Intervista a Sergio Algozzino creatore di “Memorie a 8 bit” edito da Tunuè

Stefano Patrissi , 30 Gen 2018

sergio algozzino memorie a 8 bit cover

Cari Gaters, benvenuti ancora una volta sulle pagine di Nerdgate, oggi abbiamo l’immenso piacere di avere qui con noi a rispondere alle nostre domande Sergio Algozzino, un bravissimo illustratore italiano, creatore dell’albo edito da Tunuè, “Memorie a 8 bit” un vero e proprio prontuario per tornare indietro ai mitici anni ’80.

Grazie per averci dedicato un po’ del tuo prezioso tempo Sergio, leggere il tuo lavoro, Memorie a 8 bit, è stato veramente bello e non vedevamo l’ora una volta scoperto, di avere l’albo tra le mani! Complimenti da tutta la redazione!

1- Come ti è venuto in mente di creare Memorie a 8 bit, e quanto tempo hai dedicato a completare questo lavoro?

Nella sua prima versione francese, uscita nel 2007, la mia intenzione era quella di creare una sorta di memoria collettiva di tutte quelle piccole cose che fanno parte della nostra vita, che non metteremmo mai in una biografia ufficiale ma che hanno comunque contribuito a plasmarci: una vera a e propria esaltazione delle piccole cose, dal primo computer ai gelati, da alcuni luoghi e sensazioni alle canzoni a cui siamo affezionati, dai giocattoli ai cartoni animati. Memoria, dunque, non soltanto collettiva, ma compatibile, senza rigirarmi su qualcosa che potrebbero comprendere solo i lettori della mia età, proprio perché, attraverso esperienze personali, mi concentro sulla descrizione delle EMOZIONI, e non degli oggetti in se.


Di tanto in tanto mi piace lasciarmi prendere dalla malinconia… Non è uno stato d’animo programmato, non ho idea di quando accadrà la prossima volta o quanto durerà… E saperlo gli farebbe perdere gran parte del suo fascino.


2- In Memorie a 8 bit a parte l’impaginazione di Alessandro Aureli, ti sei occupato di tutto tu: soggetto, sceneggiatura, disegni, copertina e lettering. Sei solito lavorare così, oppure ci sono dei lavori all’attivo in cui hai collaborato con altri professionisti?

Da fumettista, ho fatto di tutto, dal solo disegnare al colorare, dal solo scrivere al supervisionare disegni altrui. Per quelli che sono i miei libri a fumetti, invece, sono solito occuparmi di tutti gli aspetti della storia… semplicemente perché il bello del fumetto è proprio questo, si può frammentare in diverse professionalità oppure essere magicamente il riflesso effettivo di una sola persona.

3- Parliamo ora più nel dettaglio di questo bellissimo lavoro, inutile dire che da quarantenne, mi sono ritrovato personalmente nel tuo racconto partecipe quasi per tutto, mi sembrava alle volte di leggere la mia stessa storia di gioventù. Ti faccio una domanda difficile, tra tutti i vari capitoli di Memorie a 8 bit, qual’è quello a cui sei più legato come ricordi?

Sarebbe come chiedere a un musicista quale sia la sua canzone preferita, nel senso che questa risposta può cambiare radicalmente da un giorno all’altro, a seconda dell’umore e dell’aria che respiro. Più semplicemente, dirò che sono legato a tutto il libro, senza fare preferenze specifiche.

4- Parliamo di giocattoli, nella tua affermazione “Da bambino non ho avuto moltissimi giocattoli, o meglio, ero velatamente ignorato su alcune mie richieste e accontentato in maniera – come dire – alternativa…” mi sono trovato pienamente consapevole di cosa intendessi, ancora tutt’oggi, mi chiedo dove riuscisse mio padre a scovare tutti i tarocchi dei giocattoli che gli chiedevo, quello che mi ricordo di più era Devastator della serie Transformers che ricevetti un Natale. Nel tuo racconto menzioni un po’ di giocattoli, sulla copertina dell’albo però, vediamo un giocattolo icona dei nostri anni di cui non hai parlato, ovvero He-Man! La domanda infine è, ma tu con i Masters ci giocavi?  Se si il tuo preferito?

