FTL FASTER THAN LIGHT

14 Dic 2015

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FTL FASTER THAN LIGHT: IN FUGA NELLO SPAZIO PROFONDO

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In un episodio di Star Trek il capitano Kirk, dopo l’ennesimo pericolo scampato grazie alla bravura dei propri uomini, rivelava che nella vita non era importante la meta, ma il viaggio che portava la sua Enterprise verso la destinazione finale.

Questa rivelazione deve aver impressionato non poco il team di Subset Games, che hanno fatto della massima del piacioso Kirk il fulcro del loro gioco FTL Faster Than Light.

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UN PO’ GESTIONALE, UN’ANIMA ROGUE LIKE E CON UN TOCCO DI SIMULATORE SPAZIALE: FTL SFOGGIA UNA SERIE DI FEATURE CHE COMPONGONO UN ENTUSIASMANTE MOSAICO!

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Dietro il nome di Subset Games si celano due menti geniali, quelle di Matthew Davis e Justin Ma. I due ragazzi hanno deciso di ideare questo gioco presentandolo sulla (adoratissima!) piattaforma di Kickstarter, sperando di racimolare la cifra di diecimila dollari, ma finendo per incassarne bene duecentomila! Con questo gruzzoletto non idifferente, i due programmatori hanno sviluppato un gioco stile rogue che si avvicina quasi alla perfezione, avendo dedicato una cura estrema ad ogni aspetto del gameplay.

FTL (usiamo l’acronimo per comodità, che ne dite?) ci mette al comando di una nave impegnata in una missione di vitale importanza, incarico che ci porterà a viaggiare per la galassia evitando di farci catturare da un misterioso nemico che ci insegue, intenzionato a impedirci di adempiere al nostro compito. La storia apparentemente non è centrata su un impianto narrativo massiccio, ma lascia che il giocatore crei la propria esperienza in base al tipo di capitano che intende essere; sapendo di aver il nemico alle costole e carburante contato, aiuteremo che ci invia segnalazioni aiuto? Se una nave è in difficoltà, la aiuteremo o ne approfitteremo saccheggiandola? Questi bivi morali, in realtà, sono alla base dell’esperienza di FTL, perchè ogni scelta, anche quella che ad una prima occhiata pare di minimo impatto, può rivelarsi una grande vittoria o una sconfitta tremenda.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Nell’hangar prenderemo confidenza con la nostra nave e l’equipaggio” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”11733″ img_size=”full” alignment=”center”][vc_column_text]

Per iniziare la nostra esperienza con la creatura di Subset Games dovremo seguire le orme di ogni buon capitano che si rispetti, ovvero recarci nel nostro hangar dove selezioneremo una nave e il nostro primo team di compagni di avventura.

All’inizio del gioco potremo scegliere un solo scafo (curiosamente chiamato Kestrel, in omaggio a Star Wars, ma se non cogliete il riferimento leggete qui), cui potremo cambiare il nome, ma non le dotazioni iniziali; di default ci verranno affidati tre membri di equipaggio, che consentono un minimo di personalizzazione estetica, ma data la semplicità della grafica di FTL è una feature praticamente inutile.

Mentre siete nell’hangar, approfittatene per prendere familiarità con i sistemi della nave; in plancia ci sono i comandi per la navigazione, nella sala macchina troviamo il generatore che alimenta i sistemi della nave, abbiamo il generatore dell’ossigne, l’armeria, il generatore degli scudi, la sala dei sensori , il controllo delle porte stagne e l’infermeria. Alcune di queste sezioni (infermeria e generatore ossigieno) possono funzionare autonomamente, ma le altre sezioni della nave offrire un maggior apporto alla nostra sopravvivenza se affidate alla cura di un membro del nostro equipaggio.

Una volta preparata la nostra spedizione, non ci resta che rilasciare le morse d’attracco e iniziare la missione nello spazio profondo.

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GESTIRE AL MEGLIO IL NOSTRO EQUIPAGGIO CI CONSENTE DI AVERE SEMPRE L’UOMO GIUSTO AL POSTO GIUSTO, RENDENDO LA NOSTRA NAVE UNA VERA SPINA NEL FIANCO PER I NEMICI!

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Il nostro percorso verrà deciso da noi tramite una apposita mappa, generata casualmente ad ogni partita; su questa carta stellare sono segnati dei punti di viaggio, raggiungibili spendendo un’unità carburante. È facilmente intuibile come il carburante sia essenziale per la nostra sopravvivenza, quindi ogni salto iperspaziale deve esser ragionato in funzione del propellente rimasto e delle tappe mancanti alla destinazione finale del settore, dove effettueremo il salto iperluce verso un nuovo quadrante.

FTL riserva una sorpresa ad ogni salto iperluce, presentandoci delle missioni parallele (solitamente acquisibili nei punti viaggio con la dicitura DISTRESS, ovvero punti in cui gente difficoltà chiede il nostro aiuto) oppure facendoci trovare delle situazioni a sorpresa in cui avremo delle scelte multiple, ognuna con un esito differente (anche se alla lunga questi incontri passano dall’inatteso, al già visto).

