PIXEL PIRACY

27 Ott 2015

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PIXEL PIRACY: VITA DA PIRATI

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Uno degli indie di maggior successo degli ultimi anni è stato sicuramente Terraria (di cui abbiamo già ampiamente parlato). In seguito al successo di tale gioco, il piccolo studio indipendente Re-Logic ha voluto riproporsi al pubblico con Pixel Piracy, un sandbox/gestionale a tema “piratesco” dalla nascita piuttosto travagliata. Questo perché il titolo è uscito in anticipo rispetto al dovuto, palesando (almeno agli inizi) diverse lacune e problematiche piuttosto consistenti, che ne hanno limitato la visibilità in fase di lancio.

In Pixel Piracy vestiremo i panni di un apprendista pirata, ovvero Guybrush Threp… ah no! Aspettate ho sbagliato gioco! Il nostro principale obiettivo è diventare ricchi e famosi depredando altri bucanieri e andando alla ricerca di tesori. All’inizio saremo soli, dotati di una semplice bagnarola e avremo poco altro, ma se tutto andrà come previsto, ci ritroveremo ben presto con una ciurma assetata di sangue e un galeone all’ultimo grido da far invidia a Barbanera!

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IN UN CERTO SENSO POSSIAMO DEFINIRE PIXEL PIRACY UN SIMULATORE DI PIRATERIA

[/vc_column_text][vc_separator][vc_column_text]La prima cosa che colpisce cominciando una partita a Pixel Piracy è la grafica: se quella di Terraria vi sembrava semplice e old style, questa vi farà ricredere! Lo stile è decisamente minimalista e, se guardato con gli occhi di un videogiocatore moderno, potrebbe far storcere il naso ai più. Gli sprite sono a dir poco essenziali, mentre le animazioni si limitano davvero al minimo sindacale.[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”In una giornata di pioggia non c’è niente di meglio che una taverna con tanti barili di grog!” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”9798″ img_size=”full” alignment=”center”][vc_column_text]

Ad esclusione della colonna sonora, a grandi linee piacevole, anche il comparto audio segue la filosofia di quanto proposto a livello grafico, mantenendosi estremamente essenziale senza perdere però un certo carisma. C’è da dire comunque che a lungo andare, sentire quelle fastidiose vocine da castrati della vostra ciurmaglia potrebbe essere piuttosto fastidioso e darvi ai nervi.

Uno dei maggiori pregi di Pixel Piracy è la gestione dei personaggi che, talvolta, ricorda da vicino le meccaniche classiche degli RPG. Potremo infatti avanzare (noi e il nostro equipaggio) di livello, con la possibilità di distribuire i nostri punti ai vari parametri disponibili o, utilizzare un punto per imparare una abilità leggendo un libro. Altri punteggi da tenere sott’occhio sono la salute e il morale, con quest’ultimo che avrà la funzione di segnalarci anche quando sarà giunto il momento di mettere mano al borsello e pagare lo stipendio agli avanzi di galera che ci accompagnano. Grazie a diversi oggetti che raccoglieremo durante le nostre scorribande, potremo comunque recuperare sia energia che morale piuttosto facilmente.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Gli abordaggi sono frenetici e adrenalinici… a volte anche troppo, visto che ci capirete ben poco!” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”9799″ img_size=”full” alignment=”center”][vc_column_text]

Sempre per rimanere nell’ambito “gestionale” di Pixel Piracy, merita qualche parola il management della nostra nave. Quando il guscio di noce iniziale ci andrà stretto, potremo prendere gentilmente in prestito l’imbarcazione di un nostro collega più sfortunato o costruircene una su misura.

Il design, oltre ad essere semplicemente estetico (effettivamente la costruzione di navi è una delle attività più divertente del gioco) deve essere studiato al meglio per evitare che qualche prezioso elemento della marmaglia scivoli e finisca in pasto agli squali. Oltre al lato estetico e al design “anti-scivolo” potremo riempire la nostra dimora galleggiante con diversi oggetti di varia utilità che andranno ad influire la vita a bordo.

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I PIRATI SONO PERSONAGGI RUDI E POCO INCLINI ALL’IGIENE. INSEGNATEGLI PRESTO COME DEFECARE PER EVITARE REGALI INDESIDERATI SUL PONTE

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A questo punto non ci resta che salpare verso l’immenso oceano pixelloso! Potremo incontrare diversi obiettivi durante la nostra rotta, a partire dai villaggi (il primo che incontreremo sarà il punto di partenza della nostra partita). I villaggi sono importanti per diversi motivi, visto che una volta sbarcati, ci consentiranno di fare compravendita di oggetti (cibo, componenti per costruire la nave, libri delle abilità, armi…), di recuperare morale nella taverna locale o di ingaggiare nuovi membri per il nostro equipaggio.

