SENSE8

13 Nov 2015

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SENSE8:  IL RITORNO DEI WACHOWSKI PASSA DA NETFLIX.

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L’arrivo di Netflix in Italia ha portato nel nostro Paese un’ondata di nuove serie. All’interno di queste nuove fresche, si colloca anche una creazione dei fratelli Wachowski, questa volta spalleggiate dal talento di J. Michael Straczynski; Sense8 offre una storia di sci-fi curiosa e intrigante, riuscendo ad inserire all’interno della narrazione anche dei riferimenti alla società moderna ed alle sfide che quest’ultima deve affrontare.

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SENSE8 E’ UN’ALTRA DELLE SERIE ORIGINALI CHE ARRICCHISCE IL PALINSESTO DI NETFLIX

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Proprio la critica sociale sembra essere una delle tematiche più curate all’interno della prima stagione; è lecito pensare che l’inserire due delle protagoniste nel mondo lesbo-transgender impegnato in una battaglia per il riconoscimento dei propri diritti sia scaturito dall’esperienza diretta dei una dei Wachowski, passata dall’essere Larry ai tempi di Matrix alla sua nuova identità di Lana.

Va detto che il mondo in cui si muovono le due citate protagoniste, Nomi e Amanita, non è forzato, ma si contestualizza bene nel resto della trama; non siamo di fronte ad un manifesto dei diritti gay e trasngender, ma Sense8 utilizza questa tematica sia come modo per portare lo spettatore ad affrontare un tema così scomodo sia come strumento per dare uno spessore psicologico a due delle figure chiave della serie.

Allo stesso modo anche la figura di Lito, divo macho dei film messicani, viene caratterizzato dalla faticosa battaglia di conciliare la sua figura pubblica di latin lover con la sua omosessualità; inserire questa figura complessa e tormentata all’interno di una cultura fortemente machista come quella messicana rende ancora più salda la sua lotta interiore.

Bisogna però riconoscere che non è un confronto sociale solo sui diritti di alcune minoranze, ma l’analisi sociale si estende anche al confronto anche i diversi stili di vita; non si vuole arrivare al punto di dare una maggiore legittimità ad una società, ma si decide di dar profondità ai personaggi tramite la presentazione del contesto sociale in cui sono cresciuti e vivono. Vedremo la dura vita di un giovane autista che deve sopravvivere nelle slums di Nairobi, oppure il contrasto religioso di una giovane donna indiana combattuta fra la religione tradizionale e il forte senso di rinnovamento laico del suo futuro sposo.

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Ma come si legano queste componenti all’interno di un unico telefilm?

Qui entra in gioco il fulcro della storia di Sense8. Stando alla trama della serie, esistono delle persone che sono intimamente legate fra loro, pur vivendo in posti lontanissimi; questo legame permette loro di poter condividere esperienze e conoscenze, al punto che è possibile trasferire momentaneamente la coscienza di un individuo nel corpo di un altro.

Questa comunanza è condivisa tra un gruppo di otto individui, chiamato cerchia; il serial ci porta a conoscere una di queste cerchie, nel momento in cui prende coscienza della propria esistenza. Il risveglio di questi otto personaggi avviene tragicamente, quando tutti i membri della cerchia sognano il suicidio di una donna misteriosa; quello che apparentemente viene considerato un incubo dai nostri personaggi, in realtà è la presa di coscienza del proprio dono. Da questo evento i membri della cerchia iniziano a conoscere i propri compagni, inizialmente temendo di esser vittime di follie e visioni; man mano che i nuovi sensi si manifestano, nuove conoscenze emergono e i nostri protagonisti espandono la propria coscienza iniziano ad emergere anche i dettagli della trama.

Essere un sense8 non è esattamente una passeggiata, si diventa bersaglio di una organizzazione che da la caccia alle cerchie, al cui vertice si trova un certo Whispers, anch’egli membro di una cerchia; il cattivo di turno cerca di catturare i suoi simili, avvalendosi di altri sense8, per non si sa quale scopo. A complicare la vita dei nostri fuggitivi si inserisce la capacità dei sense8 di altre cerchie di potersi inserire nelle loro menti tramite il semplice contatto visivo; per questo motivo diventa quasi un obbligo evitare di incrociare lo sguardo con Whispers, per non fornirgli un altro strumento nella sua caccia.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Foto di gruppo per la nostra cerchia di sense8″ font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”10694″ img_size=”full” alignment=”center”][vc_column_text]

La prima stagione di Sense8 è abbastanza complessa, specie nei primi episodi.