He-Man è in copertina perché quest’ultima edizione fa ping-pong col mio canale Youtube, dove parlo ampiamente delle stesse cose (anche se in maniera differente, molto più portata all’intrattenimento), e ogni video si chiude con la frase “che la forza di Grayskull sia con te”. Già che ci sono, specifico che nel primo adattamento italiano He-Man urlava proprio “per la forza di Grayskull”, e non “per il potere di Grayskull”, da lì, molto spontaneamente, è nato questo mix con la Forza Starwarsiana. Masters nella vita ne ho avuto uno solo, ed era anche abbastanza sfigato (Rokkon, quello che si trasformava in roccia), ero molto più orientato verso i Transformers, ma, anche lì, non avevo un preferito specifico, quelli che avevo erano totalmente a casaccio. L’unico robottone desiderato a gran voce era Voltron, che posseggo ancora, e il T Rex dei Dino-Riders, acquistato, come molte altre cose, da grande.

5- Restando sempre in tema giocattoli (ma qui sforiamo anche nei mitici cartoni animati dei nostri tempi), ti faccio una domanda al fulmicotone, 5 Samurai o Cavalieri dello Zodiaco?

sergio algozzino memorie a 8 bit

Grandissime opere entrambe, ma ai tempi tifavo sicuramente di più per i Samurai.

6- In uno dei capitoli più significativi rispetto al titolo dell’albo, ovvero quello del “Commodore 64“, ci fai rivivere momenti e ricordi indelebili della nostra infanzia videoludica, soprattutto quando menzioni il nome del mitico clone di Mario Bros, ovvero Gianna Sisters. Ci parli della tua evoluzione tecnologica in merito ai videogiochi, avvenuta dopo il mitico Commodore? Sempre restando sul pezzo, giochi ancora ai videogiochi? Se si ci menzioni i tuoi titoli preferiti!

Sono un appassionato di videogiochi molto anomalo, perennemente in ritardo coi tempi. In questo momento sto giocando a Silent Hill: Homecoming per Ps3, che rappresenta la mia ultima consolle, così come ho avuto il Super Nintendo quando tutti avevano la Playstation e sono andato poi direttamente alla Ps2. Posseggo un po’ tutte le consolle storiche (Nes, Snes, Mega Drive, Master System, Atari 2600, vari modelli di Commodore, le Playstation, qualche Pong Consolle) ma anche queste, come i giocattoli, sono state acquistate in differita. Giochi preferiti? Di quelli storici, Super Mario World, Zelda A Link to the Past… diciamo che considero il Snes la consolle definitiva; dalla Playstation in poi il mio brand preferito è senza ombra di dubbio Resident Evil.

7- Nel capitolo “Nostalgia” ci fai rivivere in una tavola, più di cinquant’anni di storia in materia di supporti di memoria, partendo dalla macchina “ENIAC”, fino alle memorie “Micro SD”. Se mi avessero detto da ragazzo che un giorno ognuno di noi in casa propria, avesse avuto tutto quello che abbiamo oggi, probabilmente avrei sbavato per anni come un “cane di Pavlov”; tu cosa pensi della tecnologia oggi? È un bene o un male per le giovani generazioni?

Penso che tutto è un bene se si sa utilizzare nel modo giusto. Non rimpiangerei mai un Commodore, amandolo tanto come faccio, rispetto alle possibilità che abbiamo oggi, e che avremo in futuro.

8- Leggendo l’albo ho capito il tuo pensiero in merito ad una frase molto ricorrente, “ai nostri tempi era tutto più bello“, ma vorrei tu rispondessi a questa domanda per i nostri lettori, secondo te questo pensiero, è frutto del fatto che ai nostri tempi eravamo giovani e senza pensieri oppure c’è un fondo di verità in tutto questo?

Non credo affatto che ai nostri tempi fosse tutto migliore, anzi. Ci sono alcune cose che erano più romantiche, probabilmente, e in certi casi effettivamente migliori, ma la stragrande maggioranza delle cose che pensiamo fossero migliori sono solo un riflesso di una Nostalgia imperante e difficile da controllare con una giusta oggettività.

