MALEDETTA BALENA

15 Mar 2016

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MALEDETTA BALENA: UNA STORIA STUPENDA SOSPESA NEL TEMPO

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maledetta balena tenuèMaledetta Balena mi ha sorpreso. Solitamente mi approccio alle graphic novel (perchè l’opera di Chendi merita in toto questa definizione) con un misto di riverenza e sospetto, vittima della mia stessa passione per i supereroi fumettistici; l’aver dedicato tanto tempo a un genere abbastanza leggero come quello degli eroi americani rischia a volte di farmi perdere dei capolavori che hanno un tono più reale e materiale, meno di evasione ed estremamente concreto.

La fortuna ha voluto che mi arrivasse tra le mani lo stupendo volume di Chendi, che Tunuè ha presentato in una meravigliosa edizione, arricchita dalle illustrazioni preparatorie.

Maledetta Balena è un meraviglioso racconto su due diversi orizzonti temporali, dove un anziano, Giovanni Dardini, ricoverato in un ospedale rievoca un episodio della sua gioventù, durante il servizio come marinaio della Regia Marina negli anni del secondo conflitto mondiale.

La cura con cui Chendi presenta il passato di Giovanni è incredibile; la riproduzione degli abiti dell’epoca, ma soprattutto la bravura nel ritrarre scene di vita tipiche del periodo è l’aspetto più coinvolgente. A dare maggior profondità all’ambientazione ci pensa un dettaglio che spesso viene tralasciato in un fumetto: il linguaggio. In Maledetta Balena i personaggi parlano con un lessico che è quanto più conforme al periodo, con modi di dire e riferimenti alla grammatica fascista (come l’utilizzo del voi al posto del lei) che servono a dare uno spessore quasi documentaristico al lavoro di Chendi. Questi riferimenti al periodo della Seconda Guerra Mondiale sono frutto di un’ossessione dell’autore per la fedeltà, per il rispetto della Storia intesa sia come anima del suo lavoro che come memoria del nostro passato.

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UNA NAVE CARICA DI MISTERI, UN MARINAIO E UN ANZIANO SONO AL CENTRO DI MALEDETTA BALENA, IL NUOVO GIOIELLO DI WALTER CHENDI EDITO DA TUNUÉ

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É proprio la memoria che racchiude il fulcro di Maledetta balena, e nella fattispecie quella di Giovanni. Il Giovanni anziano ormai fatica a mantenere una lucidità con cui capire se viva il presente o il suo passato, e grazie a questa sua confusione Chendi riesce a passare da una linea temporale all’altra.

Nel 1943 (data che riusciamo a intendere rubando indizi nei vari dialoghi) Giovanni è un cuoco della Marina, che, in seguito alle sue ferite, viene assegnato ad una vascello che la Marina piantona per il suo valore economico più che per una reale importanza strategica; la Kosborg (così si chiama la nave) è al centro di strani magheggi, dei piccoli imbrogli che però metteranno la nave nel mirino di un gruppo di individui intenzionati a scoprire quali ricchezze, vere o presunte, siano nascoste nel ventre della nave.

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Ma l’altro Giovanni, quello del presente, non ha una vita meno intensa. Pur ricoverato, la sua vitalità non si affievolisce, la sua mente indebolita è comunque viva e si interroga sulla vita, su quale sia la condizione attuale; il presente del protagonista è struggente, empatico, coinvolge il lettore da un punto di vista emotivo, come se il “vecchio” Giovanni fosse il maestro di vita attraverso il quale Chendi voglia parlare con il lettore, facendolo riflettere.

In Maledetta Balena non si può rimanere indifferenti alle vicende dei protagonista, che, seppur in due modi diversi, sono comunque appassionanti; se il passato ha un taglio più avventuroso e misterioso, il presente ha un’anima decisamente più intima, introspettiva.

Il potere di Chendi è quello di dare vita a personaggi incredibilmente reali e umani; il protagonista non è il solo a godere di un’anima profonda e ben delineata. La vera rivelazione è l’infermiera dell’ospedale, che nel crescendo della narrazione viene a mostrare un lato umano che intenerisce, colpisce.

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In tutto il volume si apprezza il talento mostrato nei disegni. Alcune tavole sono semplicemente strepitose; le scene dei bombardamenti non hanno remore nel mostrare la durezza e il macabro dei resti umani, non si fanno scrupoli nel mettere davanti al lettore il risultato della follia umana inscenata nelle guerre. Allo stesso modo, però, il tratto riproduce anche scene di vita meno cruenta, come il porto in cui andare a fare provviste, o la vita a bordo della Kosborg, dove le atmosfere più rilassate e pacate si rispecchiano anche nei volti di Giovanni e dei suoi compagni, capaci non solo di tensione ma anche di sorrisi e attimi di serenità.

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A contrapporsi a questa vitalità della Kosborg abbiamo l’ospedale, in cui sofferenza e accettazione dell’inevitabile sembrano essere i soli compagni di Giovanni; eppure anche in questo letto di dolore Giovanni sa reagire, aiutato dalla presenza di quel gabbiano immaginario che lo accompagna anche nel suo ultimo viaggio, quasi fosse il suo spirito guida verso la sua ultima avventura. La volontà dell’anziano di non morire in un letto è la sua più alta forma di determinazione e coraggio, il voler scegliere come andarsene; Chendi dona al suo protagonista un commiato eroico, poetico e struggente, commuove il lettore accompagnando a questo ultimo viaggio frasi ad effetto, potenti e mai retoriche, che arricchiscono disegni che, grazie alla scelta di una visione in prima persona, ci mettono nei panni di Giovanni. È una scelta coraggiosa, un dono che Chendi fa ai lettori, trasformandoli nel suo protagonista, creando un legame empatico fra personaggio e lettore che sfonda la quarta parete, annulla quel distacco tra lettore e storia rendendoci tutti Giovanni.

Maledetta Balena è un volume che dovrebbe essere letto da chiunque apprezzi le storie a fumetti, è un racconto struggente ed emozionante che arricchisce il lettore, dopo averlo appassionato e commosso.

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Maledetta Balena è un volume che ribadisce l’ottima capacità narrativa di Chendi. Un racconto emozionante, che prende vita grazie a disegni intensi e ricchi di dettagli, resi ancora più vivi da una scelta di colori all’altezza del potere empatico della storia. L’edizione di Tunuè conferisce a Maledetta Balena una veste degna della grandi storie a fumetti. POESIA

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  • USCITA: Febbraio 2016
  • SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Walter Chendi
  • DISEGNI: Walter Chendi
  • COPERTINA: Walter Chendi
  • CASA EDITRICE: Tunué

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