Esistono poi altre isole prive di centri abitati e, ahimé, piuttosto pericolose. Spesso potremo incontrare indigeni, altri pirati o adirittura scheletri impegnati a proteggere tesori di varia natura. Infine, potremo incontrare altre navi di corsari da attaccare e, possibilmente, saccheggiare senza pietà! Una volta impadroniti di una nave nemica, potremo decidere se prenderla in sostituzione alla nostra o saccheggiarla e farla saltare in aria. Allontanandoci dal villaggio di partenza troveremo sempre villaggi con rifornimenti migliori, isole abitate da nemici più forti e imbarcazioni più grandi con pirati più brutti e cattivi. Naturalmente il mondo si rigenererà casualmente ad ogni partita e quindi ogni volta avremo a che fare con un oceano diverso, anche se… a lungo andare il tutto risulta comunque noioso!

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Finalmente una nave all’altezza!” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”9800″ img_size=”full” alignment=”center”][vc_column_text]

Qui sta il principale difetto di Pixel Piracy, ovvero, la monotonia. Dopo poco tempo, nonostante ci ritroveremo più forti e più cazzuti di prima, saremo costretti a fare pressoché le stesse cose, e saremo in preda alla noia più totale. Ed è proprio qui che si sente, con una certa nostalgia, la mancanza di Terraria dove c’è sempre un nuovo boss da sconfiggere o comunque un’attività interessante da svolgere: questo gioco invece, risulta davvero troppo ripetitivo. Se a questo si aggiunge che il lato sandbox è piuttosto carente… la frittata è fatta!

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PIXEL PIRACY E’ DIVERTENTE… MA PER POCO!

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Questi difetti pesano sull’ultimo lavoro di Re-Logic in maniera piuttosto accentuata, quasi quanto i bugs e i problemi che sono saltati fuori in fase di lancio. A proposito! Forse è ora che ne cominci a parlare della prima e sofferta fase di vita di Pixel Piracy.

Il gioco, come prevedibile, è nato con l’enorme peso della frase a doppio taglio “Dagli stessi autori di Terraria…“. Curato da due sole persone (il team al completo di Re-Logic!), l’early access ha evidenziato diverse pecche, quasi totalmente risolte con la versione definitiva, primo dei quali è risultato essere l’intelligenza (o meglio stupidità) artificiale. Nonostante la grande spinta commerciale con tanto di coupon per sconti e una campagna pubblicitaria piuttosto notevole per un titolo indie, Pixel Piracy ha stentato parecchio a conquistare il cuore dei giocatori, finendo ben presto per essere venduto “tanto al chilo” a prezzi ridicoli o inserito in qualche bundle.

La fase definitiva è sicuramente stata rifinita e ottimizzata… ma ormai era troppo tardi! Il gioco nella maggiorparte dei casi era già finito nel dimenticatoio delle librerie Steam, sommerso da titoli più recenti e più coinvolgenti…

Pixel Piracy è un’occasione mancata. Con qualche evento in più e delle aggiunte al gameplay per quanto riguarda la sezione sandbox (possibilità di attaccare dei villaggi o di costruirne uno proprio per esempio), sarebbe potuto diventare un gioco davvero apprezzato nel suo genere. Nonostante non si tratti di un fallimento, resta quel retrogusto amaro per quello che sarebbe potuto essere e non è stato…

[/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/6″][vc_icon icon_fontawesome=”fa fa-comments-o” color=”custom” size=”xl” align=”right” custom_color=”#dd3333″][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2/3″ css=”.vc_custom_1442608400482{margin: 30px !important;border-width: 30px !important;padding: 30px !important;background-color: #777777 !important;}”][vc_custom_heading text=”Divertente ma solo per la prima ora di gioco! Un vero peccato viste le premesse e soprattutto viste le capacità già apprezzate di Re-Logic. Un lancio di mercato con le tempistiche sbagliate ha completato il tutto e relegato Pixel Piracy ad un gioco da provare, giocare e dimenticare nel giro di un paio d’ore.” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:justify|color:%23ffffff” google_fonts=”font_family:Roboto%3A100%2C100italic%2C300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C500%2C500italic%2C700%2C700italic%2C900%2C900italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/6″][/vc_column_inner][/vc_row_inner][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_custom_heading text=”SCHEDA GIOCO” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal” css=”.vc_custom_1442605752114{padding-top: 0px !important;padding-right: 0px !important;padding-bottom: 0px !important;padding-left: 0px !important;}”][vc_column_text]


  • RILASCIATO: 23.4.2015
  • GENERE: Roguelike/Sandbox
  • SVILUPPATORE: Vitali Kirpu , Alexander Poysky , Mikko Arvola
  • PUBLISHER: Quadro Delta, Re-Logic

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