9- Non pensi che tutta questa tecnologia e i social network, ci abbia isolati in noi stessi e nelle nostre case?

sergio algozzino memorie a 8 bit

Come prima, basta saperci equilibrare. In fondo, per giocare al Commodore perdevamo un pomeriggio solo per caricare un gioco, non credo fossimo meno “alienati”. Eppure, siam venuti su bene, e tutte quelle preoccupazioni furono vane. Ogni generazione avrà le sue paranoie da parte della vecchia guardia.

10- Nel racconto Memorie a 8 bit, si capisce leggendo, l’importanza che dai alla tua terra, ovvero la Sicilia; luogo bellissimo che ho avuto il piacere di visitare anche se in minima parte. Abitando ora a Roma (diciamo che non sei cascato male!) hai nostalgia di casa tua? Quanto spesso ci ritorni?

Torno spesso per mia madre, e con l’occasione torno a suonare col mio gruppo musicale. Mi manca moltissimo, quasi tutto: gli amici, il cibo, il mare, l’aria, il cielo, i palazzi, le buche per terra, ma quelle ci sono anche a Roma e quindi fa meno impressione. Amo Roma, l’ho sempre frequentata e desiderata, ma Palermo resta sempre profondamente radicata nel mio cuore.

11- Ho visto che Tunuè ha pubblicato altri tuoi lavori (che spero presto di leggere). Che rapporto hai con questa casa editrice a cui anche noi siamo molto affezionati?

Ho iniziato a pubblicare con loro fin dall’inizio, il mio saggio sul Disegno nel Fumetto (Tutt’a un tratto) è stato, credo, il loro terzo libro, o qualcosa del genere. Mi trovo molto bene, abbiamo passato insieme mille esperienze, sono sempre in crescita e con una libreria di titoli che è davvero invidiabile per il rapporto quantità/qualità.

11- Hai dedicato anche un capitolo alla musica, cosa che reputo anch’io molto importante se parliamo di ricordi lontani. Ho notato che hai sviluppato già da molto giovane (forse per merito del fratello più grande), una notevole cultura musicale, menzioni anche la mitica “Ode to my family” della (purtroppo) recentissimamente compianta Dolores Mary Eileen O’Riordan, splendida voce che accende anche in me dolci ricordi. Se dovessi scegliere solo un gruppo o un cantante preferito, la tua scelta su chi ricadrebbe?

sergio algozzino memorie a 8 bit

Difficile, difficilissimo per me scegliere. De Gregori mi accompagna da sempre, i Queen sono il gruppo del cuore, Lou Reed e i Velvet Underground sono stati insieme al rock progressivo (soprattutto quello italiano, in primis il Banco) la musica della mia maturità… e poi Bjork, De Andrè, i Genesis, i Led Zeppelin… però, l’unico gruppo che racchiude tutti quelli che ho nominato (e molti altri) son sempre loro: i Beatles.

12- È il momento di dirci qual’è la tua sigla dei cartoni animati preferita in assoluto!

Daitarn III, seguita da Devilman. Assolutamente.

13- Ti faccio un ultima domanda prima di lasciarti, che cosa consigli a chi spesso vive nei ricordi e soffre di nostalgia cronica dei bei tempi andati?

Di continuare a farlo, che è bellissimo, ma di utilizzare questi ricordi e queste bellissime sensazioni per ANDARE AVANTI, per capire quanto sia importante creare costantemente ricordi nuovi, da ricordare in futuro. Il passato è passato, il presente sarà il passato del nostro futuro, godiamocelo al massimo.

Sergio è stato un piacere averti qui con noi, ti ringrazio a nome di Nerdgate per lo splendido “Memorie a 8 bit” è una lettura che abbiamo veramente apprezzato e che ci ha fatto ritornare ragazzi per tutto il tempo in cui l’abbiamo letta. Ricordiamo a tutti i nostri lettori, che hai un canale Youtube dove si parla dei temi trattati nel tuo racconto e molto altro, io mi ci sono già iscritto, e magari anche qualche nostro lettore troverà la cosa una piacevole scoperta! Ringraziamo come sempre Tunuè per averci dato la possibilità di scoprire Memorie a 8 bit, se i nostri lettori fossero alla ricerca di interessanti spunti di lettura, nella sezione recensione fumetti, troveranno molti articoli, soprattutto su gli splendidi lavori pubblicati da Tunuè. Ci vediamo presto cari Gaters, Stay Tuned!

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