Dopo aver assistito al suicidio della misteriosa Angelica (una stupenda Daryl Hannah), gli episodi si focalizzano principalmente nel farci entrare nelle vite personali dei protagonisti: questa scelta mette in secondo piano la trama principale, lasciandosi scoprire molto lentamente (forse troppo) il senso di urgenza nel ricompattare la cerchia di sense8 e quasi dimenticandosi di approfondire il senso della morte di Angelica e la presenza “mentale” del suo compagno Josnas (Naveen Andrews, il Sayd Jarrah di Lost).

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TEMATICHE SOCIALI E CONFRONTI CULTURALI SONO PARTE INTEGRANTE DELLA TRAMA DI SENSE8, UTILI A DARE MAGGIOR PROFONDITA’ PSICOLOGICA AI PROTAGONISTI

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Solo nella seconda parte della stagione, quando la cerchia inizia a prendere familiarità con la propria identità divisa e poliedrica, la narrazione torna a focalizzarsi sulla necessità di salvarsi e sulla fuga dalla misteriosa organizzazione di Whispers; da questo momento Sense8 si fa frenetico, la capacità dei protagonisti di interagire a livello della coscienza diventa fondamentale e ricopre il giusto ruolo che le spetta. Si potrebbe lamentare che, quindi, i primi episodi siano introduttivi e servano solo a inserirci rapidamente nella psiche e nella vita dei singoli personaggi; solitamente in una serie sono dettagli che ci vendono offerti pian piano, ma la scelta dei Wachokski non è da penalizzare. Il volerci fornire quante più nozioni sui personaggi fin dall’inizio si rivela in realtà funzionale alla storia, anche se costringe la serie ad un inizio a volte lento e spesso complicato; il repentino cambio di personaggio o la comparsa di un membro della cerchia nella vita di un altro all’inzio può confondere lo spettatore, che si ritrova a doversi abituare rapidamente a questi eventi e rimandare la spiegazione ad un successivo momento. Se la serie fosse prerogativa di una delle emittenti classiche, abituate a mandare una puntata alla settimana, l’attesa della spiegazione avrebbe potuto spingere lo spettatore ad annoiarsi facilmente di Sense8; essendo un prodotto originale Netflix, il serial può essere divorato (su Netflix non si guarda, si divorano serie in maratone sfrenate) rapidamente, dandoci quasi tutte le risposte in breve tempo. Anche i Wachowski si abbassano, però, a ricorrere ad esplicite scene di sesso per suscitare un minimo appeal al lato più “zozzo” dello spettatore; se da un lato in alcune circostanze le scene erotiche possono avere un’attinenza alla narrazione (come la scena pansessuale di metà stagione), l’abuso che ne viene fatto spesso riduce il tutto a un mezzucolo puerile di scandalizzare al semplice fine attrattivo.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Se si è in difficoltà è utile avere l’aiuto della propria cerchia!
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Sense8 rappresenta una nuova possibilità per i Wachowski di tornare a fare un qualcosa di innovativo e di interessante; dopo il trionfo di Matrix (specialmente il primo film della saga), i lavori successivi non sono mai stati troppo convincenti, compreso quel Jupiter Ascending tanto reclamizzato che si è poi rivelato un bellissimo esempio di effetti speciali, ma privo di una storia all’altezza delle aspettative. Pur non essendo un serial epocale, la prima stagione di Sense8 può rappresentare una buona ripartenza per i due fratelli, che hanno scelto di osare e presentare al pubblico un progetto ambizioso e apparentemente convincente; la prova del fuoco sarà la seconda stagione, quando dovrà per forza essere dato un maggior ruolo allo snodarsi della storia.

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  • GENERE: Fantascienza
  • CREATORE: The Wachowski Bros, J. Michael Straczynski
  • NETWORK: Netflix

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https://youtu.be/riLgCIvE9aU

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