ROLLERBALL, PATTINANDO NELLA STORIA

25 Nov 2015

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Il ruolo dello stuntman è forse il peggiore del mondo del cinema; se ti riprendono non appari mai di faccia, devi prenderti mazzate e rischiare l’osso del collo per attori più famosi e possibilmente azzeccare l’acrobazia di turno al primo tentativo, facendosi meno male possibile.

Nonostante alcune delle scene più emozionanti del cinema siano nate grazie allo sforzo di questi attori e professionisti, il loro nome non viene quasi mai ricordato dagli aficionados dei film; l’unico caso di stuntman che è riuscito a trovare un minimo di fama che mi viene ora in mente è Ray Park, famoso per esser stato Darth Maul in La minaccia Fantasma o Toad nel primo X-Men di Synger.

Ma la categoria di questi professionisti ha un’importanza fondamentale nell’industria cinematografica, anche se i primi ad accorgersene e a tributare loro il giusto rispetto furono i creatori del cult movie Rollerball.

Il film fantascientifico del 1975 vedeva come punto focale della storia un violento sport che univa pattinaggio e rugby, in un continuo scontro fisico che metteva gli attori a dura prova; per la durezza delle partite vennero reclutati numerosi stuntman, i quali dovettero affrontare delle vere e proprie battaglie sul terreno di gioco. L’impegno e la fatica delle controfigure fu così intenso e professionale, dando al film un senso di realismo impressionante, che la produzione decise che anche gli essi meritassero di venire citate nei credits finali; Rollerball divenne quindi il primo film a citare come membri del cast di attori anche le controfigure!

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