Da buon guerrafondaio, spesso ho scelto un approccio belligerante, in modo da vedere come il mio equipaggio potesse comportarsi in situazioni spinose .

L’importante nei combattimenti è affidare ad ogni sistema essenziale un membro dell’equipaggio; sicuramente un timoniere deve essere presente, così come un addetto alle armi e un marinaio che curi gli scudi. All’inizio del nostro viaggio con uno sparuto numero di ufficiali è difficile gestire in maniera agevole tutti i sistemi della nave, ma avanzando nel gioco (e sopravvivendo alle mille insidie!) avremo modo di aumentare il nostro roster di compagni di avventura; è consigliabile assegnare un personaggio sempre allo stesso compito, in modo da farlo crescere stile RPG in quella specifica mansione, aumentandone l’efficienza.

Sempre per gestire al meglio i sistemi della nave durante gli scontri, è da tenere sotto controllo l’erogazione dell’energia, dirottandola verso i compartimenti più necessari al momento; ad esempio in assenza di feriti, conviene togliere alimentazione all’infermeria e trasferirla ad esempio a scudi ed armamenti!

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Non saper mirare ai sistemi vitali del nemico può portarci alla sconfitta!” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”11734″ img_size=”full” alignment=”center”][vc_column_text]

Dopo ogni scontro dovremo anche fare i conti con gli eventuali danni riportati dal nostro scafo. In caso di danneggiamenti allo scafo esterno dovremo per forza attendere di trovare una base spaziale (che si trovano nei punti di salto con la scritta STORE, ovvero i punti di commercio), mentre per i danni interni sarà sufficiente mettere i nostri sottoposti al lavoro, ripristinando la nave.

Un preziosismo è la gestione degli incendi; a patto di avere la sala di controllo delle porte stagne integra, sarà possibile ventilare le zone incendiate e spegnere le fiamme semplicemente privandolo dell’ossieno. Sembra una sciocchezza, ma vedere che anche questo aspetto è stato studiato e offerto al giocatore è un’indicazione di come il duo di Subset Games non abbia lasciato nulla al caso per il loro FTL.

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LA GRAFICA SEMPLICE MA D’EFFETTO, IL COMPARTO AUDIO SPARTANO E LA GIOCABILITA’ IMPEGNATIVA SONO LE CARATTERISTICHE VINCENTI DI FTL

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FTL non è però solo un gioco di combattimenti, ma ha un approccio gestionale abbastanza importante. La moneta di scambio sono i rottami (SCRAPS), che svolgono diversi compiti nell’economia del gioco; con un discreto investimento di rottami possiamo progressivamente migliorare le specifiche della nostra nave, rendendola più resistente o migliorando il generatore in modo da alimentare più armamenti contemporaneamente. Allo stesso modo i rottami possono essere spesi nelle rare stazioni spaziali, dove posson essere investite per riparare la nave o acquistare armamenti, marinai e le risorse fondamentali per il nostro viaggio (carburante, missili).

All’interno di FTL la parte gestionale è piuttosto centrale; un oculato investimenti in miglioramenti della nave può fare la differenza nelle situazioni più intricate, ma un’eventuale scarsità di rottami al momento sbagliato può impedirci di rimettere in sesto la nostra chiglia danneggiata!

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Da questa schermata potremo creare la nostra rotta verso la salvezza” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”11735″ img_size=”full” alignment=”center”][vc_column_text]

FTL non offre una grafica sbalorditiva, questo è innegabile. Dimentichiamo animazioni da blockbuster o dettagli iperrealistici; Subset Games ha dato alla propria creazione un aspetto semplice, immediato e funzionale. Vi sembrerà incredibile, ma questa scelta è non solo gradevole, ma sensata; tutto ciò che passa davanti ai nostri occhi ha uno stile definito e facilmente riconducibile all’universo di FTL, è fluido ed emozionante, ci rende semplice gestire al meglio la nostra nave, complice anche un’interfaccia scheletrica ma completa sotto ogni aspetto.

Questo approccio gamer friendly del comparto visivo non vi tragga inganna, però!

FTL è dannatamente impegnativo, anche al livello più semplice. Nelle prime partite potrà capitare di non andare oltre le prime quattro o cinque missioni, costringendovi a ricominciare dall’inizio il vostro viaggio; nei primi match mi sono spesso scoraggiato, ma la potenza del gameplay innovativo e completo di FTL mi ha sufficientemente stimolato a non abbandonare la mia epopea spaziale con la rabbia negli occhi. Dopo qualche partita, si riesce a entrare nell’ottica che non serve arrivare alla fine del nostro percorso per divertirci, il riuscire a superare anche una manciata di missioni ci ripaga abbondantemente del tempo passato sulla nostra astronave!

In fondo il caro vecchio Jim Kirk lo aveva detto, non conta la meta ma il viaggio…e FTL è uno viaggio davvero stupendo!

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  • RILASCIATO: 14.09.2012
  • GENERE: Indie, Space Simulator, Strategico
  • SVILUPPATORE: Subset Games
  • PUBLISHER: Subset Games

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