NATHAN NEVER ANNOZERO N.5 di 6

28 Set 2016

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NATHAN NEVER ANNO ZERO: CRISI INTERNAZIONALE

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Lo confesso, leggere Annozero è un qualcosa che mi sta facendo rimettere in discussione tutto quello che sapevo su Nathan Never. Pur non essendo un lettore della prima ora, ero sicuro di aver ben presente il passato di Nathan, ma Vigna ha pensato che fosse il momento di farmi capire quanto mi sbagliassi! In questo periodo il nostro Nathan sta decisamente stravolgendo ogni convinzione che noi lettori potessimo avere sulla sua vita. Prima la miniserie di tre numeri (Il giorno del giudizio ,  Vite sconosciute e I signori dell’eternità) ha cambiato le carte in tavola del presente dell’Agente Alfa, adesso stiamo andando a scoprire come il passato di Nathan non sia esattamente quello che abbiamo sempre conosciuto; certo, alcune rivelazioni sembrano quasi inconciliabili con tutto ciò che abbiamo sempre creduto, ma dobbiamo avere la forza di dare credibilità allo stesso Vigna che ci chiede di pazientare fino all’ultimo numero di questa miniserie.

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NATHAN SI AVVICINA A SCOPRIRE COSA SIA ACCADUTO REALMENTE LA NOTTE DELLA MORTE DI LAURA E QUALE MISTERIOSO COMPLOTTO SIA L’ORIGINE DELLA SUA TRAGEDIA

[/vc_column_text][vc_separator][vc_column_text]nathan never anno zero numero 5 bonelliCrisi internazionale è il penultimo numero di questa miniserie.

Nathan continua l’indagine personale sulla morte della moglie, convinto che la sua amnesia sia l’unico ostacolo alla rivelazione finale, la verità su un intrigo più ampio. Il precario equilibrio tra la sua vita professionale e quella privata è il punto su cui ruota questo albo, con una particolare attenzione ad Ann, la figlioletta ricoverata al Sinclair Asylum. Il rapporto con Ann è sempre stato uno degli aspetti più importanti nella vita di Nathan ed anche in Crisi Internazionale questa dinamica complicata viene ben resa; la disperata ricerca di un legame di Nathan si contrappone all’apparente avversione di Ann, silenziosa ma fatta di piccoli gesti che hanno tutto il peso di un’accusa. Al centro dell’albo sembra quasi che Ann sia pronta a raccontare la sua versione, stimolata dalla Duchateau. La seduta di ipnosi sembra rivelare una verità diversa da quella conosciuta fin’ora, forse la chiave per l’indagine persoanle di Nathan e il primo vero indizio su cosa è accaduto realmente la notte in cui è morta Laura Lorring Never. Ma Vigna non si limita ad Ann, vuole mettere sulla strada di Nathan altri piccoli indizi che lo aiutino a risolvere questo enigma. Non è un caso che proprio ora torni in scena Mac, il robot che abbiamo conosciuto in precedenza, un aiuto prezioso per Nathan ai tempi della sua vita da poliziotto; nelle prime pagine dell’albo stupiva un po’ la reticenza e il malcelato fastidio con cui Never cercava di evitare le richieste di incontro del robot, ma presto viene chiarito anche questo aspetto, imputabile all’amnesia di Nathan. Il chiarimento fra i due conduce ad una nuova pista per la ricerca della verità, una missione in cui Never coinvolge anche Baginov, l’informatico dell’Alfa.

