KONG: SKULL ISLAND – Recensione

IL RE È TORNATO

8 Mar 2017

La versione di King Kong del regista Jordan Vogt-Roberts ci riporta nel 1973, quando le ultime truppe americane stanno andando via dal Vietnam. Il colonnello Packard (Samuel L. Jackson) è riluttante a lasciare, sospeso in una crisi morale. Il suo braccio destro Chapman (Toby Kebbell) non vede l’ora di tornare a casa, così come gli altri membri rimanenti del loro squadrone di elicotteristi (Shea Whigham, Jason Mitchell, Thomas Mann, e Eugene Cordero). Ma proprio quando stanno per tornare a casa, arriva un’ordine per un’ altra missione: una spedizione di sorveglianza e mappatura.

L’operazione è richiesta da Bill Randa (John Goodman), un rappresentante dell’organizzazione Monarch, un ente governativo ombra. Con il suo team di ricercatori (Corey Hawkins e Tian Jing), Randa intende perseguire le sue teorie sulla Terra Cava indagando su Skull Island, una massa di terra perennemente circondata da violenti temporali. Randa assume James Conrad (Tom Hiddleston), un veterinario SAS e ricercatore qualificato, per guidarli in tutta l’isola, e Mason Weaver (Brie Larson) per tenere cronaca dei loro risultati. Poi, come spesso succede in queste situazioni, gli elicotteri iniziano un bombardamento a tappeto che Randa chiama “strumenti scientifici.”


KONG: SKULL ISLAND FA DEL SUO MEGLIO PER AGGIORNARE I CONFLITTI UOMO VS BESTIA CHE HANNO CARATTERIZZATO TUTTE LE STORIE DI KONG DAL 1933


Tuttavia, ci sono molte “cose” su Skull Island, e nessuna di loro sembra preoccuparsi molto per la presenza di elicotteri e bombardamenti. Non ci vuole molto in Skull Island che Kong faccia la sua prima apparizione, e quando lo fa, Vogt-Roberts muove rapidamente dalle prime scene dal sapore avventuroso in qualcosa di molto più truce. Il primo attacco di Kong sul convoglio militare è una sequenza davvero molto violenta, con un rapido crescendo di terrore. Gli elicotteri vengono distrutti e visualizzati con un’immediatezza sconvolgente. C’è una sequenza di incidente che cattura il sovraccarico sensoriale e la disperazione frenetica di una caduta libera. Con questa sequenza Skull Island sconvolge lo spettatore con la sua violenza, e non è certo l’ultima.

C’è qualcosa di audace in Skull Island, soprattutto per gli standard dello stile dei moderni franchising, nella sua volontà di inseguire un tono così singolare. Kong: Skull Island non è il primo film sui mostri giganti che parla di implicazioni politiche più grandi, ma raramente sono messe in primo piano come lo sono qui. Vogt-Roberts e il trio di sceneggiatori del film (Dan Gilroy, Max Borenstein, e Derek Connolly) tirano fuori le tematiche sul conflitto del Vietnam in modo efficace e di tanto in tanto preoccupante, in analogia al panico del gruppo di superstiti post-attacco nel tentativo di raccogliere se stessi e capire come lasciare l’isola. Ma sull’isola c’è molto altro di minaccioso che li aspetta…

kong skull island

Il design delle creature è impressionante e disgustoso a pari giri, in particolare gli skullcrawlers, un’altra specie autoctona e la più grande rivale di Kong. (C’è anche una sequenza grottesca che coinvolge un ragno gigante che ben annuisce ad una scena famosa cancellata dall’ originale King Kong). Poi c’è Kong una creazione dettagliata e fisicamente emotiva anche alla dimensione impossibile di una montagna che viene immaginata nel film. Vogt-Roberts satura tutto questo in campioni vividi da una scena all’altra, dalla nebbia verde nauseabonda di un ossario all’esagerata tonalità arancione di un magico tramonto dell’isola. È appariscente, ma nel mondo inondato di creature del film, funziona.

Kong: Skull Island è il tipo di film di mostri che funziona prevalentemente a causa della sua comprensione del genere. La natura è il re di tutti, e il nostro bisogno compulsivo di conquistare tutti gli angoli dell’universo conosciuto sarà la nostra rovina. Ma forse la cosa più soddisfacente del film è quello che viene dopo, quando ci rendiamo conto di quanto sia stato cupamente comico e divertente. Kong: Skull Island non sarà l’ultima volta che vedremo questo scimmione, ma è il tipo di ritorno al passato selvaggiamente divertente che ti lascia con l’acquolina in bocca.

CONCLUSIONI: Kong: Skull Island torna alle radici dei grandi film di mostri in almeno un aspetto chiave: capisce il fascino di questi film come promemoria di insignificanza relativa dell'umanità di fronte ad orrori che non può assolutamente comprendere.

VOTO FINALE: 7

SCHEDA FILM

  • USCITA: 2017
  • GENERE: azione, fantascienza, fantastico, avventura
  • REGIA: Jordan Vogt-Roberts
  • DURATA: 118 minuti
  • SCENEGGIATURA: Max Borenstein, Derek Connolly, John Gatins, Dan Gilroy
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