GGG: IL GRANDE GIGANTE GENTILE – Recensione

STEPHEN SPIELBERG TORNA A RACCONTARE STORIE PER FAMIGLIE

2 Gen 2017

Con l’eccezione di Le avventure di Tintin del 2011, Steven Spielberg ha sempre affrontato temi molto seri negli ultimi cinque anni. Ha parlato prevalentemente di guerra, politica e spionaggio rispettivamente in War Horse, Lincoln e Il Ponte delle spie. Ora si ritrova con la sceneggiatrice del suo grande successo E.T. Melissa Mathison per portare sul grande schermo il romanzo molto amato per bambini: GGG grande gigante gentile. Con questo film ci tornano in mente i ricordi delle avventure fantastiche e la capacità di fornire intrattenimento per famiglie di Steven Spielberg.

ggg grande gigante gentile recensione

Una sera all’orfanotrofio la giovane Sophie (Rubino Barnhill), incontra qualcosa che non credeva potesse esistere: un gigante alto 7 metri. Per proteggere il suo anonimato, il gigante decide di portarla al paese dei giganti dove Sophie è inizialmente in apprensione, ma con il passare del tempo si rende conto che il gigante (Mark Rylance) è in realtà molto delicato e ben educato. Tuttavia, il suo arrivo nel Paese dei Giganti attira l’attenzione dei più grossi, giganti assetati di sangue conosciuti come mangia bambini. Si capisce da subito che Spielberg è la scelta perfetta per adattare il romanzo classico per bambini di Roald Dahl, e non ci vuole molto per rendersi conto che la storia con lui è in mani sicure. Solo nel modo in cui il gigante riesce a nascondersi mentre si aggira per la città di notte vale il prezzo del biglietto.

Spielberg dimostra di avere recepito appieno l’essenza del libro. Il linguaggio distorto del GGG è una delizia e la grafica mozzafiato sembra portare realmente il personaggio in vita. In una combinazione di CGI, motion capture e capacità recitativa esemplare, Mark Rylance offre una prestazione solida nei panni del gigante gentile. Nonostante la sua imponente presenza, Rylance cattura l’emozione e la sensibilità richiesta per il ruolo senza mai esagerare. Lo stesso vale per Jermaine Clement come la nemesi sanguinaria del GGG.


IL GGG È UNA GIOIA ASSOLUTA DA GUARDARE


Il GGG però non è senza i suoi problemi. Per cominciare, è troppo lungo, con la sua durata di due ore ci sono diverse pause che possono far vacillare la concentrazione degli spettatori più giovani. Per quanto questo film catturerà l’entusiasmo dei bambini, probabilmente può trovare ostracismo da parte di alcuni adulti ed è questo approccio sbilanciato che diventa un piccolo punto critico.

Nel complesso, però, questi sono piccoli inconvenienti in quanto c’è molto da ammirare dagli sforzi di Spielberg. Si tratta di intrattenimento di evasione con un cuore vero e proprio; GGG sa essere giocoso ma quando è chiamato ad essere eccitante, mostra alcuni ottimi calci piazzati che Spielberg è più che in grado di gestire. La sceneggiatura di Melissa Mathison ha la tendenza a vagare e il film avrebbe potuto essere più conciso, ma gli effetti visivi sono sorprendenti e Rylance e Clement sono stati davvero fenomenali. GGG è un classico per l’infanzia a cui è stato finalmente dato il trattamento per il grande schermo che si merita.

CONCLUSIONI: Il film visivamente parlando è un trionfo. La storia lunga quasi due ore è un po' faticosa da seguire.

VOTO FINALE: 6.5

SCHEDA FILM

  • USCITA: 2016
  • GENERE: Fantastico, Avventura
  • REGIA: Stephen Spielberg
  • DURATA: 117 minuti
  • SCENEGGIATURA: Melissa Mathison
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