nostre missioni; la scelta di una professione non rimane vincolante, in qualunque momento potremo decidere di cambiare approccio, per evitare brutti incontri nel gioco o per scongiurare la noia della ripetizione. La sola scelta vincolante in Elite: Dangerous riguarda l’affiliazione ad una delle fazioni in lotta per l’egemonia; prima di scegliere tra Federazione, Alleanza o Impero dovremo iniziare a conoscere bene le caratteristiche di ognuna e ricordare che una volta scelto dove schierarci per gli altri combattenti saremo il nemico. La fortuna è che prima di dover scegliere con chi schierarci avremo percorso centinaia di anni luce e preso confidenza col gioco, in modo da poter fare una scelta adatta alla nostra esperienza di gioco.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”L’interno delle basi spaziali è spettacolare!” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”9642″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”img_link_large”][vc_column_text]

In Elite: Dangerous dovremo muoverci tra vari sistemi, spesso lontanissimi tra loro, il che si traduce in suddividere i nostri viaggi in tappe intermedie. Durante queste soste potremo attraccare a varie basi per rifornirci di carburante, vendere le nostre mercanzie ma soprattutto cercare ingaggi con cui fare qualche credito. Non tutte le stazioni stellari offriranno ingaggi, che sono piuttosto remunerativi ma alquanto rari e randomici; possiamo racchiudere le missioni in due categorie, quella con guadagno di crediti (scorta, trasporto e combattimento) e quelle umanitarie, che ci premieranno non con crediti ma con un aumento di status presso la fazione che la ha emessa. Anche le missioni con guadagno incideranno parzialmente sulla nostra reputazione, visto che spesso una missione di scorta a un cargo potrebbe costringerci a scegliere tra il compiere la missione o sgominare una traffico illegale di schiavi. Le nostre scelte saranno motivate anche dalla nostra morale, che in Elite: Dangerous sarà alla base di molte nostre decisioni e influenzerà profondamente la nostra esperienza di gioco.
Se nelle stazioni in cui attraccheremo non fossero disponibili missioni, potremo comunque acquistare risorse e merci da vendere con profitto altrove, in modo da non vanificare il nostro viaggio; allo stesso modo potremo darci a sporadici atti di pirateria nei confronti di indifesi convogli o accettare missioni improvvisamente captate dalla radio di bordo. La varietà di ingaggi di Elite: Dangerous è davvero immensa, frutto di un sapiente lavoro nel creare delle situazioni in grado di attirare il giocatore, quasi sempre identificate da un segnale non identificato via radio o da un punto di interesse; attenzione, perchè spesso la nostra curiosità ci porterà a cadere preda di una trappola di pirati o di nemici della nostra fazione!

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Il nostro cockpit ci fornirà tutte le informazioni necessarie.” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”9641″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”img_link_large”][vc_column_text]

Per concludere il discorso sull’ambientazione, siamo di fronte al degno erede di First Encounter. Anche Elite: Dangerous offre una galassia sterminata, forse fin troppo! Secondo i calcoli di Frontier Development, per esplorare tutto l’universo del gioco servirebbero più 500.000 anni (e che senso ha, allora?); pare ovvio che quindi poca superficie di questo smisurato terreno di gioco sia fedelmente riproposto, ma ciò non toglie che sia realizzata in maniera perfetta. Viaggiando per la galassia vedremo ingrandirsi pianeti e stelle man mano che ci avvicineremo, con un impressionante cura nel realismo dell’effetto di avvicinamento, e l’impatto visivo delle nebulose è un qualcosa di incredibile, da mozzare il fiato.

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INIZIALMENTE PILOTARE LA NOSTRA NAVE SARA’ IMPEGNATIVO, MA COL TEMPO SAREMO IN GRADO DI POTER FARE MANOVRE DEGNE DI TOP GUN!