L’atteggiamento contraddittorio del polacco, il “tradimento” nei confronti di Nathan ha per me un senso di appartenenza alla vita editoriale di Nathan, sembra uno dei tanti segreti che il povero Sigmund ha taciuto negli anni per coprire alcune delle macchinazioni di Reiser, una mole di scheletri nell’armadio che ben si legano all’atteggiamento di Sigmund visto ai tempi della saga della caduta dell’Alfa.

nathan never anno zero numero 5 bonelliA stupire, però, è ancora l’incessante lavoro di Reiser alle spalle di Nathan. Il manipolare la sua vita, riuscendo a usare delle pedine in modo così attento e al contempo invisibile, è inquietante eppure, ad un’attenta valutazione, non si può non credere che sia un atteggiamento “da Reiser”; nei primi numeri della miniserie ho faticato a credere che Edward Reiser, che ho sempre visto un po’ come un fratello maggiore di Nathan nonostante le loro divergenze, potesse ordire una trama così complessa, ai danni di Nathan. Ma considerando bene il passato di Reiser, le scelte fatte e la sua ambizione, la visione machiavellica che lo ha sempre contraddistinto, non mi sembra più così irreale questo suo nuovo ruolo. Anche in Crisi Internazionale la sua capacità di burattinaio viene messa in mostra, sia nel reclutare la McBain come una pedina nel suo controllo di Nathan, sia nella sua incredibile destrezza sullo scacchiere internazionale, dove riesce a esser sempre presente, invisibile, ma comunque all’opera. Ed è proprio questo suo lavorio dietro le quinte che porta Nathan e Legs nel Margine, come scorta di una delegazione che cerca di sanare un conflitto aspro tra multinazionali e popolazione locale; ancora una volta l’istinto di Nathan sembra trovare aspetti della missione poco chiari, e la sua intuizione troverà conferma proprio nella conclusione dell’albo!

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Bisogna riconoscere che Vigna ha saputo mettersi in gioco in modo egregio. Se ci pensate, serve un certo coraggio per tentare un’impresa come quella di Annozero. Riuscire a conciliare quello che già si conosce di un personaggio (e 25 anni di albi sono una bella conoscenza!) con una nuova storia che ne riscrive in parte le origini, senza ricorrere all’odioso espediente del reboot, non è una cosa semplice, ma Vigna centra l’obiettivo in pieno, portandoci in una dimensione al contempo familiare e nuova, stuzzicando la nostra curiosità e facendoci sentire spiazzati ma ansiosi di conoscere il finale sorprendente di una storia che pensavamo di conoscere! La scelta di iniziare l’albo con una seduta tra Nathan e la dottoressa Duchateau è accattivante, rende il resto dell’albo una sorta di flashback, come se fosse il momento in cui viene scoperchiato il passato (anche se per un attimo ho pensato che questa seduta sia in realtà effettuata nel presente, e sia questa terapia che stia liberando la memoria di Nathan); una frase della dottoressa (Devi prendere in considerazione la possibilità che la verità che cerchi si riveli un abisso di orrori) mi ha scatenato l’effetto nostalgia, facendomi tornare ai tempi delle prime storie di Nathan, con quel capolavoro che era L’abisso delle memorie!nathan never anno zero numero 5 bonelliE il senso di familiarità è dato anche dai disegni impeccabili di Roberto de Angelis, che per molti (me compreso) è uno dei migliori interpreti grafici dell’Agente Alfa. Le sue tavole sono sempre emozionanti, Nathan è inconfondibile, reso magnificamente nelle sue espressioni e nelle sue pose meditabonde; anche gli altri protagonisti sono ugualmente curati, con i loro manierismi perfettamente replicati (uno su tutti Reiser, e le sue pose da gran capo). Le espressioni facciali sono comunque uno dei punti forti di de Angelis, che riesce sempre a dare ai propri personaggi un’intensità che si allinea alla perfezione agli eventi della trama. Apprezzamento personale per il piccolo droide dell’archivio centrale cittadino, che ricorda molto due robot cinematografici, Wall-E e il mitico Johnny 5 di Corto Circuito.

Il 27 ottobre questo viaggio alla ricerca della verità nel passato di Nathan giungerà al termine, con il sesto ed ultimo albo di Annozero, L’ultima verità.

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  • USCITA: 28.09.2016
  • SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Bepi Vigna
  • DISEGNI: Roberto de Angelis
  • COPERTINA: Roberto de Angelis
  • LETTERING: Alessandra Belletti
  • CASA EDITRICE: Sergio Bonelli Editore

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