INTERVISTA A MAX BERTOLINI – Intervista

22 Giu 2016

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HANGAR 66: IL PRIMO SOCIAL COMIC SPIEGATO DAL SUO CREATORE

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Su Facebook abbiamo trovato una nuova concezione di fumetto, un progetto che accomuna il creatore della storia e i futuri lettori, in una collaborazione corale che promette grandi cose.

Per chi ancora non lo sapesse, stiamo parlando di HANGAR 66 (la pagina Facebook), l’idea nata dal genio di Max Bertolini, artista noto agli appassionati per l’appartenenza alla scuderia Bonelli (alcune delle sue copertine di Nathan Never sono strepitose). Abbiamo raggiunto Max che ha gentilmente accettato di rispondere a qualche domanda riguardo questo interessantissimo progetto!

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01) Il mondo dei fumetti è in costante evoluzione e non è difficile vedere nuove idee emergere tramite la diffusione via social o anche sfruttando campagne di crowfunidng. Hangar 66 si presenta come un interessante esperimento social, il primo social-comic, in cui tutti possono inserire un qualcosa di proprio; come è nata questa idea?

HANGAR 66 è il primo social-comic nella storia anche per le modalità con cui è nato: quasi per caso, un giorno ho chiesto su fb ai miei followers cosa gli sarebbe piaciuto vedere in un fumetto, qualcosa di unico e personale, frutto della propria fantasia o esperienza di vita. Sono stato subito sommerso dalle risposte, c’erano mondi interi pronti per essere scoperti e messi su carta, e molte idee erano realmente innovative e mai viste prime. Soprattutto la cosa sbalorditiva era che la maggior parte voleva le stesse cose, cioè quelle che vedrete nel primo volume di H66. C’è un desiderio di attualità che volevano fosse raccontato e un profondo senso di rabbia e difficoltà nella vita quotidiana in Italia che è largamente condiviso da parte di molti Hangers. Da lì sono partito per mettere insieme la storia. Ah dimenticavo, Hangers è come si fanno chiamare i fans che partecipano al progetto!

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02) Aprendo questa sorta di collaborazione con appassionati o semplici curiosi avrai ricevuto decine di idee, suggerimenti e proposte. Come si riesce a rendere tutto questo organico e inserirlo all’interno della tua idea?

Come detto, stranamente, ma neanche poi tanto a pensarci bene, le idee sostanzialmente avevano tutte un filo comune, cioè una serie di personaggi tratti dalla vita comune che si ritrovano a vivere in circostanze straordinarie e devono cavarsela come meglio possono. L’ambientazione non è altro che uno sviluppo nel prossimo futuro della situazione economica e sociale italiana di oggi. E’ fanta-attualità se vogliamo.

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03) Leggendo sulla pagina FB di Hangar 66 ho notato come ci sia una buona partecipazione da parte del pubblico. Non mancano suggerimenti, qualcuno ha postato dei disegni per suggerirti dei personaggi, insomma il progetto sembra proseguire bene, e ognuno riceve un tuo commento o un tuo apprezzamento! Quanto impegno richiede mantenere un contatto diretto con gli Hangers? E realizzare un simile lavoro d’equipe, forse il team work più grande mai concepito?

Non è un impegno, è una gioia! Noi siamo una comunità di cui io rappresento il canale, una cassa di risonanza, come dico sempre sono loro che mi danno le energie per portare avanti con successo H66! Rispondere a tutti è il modo necessario e essenziale per conoscere tutti gli Hangers uno per uno e capire dove devo dirigere il mio lavoro. Alla fine poi i nomi di tutti saranno nei ringraziamenti e nelle pagine del fumetto stesso, in un modo che forse neppure loro sospettano ancora!!

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04) Andando nello specifico, ci vuoi raccontare qualcosa di più dell’ambientazione di Hangar 66?

HANGAR 66 è ambientato in Italia, tra circa 50 anni o poco più. La crisi economica non è mai terminata, le banche hanno strozzato il Paese e le istituzioni sono crollate in seguito a una diffusa rivolta popolare. La Nuova Europa ha solo 9 stati ora e il nostro paese non ne fa parte. Masse di sbandati e singoli non-eroi si aggirano cercando di sopravvivere o tentando la fortuna nella grande Arena, l’Hangar 66 appunto, unico punto d’accesso legale per avere la cittadinanza nuoveuropea.

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05) Ho visto sulla pagina FB di Hangar 66 alcune disegni di paesaggi e ritratti di diversi personaggi. Mi è parso che ci siano dei riferimenti anche alla vita sociale quotidiana; pensi che all’interno del comic ci sarà anche una componente di critica sociale, o manterrai la storia su un binario meno impegnato?

Non ci interessa la critica sociale, ma solo mostrare come persone tutto sommato comuni reagiscono sotto la pressione di circostanze terribili. Se poi un lettore vuole trarne delle considerazioni personali è naturalmente possibile, ma non è l’obiettivo che ci prefissiamo. Loro vogliono leggere storie di vita vera in situazioni eccezionali. Per questo motivo in H66 non c’è la presenza del fantastico, del fantasy, niente mutazioni genetiche, gente che vola o viaggi nel tempo. E’ un fumetto Fanta-social, molto vicino alla vita degli Hangers, ma abbastanza lontano nel tempo da rendere gli ambienti sempre visivamente straordinari.

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06) La domanda è pressochè scontata, visto l’ambientazione di Hangar 66. Quale anima fantascientifica sarà la base della tua storia? Per il design dei mezzi, hai qualche riferimento particolare?

No, nessuno. Io disegno fantascienza da 25 anni, ormai so cosa fare senza guardare nulla di particolare se non i desideri degli Hangers.

zione sul lavoro e uccide indipendentemente dal sesso o altro parametro. Chissà… se la vita editoriale del personaggio dovesse continuare di idee ce ne sarebbero molte.

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07) È vero siamo nell’era digitale e ormai i fumetti sono spesso solo in formato digitale. Hangars 66 che natura avrà, cartacea o digitale? Hai già un’idea di quanto potrebbe essere pronto?

Se va tutto liscio inizio 2017, e sarà sicuramente su carta e di grande formato. Graficamente gli Hangers si meritano solo il massimo!

[/vc_column_text][vc_column_text]Bisogna ammettere che dopo questa chiacchierata con Max è difficile non appassionarsi a questo progetto. Seguire la pagina FB di Hangar 66 è interessante, si vede come l’idea di partecipare alla creazione di un fumetto attragga molti appassionati; ma è altrettanto intrigante vedere come le idee proposte pian piano diventino realtà.

Possiamo solo augurare ad Hnagar 66 di raggiunger gli obiettivi che si è prefissata questa intraprendente community![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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