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La vera difficoltà in Elite: Dangerous è il prendere confidenza con i comandi della propria nave. Diciamo subito che il gioco non è per tutti, chi non ha pazienza e voglia di faticare, almeno all’inizio, farebbe bene a rivolgere altrove la propria attenzione. In questo gioco ci sono diversi parametri di cui tenere conto anche solo per calcolare una rotta col navicomputer, senza contare la difficoltà nel gestire l’uscita dall’iperspazio per poter raggiungere la propria meta; nelle mie prime sessioni mi sono spesso scontrato con delle dinamiche non proprio comode, specialmente quando si avvicinava la meta del mio viaggio. Calcolare il preciso istante in cui uscire dall’iperspazio è un’arte per pochi, così come il sapere azzeccare le manovre per attraccare o lasciare le basi stellari. Certo, una volta presa familiarità coi comandi è una vera goduria, anche in fase di combattimento potremo fare delle manovre di tutto rispetto, che ci renderanno dei veri piloti! La gestione di molte delle funzioni del gioco può esser gestita tramite le apposite schermate del cockpit; bisogna sempre ricordare che anche quando consultiamo queste schermate la nostra nave continua a muoversi, quindi dobbiamo tener conto anche della navigazione (per il ciclo, un gioco semplice!).
I comandi sulla tastiera sono tanti, anche quelli più essenziali, ma sono fortunatamente disposti in modo pratico e comodo, aiutando il giocatore a non dover esser un pianista per poter sopravvivere in Elite: Dangerous (ma comunque aiuterebbe!).
Un importante punto di forza del gioco è la grafica. Non saprei dirvi quante volte sono rimasto a bocca aperto di fronte a certi panorami spettacolari, con nebulose e stelle che hanno un impatto visivo davvero notevole; giocando con schede Nvidia si potranno godere di ulteriori effetti, esplosioni di gas stellari o scie di meteore. Il massimo della goduria grafica lo avremo però nelle basi stellari, dove i giochi di luce e le strutture sono rese con una cura che definire maniacale è fin poco; non vi dico nemmeno quante volte mi sono schiantato in atterraggio o decollo perchè ero troppo distratto a godermi lo spettacolo! Bisogna riconoscere a Frontier Development di aver speso i soldi della loro campagna kickstarter in modo oculato e onesto, dando un’impronta grafica di tutto rispetto alla loro creazione e creando un universo che rasenta un realismo visivo davvero impressionante.

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E SE QUESTA GALASSIA FOSSE FIN TROPPO VASTA?


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Altra importante caratteristica di Elite: Dangerous avrebbe (e il condizionale è un segnale di allarme!) dovuto essere il comparto multiplayer. Nelle intenzioni degli sviluppatori il gioco vuole essere una gigantesca esperienza on line, in cui i giocatori di tutto il mondo si incontrano dando origine a un universo organico e in costante mutamento; l’intenzione è lodevole e degna di esser sfruttata, peccato che nella realtà non abbia avuto il meritato successo. Nelle mie sessioni di partita aperta raramente ho incontrato altri giocatori, passando anche due o tre ore senza incontrare anima viva! Il team di sviluppo di Elite: Dangerous sta costantemente tenendo la situazione sotto controllo, inserendo dei nuovi eventi per animare una galassia potenzialmente brulicante di vita ma che in sostanza è un immenso deserto; è ironico come al momento sia l’eccessivo realismo dovuto a una galassia sconfinata, presentato come punto forte del gioco, l’ostacolo che tiene Elite: Dangerous bloccato!

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”I fenomeni natuarli sono resi con una cura impressionante” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”9643″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”img_link_large”][vc_column_text]

Rimane comunque da segnalare l’ottimo lavoro che Frontier Development sta facendo nel migliorare la propria creazione, con un costante contatto con la community del gioco e trasformando in soluzioni i continui feedback ricevuti dai giocatori. Sempre nel rispetto dei giocatori, sono previste espansioni e anche la futura possibilità di poter scendere sui pianeti incontrati!
Elite: Dangerous ha il merito di avere riportato i simulatori spaziali sui nostri monitor, spingendo questo genere nuovamente alla ribalta, tanto che l’anno prossimo avremo modo di poter confrontare il gioco firmato Frontier Development con altri due prodotti intenzionati a portarci a zonzo per il cosmo: Starcitizen (di Chris Roberts, il papà di Wing Commander) e No Man’s Sky di Hello Games.
Segnatevi quindi il 2016 come l’anno in cui ricomincia la colonizzazione dello spazio…almeno sui nostri monitor!

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  • RILASCIATO: 02 Aprile 2015
  • GENERE: Simulazione Spaziale
  • SVILUPPATORE: Frontier Developments
  • PUBLISHER: Frontier Developments

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