Montparnasse Femminile Singolare: Recensione del film

24 Mag 2018

Montparnasse Femminile Singolare è un film uscito in Francia nel 2017 e in territorio italiano il 24 maggio 2018. La sinossi è semplice quanto il film stesso: Un gatto sotto braccio, una serie di porte sbattute in faccia, neanche il becco di un quattrino in tasca: ecco Paula, di ritorno a Parigi dopo una lunga assenza. Incuriosita dalle tante persone che incontra, ha una sola certezza: ricominciare daccapo, con entusiasmo e allegria. Semplice in senso positivo, ovvio, visto che quest’opera si presenta davvero benissimo e regala ai spettatori una storia basilare ma efficace.

La nostra protagonista assoluta è Paula (Lætitia Dosch) che deve cercare in tutti i modi di ritornare a vivere una vita normale come un tempo, una donna dal carattere ben temprato che ci trascina nel suo vortice da cui poi riesce a liberarsi. Questo può essere definito sicuramente un «film-ritratto» o «film-personaggio», con la volontà di ritrascrivere il suo percorso caotico in una Parigi a volte ostile e a volte accogliente, risolutamente contemporanea, ma soprattutto avendo cura che lei riesca a farcela, costi quel che costi. Non mancano momenti ironici, dove l’attrice si appresta molto bene alla parte e idem per quelli più seri e sopratutto con lo scopo di far riflettere, trova due piccoli lavori part time: uno in un negozio di abbigliamento in un centro commerciale e l’altro come baby sitter presso una donna della buona borghesia ipocrita che affolla i palazzi d’ardesia della rive gauche parigina. Ci troviamo davanti difficoltà del presente di Paula e sentiremo il cuore pulsante della sua progressiva metamorfosi, del suo passaggio da ragazza a donna, dalla condizione di oggetto a quella di soggetto e questa trasformazione è narrata e visibile in maniera impeccabile.

La regista, Léonor Serraille, fresca di diploma alla Fémis realizza questo film come suo primo lungometraggio e nasce dal desiderio di tracciare il ritratto di una donna singolare che deve fare i conti con la solitudine che la circonda in una grande città, nello spazio di un inverno. Desiderio ben realizzato con questa pellicola, che con la sua semplicità e quel tocco di veridicità riesce a conquistare lo spettatore.

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