I Am Not Okay With This – Recensione della prima stagione

Uno sforzo sinergico dei produttori di "The End of the F *** ing World" e "Stranger Things", la serie Netflix inizia con una trama avvincente ma è abbastanza?

Questa settimana Netflix ha accolto I Am Not Okay With This, un altro dramma liceale nel suo crescente catalogo. Come per le serie più affermate della piattaforma come Sex Education, The End of the F *** ing World e Trinkets, l’angoscia adolescenziale è un tema centrale di I Am Not Okay With This, un adattamento del romanzo a fumetti di Charles Forsman (The End Of The F *** ing World).

La protagonista è Sydney (interpretata da Sophia Lillis già vista in di It di Andy Muschietti) che ci regala un’interpretazione che vira brillantemente tra goffaggine e tenerezza.
Sidney Soffre per il suo defunto padre, lotta per andare d’accordo con sua madre (Kathleen Rose Perkins), ed è molto protettiva nei confronti del fratello minore Liam (Aidan Wojtak-Hissong), ma oltre queste problematiche quotidiane Sydney sta attraversando un altro problema che si rivelerà molto importante per lo sviluppo della storia. Infatti mentre percorre la spinosa strada del lutto, soffoca i suoi sentimenti verso la sua migliore amica Dina (Sofia Bryant), ribollisce di rabbia contro Brad (Richard Ellis), il fidanzato bullo di Dina e distoglie le attenzioni interessate del suo vicino Stanley Barber, interpretato brillantemente da Wyatt Oleff, compagno di cast della Lillis in IT. Inoltre il consulente scolastico di Sydney le suggerisce di incanalare i suoi sentimenti in un diario, mentre rabbia, confusione e eccitazione si manifestano sotto forma di poteri psicocinetici imprevedibili.

Il creatore dello show è Jonathan Entwistle che è anche la mente dietro The End of the F ** king World, un altro adattamento di Forsman. Entwistle ha precedentemente descritto questa serie come una sorta di “Carrie, ma ambientato in un universo di John Hughes”. Per sottolineare il confronto con Carrie, il primo episodio termina con di Sydney che corre lungo la strada con faccia e corpo coperti di sangue, un imminente ballo scolastico resta sempre nel sottofondo della storia e come con Carrie, i poteri di Syd vengono alla luce proprio mentre sta iniziando a prendere consapevolezza e sicurezza. Allo stesso modo, sono spesso innescati dalla rabbia.

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I Am Not Okay With This ha una premessa intrigante che sulla carta dovrebbe distinguerla dalle altre controparti teen presenti su Netflix; a differenza dell’eccesso di fantascienza presente in Stranger Things o della magia oscura di Sabrina, i superpoteri di Sydney si percepiscono come un veicolo affidabile per la sua lotta di crescita personale. La rabbia repressa è un cocktail potente, e sebbene sia fisicamente impossibile incanalarla lanciando palle da bowling in aria con il solo potere mentale, certamente sembra una prospettiva accattivante. Purtroppo però (e questa è una nota dolente), I Am Not Okay With This soffre di una netta mancanza di originalità. Stilisticamente, è l’equivalente di mettere nel frullatore le finte storie liceali degli anni ’80 e di successo presenti su Netflix, et voilà.


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La serie è ambientata in un piccolo paese di nome Brownsville, con una popolazione di 5.283 abitanti. Questo posto sembra fin troppo familiare, è un posto qualsiasi intercambiabile con praticamente qualunque altro generico paese di una serie Netflix. Non è mai del tutto chiaro se questi personaggi esistano negli anni ’80, o frequentino troppi negozi vintage. Ci sono dei momenti in cui ti sembra di essere negli anni ’80 ed altri che sembra di essere ai giorni nostri, questo crea confusione nello spettatore.

Come con The End of the F ** king World di Entwistle, il turbine di Sydney è accompagnato da una sardonica narrazione fuoricampo ad opera di Sid, che spesso inizia le sue dichiarazioni con “Caro Diario …”. Questo tipo di narrazione funziona e ci accompagna attraverso l’introspezione della protagonista, anche se alcune volte la narrazione risulta stucchevole come dopo l’omicidio del riccio banana ed il suo funerale.
I Am Not Okay With This occasionalmente ci regala una prospettiva molto più avvincente e nei suoi momenti migliori, tratta abilmente temi più di spessore, come la sessualità e la sensazione di disagio sociale.

CONCLUSIONI: Stilisticamente quello che una volta sembrava una boccata d'aria fresca per la TV di qualche anno fa, oggi non sembra portare nulla di nuovo. Gli episodi hanno una durata di circa 20 minuti ciascuno ma nonostante questo la visione della serie a tratti è risultata monotona e per certi versi frustrante. La storia è divertente, scorre bene, è raccontata in maniera intelligente ma in tutta onestà mi aspettavo qualcosa di nuovo. La seconda serie dovrebbe discostarsi notevolmente dalla prima alla luce di quello accaduto nel finale. Resto fiducioso.

VOTO FINALE: 6.5

SCHEDA SERIE TV

  • DATA RILASCIO: 26 febbraio 2020
  • GENERE: commedia drammatica, dramma adolescenziale
  • IDEATORE: Jonathan Entwistle, Christy Hall
  • NETWORK: Netflix
  • STAGIONE: 1
  • EPISODI: 7
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