NATHAN NEVER ANNOZERO N.2 di 6

29 Giu 2016

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NATHAN NEVER ANNO 0: L’INIZIO DELLA NOTTE

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Lo ammetto, quando è stata presentata l’idea di questa miniserie sul passato di Nathan Never ero uno degli scettici, spaventato che anche il mio amico Nathan potesse diventare una vittima della febbre da reboot che sembra colpire ultimamente un po’ tutto, dal cinema ai fumetti.

Andare a ricostruire il passato di un eroe dei comics che vanta un quarto di secolo di onorata presenza in edicola mi sembrava una scommessa ardua, ma il fatto che dei trascorsi di Nathan si sapesse non tutto è stato comunque un bell’incentivo a farmi trascinare in questa miniserie in 6 puntate ideata da Bepi Vigna. E meno male!

Se con il primo numero, Giorni Oscuri, Vigna mi ha attirato nel passato di Nathan, con L’inizio della notte l’autore sardo mi sta facendo riscoprire la mia passione per il Musone, con una storia che per quanto nuova, riesce a convivere, al momento, con quanto già noto.

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LE INDAGINI DEL SERGENTE NEVER SI INTRECCIANO SEMPRE PIÙ CON LA SUA VITA, E IL DRAMMA È ALLE PORTE!

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Perchè Annozero non è un reboot, ma un viaggio alla scoperta di un passato mai chiarito pienamente. Alla base di tutto c’è la teoria che spesso i nostri ricordi possano trarci in inganno, alcuni eventi vissuti possono sbiadire e diventare confusi; nel caso dell’Agente Alfa, scopriremo come in realtà tutto il suo passato, le sue convinzioni siano in realtà una complessa macchinazione in cui lui inizialmente compare come ingranaggio.

Se gli eventi narrati in Giorni Oscuri sembravano andare quasi di pari passo col mito neveriano conosciuto, con L’inizio della notte assistiamo a dei cambi di registro incredibili, dei veri colpi di scena che per chi segue le avventure di Nathan da anni rappresentano un vero colpo al cuore.

Continua a stupire la figura di Reiser, che in questa miniserie sembra essere il vero deus ex machina della vita dell’agente Never; il suo intrallazzare con quello che per anni è stato visto come il primo vero nemico di Nathan è inquietante ma al contempo estremamente affascinante, getta una nuove luce su questo personaggio e soprattutto lo avvicina, a mio avviso, ulteriormente alla sua nuova vita come Darver.

Ma sono tanti gli spunti che in questo numero di Annozero appassionano. Dopo esserci commossi con Addio, Mac negli scorsi numeri, con L’inizio della fine assistiamo anche all’inizio dell’amicizia fra Nathan e il suo amico robot; e fa finalmente la sua comparsa un certo Sigmund Baginov, che esordisce nella vita di Never con una bella rissa nel cyberspazio, il suo ambiente naturale!

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Tutti questi elementi sono gestiti alla perfezione, con un buon ritmo e un’ottima gestione dei temi che sfrutta pienamente l’intreccio ideato da Vigna. Pur essendo una lettura che ben si adatta a chi non conosce il mondo futuro di Nathan Never, anche noi lettori di vecchia data non possiamo esimerci dall’apprezzare la cura con cui Bepi Vigna realizza questa rivelazione.

Rivelazione. Ecco, questa è la parola chiave che rappresenta Annozero fin’ora, nella vera accezione del termine; leggere questa miniserie ci aiuta veramente a capire l’animo tormentato di Nathan, i sensi di colpa che per anni abbiamo visto sulle pagine della serie, i suoi tormenti interiori e la sua voglia di riscatto per un errore di cui solo ora cominciamo a vedere la vera natura.

Il momento topico di questo numero è ovviamente sul finale del volume, quando assistiamo alla “nuova versione” dell’evento chiave nella vita di Nathan: il ritrovamento della moglie morte. Lo avevamo letto all’epoca de L’abisso delle memorie, e come allora era stato bravo Nicola Mari a ritrarre la straziante scena, in questo caso il tratto di Roberto De Angelis non è da meno, cogliendo in pieno il dramma del momento. In L’inizio della notte, però, la tensione viene costruita non solo come ricordo, ma come evento in tempo reale, assistiamo all’arrivo di Nathan, siamo partecipi della sua paura, della crescita della tensione fino a quell’urlo liberatorio, alla comparsa dei capelli bianchi (il marchio della colpa, se vogliamo), vivendo uno sdoppiamento temporale fra tempo reale e ricostruzione successiva, dopo il comprensibile crollo di Nathan.

Il merito di Vigna e De Angelis è quello di riuscire a creare un perfetto esempio di bilanciamento fra storia e disegni; il pathos che lo sceneggiatore vuole trasmettere ha una perfetta incarnazione nel tratto di De Angelis, che gioca con una passione incredibile anche con il bianco e nero, che in particolare nei momenti più tragici trasmette pienamente al lettore il senso di tragedia ed angoscia vissuti da Nathan. Inquadrature sempre precise ed efficaci, una perfetta rappresentazioni dei personaggi e soprattutto una cura per i dettagli sono il marchio di fabbrica di De Angelis, che rimane per me la migliore scelta per realizzare una miniserie così importante per il mito neveriano.

Il finale di questo secondo numero ci lascia con un Nathan Never in fuga dall’ospedale, ma il titolo del volume seguente, in uscita il 26 luglio, La vera fine di Ned Mace è già foriero di grande eventi!

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  • USCITA: 25,06,2016
  • SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Bepi Vigna
  • DISEGNI: Roberto de Angelis
  • COPERTINA: Roberto de Angelis
  • CASA EDITRICE: Sergio Bonelli Editore

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