LIFE ZERO N.3

16 Ago 2016

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LIFE ZERO 3: LUCE NERA

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LIFE ZERO: LUCE NERAFinalmente. Ecco la prima esclamazione che mi è venuta in mente quando arrivato in edicola il mio spacciatore di comics di fiducia mi ha passato al volo il numero conclusivo di Life Zero, con un ghigno del tipo “L’ho già letto, non sai che ti aspetta!“.

E aveva ragione! La storia in salsa zombie di Vietti e Checchetto ha il merito di arrivare ad una conclusione innovativa, diversa, come è stato diverso anche il modo in cui stata raccontata.

A questo riguardo, concedetemi un piccolo appunto, anche un po’ autocritico. Spesso nelle recensioni ci mettiamo ad elogiare la mano del disegnatore e ad ammirare la mente geniale che ha creato la storia, ma dimentichiamo chi mette l’ultimo tassello: il lettering. Perchè si può avere una storia ottima, un tratto splendido, ma se i personaggi non hanno dialoghi coerenti e realistici, la magia della lettura evapora, perde di consistenza. È un pensiero che condivido in pieno con Nicola Peruzzi, che nell’intro di Luce Nera, si complimenta con Astarte Design per l’ottimo lavoro svolto in questo ambito.


ULTIMO CAPITOLO PER LIFE ZERO, LA VISIONE DI UN’APOCALISSE ZOMBIE SECONDO VIETTI E CHECHETTO


Perchè in Life Zero i dialoghi, le introspezioni dei personaggi, sono stati parte integrante della storia, ci hanno aiutato ad immergerci in questo inferno, si sono poggiate precise e crudeli sul progetto di Checchetto e Vietti. La maggior parte delle sofferenze dei personaggi, la loro determinazione o arrendevolezza passa inesorabilmente dalle parole dai, dialoghi; in Life Zero sono fondamentali, come lo è il diario di Laura con i pensieri della donna che sembrano riecheggiare per tutta la storia.

Life Zero non è una storia di zombie fine a se stessa, è quasi una contrapposizione alle varie idee che ci siamo fatti con serie come The Walking Dead; se Rick e compagni hanno sempre un minimo di speranza, Derek e compagni sono privi di questa caratteristica, non sono eroi positivi e nemmeno anti-eroi. Classificare questi personaggi non è facile, non siamo di fronte a uno stereotipo, forse per la prima volta si è creato un gruppo di persone e non personaggi; in questa apocalisse si muovono animi veri, capaci di mettere la propria salvezza davanti a tutto e tutti, sacrificando amicizie e legami pur di avere un briciolo di tempo in più.

LIFE ZERO: LUCE NERA

E la vita a cui ci si attacca tanto è crudele, beffarda.

Nell’ultimo numero avevamo lasciato Derek in procinto di uccidere la moglie, morsa da uno zombie; in apertura di Luce Nera, Laura viene salvata all’ultimo minuto, e si scopre che in realtà non sono i morsi a propagare il virus. E quindi Ann poteva essere salvata, la figlia di Derek e Laura è morta senza motivo; tutto in questa storia sembra accanirsi contro i protagonisti, con il colpo di scena sulla vera origine del virus e su quanto in realtà questa apocalisse sia un’immensa punizione ironica.

E lo è anche il finale, un sipario che scende su un uomo che ha perso tutto, che non ha più nulla per cui lottare e per cui nulla ha importanza. Rimane piuttosto evidente un grosso punto di domanda alla parola fine, visto che non tutto è stato concluso in questa storia, rimangono aperti alcuni spunti che potrebbero farci sperare in un ritorno alla creazione di Vietti e Checchetto.

LIFE ZERO: LUCE NERA

Se Life Zero può vantare una trama davvero emozionante, di certo non possiamo rimanere meno entusiasti del comparto grafico. Il tratto di Checchetto è fenomenale, risente molto di un’impostazione americana, che si traduce in una diversa visualizzazione di vignette e in un taglio molto più cinematografico, con scene intense, viste con angolazioni e punti di vista sempre pensati per dare quanto più possibile l’impressione di vivere l’avventura in tempo reale. Le espressioni dei personaggi sono calzanti, non nascondono nulla del loro stato animo, ma è nelle scene d’azione che il talento di Checchetto dà il meglio di se, nei muscoli tesi nello sforzo e negli sguardi carichi di odio e violenza.

LIFE ZERO: LUCE NERA

Andres Mossa mette la sua firma sull’albo come colorista, un’operazione che riesce perfettamente; sfumature perfette, una tendenza a grigio e blu in un mondo in cui il contrasto arriva dal rosso del sangue che scorre, con le macchie di colore che arrivano dalle armi che fanno fuoco.

Tutto in Life Zero concorre nel creare un connubio equilibrato di ogni parte, una sinergia fra tutti gli artisti coinvolti che ci regala una lettura coinvolgente, emozionante nella sua cruda visione dell’apocalisse. La speranza è che Luce Nera non sia l’ultima volta che vedremo questo team all’opera, visto che Life Zero è un’ambientazione interessante che ha ancora molto da dire!

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  • USCITA: Agosto 2016
  • SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Stefano Vietti
  • DISEGNI: Marco Checchetto
  • COLORI: Andreas Morra
  • LETTERING: Astarte Design
  • COPERTINA: Marco Checchetto
  • CASA EDITRICE: Panini Comic

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