TRILOGIA DEL SITO #2 SHIFT

28 Ago 2015

[vc_row][vc_column][vc_custom_heading text=”ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2014 — GENERE: FANTASCIENZA — PAGINE: 622 — AUTORE: HUGH HOWEY” font_container=”tag:p|font_size:13|text_align:center|color:%23777777″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_column_text]

LA TRILOGIA DEL SITO: SHIFT

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Torna Hugh Howey, pronto a proseguire la sua Trilogia del Silo con il secondo volume intitolato Shift. Il titolo, che tradotto in italiano potrebbe suonare come Turno, è emblema dell’intero volume, che viene per l’appunto suddiviso in turni di lavoro, ma riferimenti a un particolare impiego che accomuna i due protagonisti.
Se vi eravate affezionati a Juliet e ai protagonisti di Wool dovrete accettare che non siano nuovamente loro sotto i riflettori, e preparARvi a conoscere due nuovi attori in questa storia, che entreranno a pieno diritto nel novero degli eroi della saga di Howey.

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Shift rappresenta un deciso cambio di impostazione nel lavoro dello scrittore. Se in Wool il lettore veniva spiazzato privandolo di qualunque riferimento storico e cronologico, nella seconda parte della trilogia l’autore decide di dare dei precisi riferimenti temporali, in modo da iniziare a dare a tutta la sua storia una precisa connotazione storica.
Il primo capitolo del libro ci porta nel 2049 a conoscere Donald Keen, un giovane architetto che è stato appena eletto al Senato americano, soprattuto grazie al suo mentore, il Senatore Thurman. I due sono amici di vecchia data, legati da profonda amicizia che un tempo era ancora più in virtù della relazione tra Donald ed Anna, la figlia di Thurman. Ora che Donald è sposato ed entra a far parte del Senato, il Senatore (come tutti chiamano Thurman) vuole che il giovane si occupi di un suo progetto speciale, un rifugio di sicurezza per i dipendenti di una futura centrale atomica da costruire nel territorio della sua circoscrizione elettorale. Ad affiancare Donald nell’ideazione del progetto ci sarà anche la figlia del Senatore, creando non poche complicazioni nella vita privata di Donald.
Si passa al 2345, in un mondo già deserto e più simile a quello presentato in Wool. Il nuovo personaggio, Troy, si risveglia dal suo sonno indotto, pronto a prendere il suo ruolo come supervisore della complessa operazione di gestione dei Silo; sarà tramite i suoi turni alternati di sonno e lavoro (gli shift che danno il titolo al volume, come dicevamo prima) che scopriremo come in realtà ci siano 50 silo, ognuno però ignaro della presenza degli altri. Nel corso dei suoi turni di servizio, Troy dovrà capire anche come mai la sua memoria abbia dei piccoli sfasamenti, quasi non sia la sua vera vita che ricorda, e soprattutto perchè nel suo silo pare che lavorino solo uomini.

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I NUOVI PERSONAGGI CI ACCOMPAGNERANNO ALLA SCOPERTA DELLE ORIGINI DEI SILO


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Shift è il fulcro della Trilogia del Silo, il volume in cui finalmente cominciamo ad avere delle riposte ai tanti quesiti che Wool ci aveva lasciato. Howey decide (finalmente!) di spiegare cosa abbia spinto alla creazione dei Silo, tessendo una trama davvero notevole e credibile, appassionante e soprattutto portando il tutto in un orizzonte temporale non così lontano a noi, almeno per la parte riguardante Donald.
Tutto quello che in Wool era considerato da Juliet e i suoi compagni come una sorta di leggenda viene reso reale e plausibile in Shift; vivremo le rivolte di silo sconosciuti fin’ora, e assisteremo alla morte del silo 17, vivendo con apprensione le asperità a cui viene sottoposto Solo nella dura lotta per sopravvivere.
In Shift abbiamo modo di vedere come certe scelte possano pesare sulla psiche e l’anima dei protagonisti; se Donald è combattuto dalla missione affidatagli da Thruman, anche Troy non ha una vita semplice, dovendo essere il tutore spietato di centinaia di uomini e donne, speranza della futura generazione di esseri umani sulla Terra. La loro continua introspezione è quanto di più umano si possa immaginare, il dover nascondere la propria insicurezza per non mostrare debolezze a chi li giudica costantemente, pronti a passare da giudici a giudicati; sono uomini di potere, ma non lo controllano, ne sono anzi schiavi, ne vengono tormentati, senza un’apparente via di scampo.

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Sul finale arriviamo all’anno della Rivolta del Silo 17, l’anno di Juliet e Solo, riportando la narrazione di Shift a coincidere col finale di Wool. In questo incontro di storie possiamo già intuire come il terzo volume, Dust, sarà la resa dei conti, quando tutti i protagonisti dovranno finalmente affrontarsi faccia a faccia, ma soprattutto saranno obbligati a rispondere delle proprie azioni, a prescindere dalle intenzioni che le hanno animate.
Shift si distingue dal suo predecessore per una narrazione più introspettiva, quasi volesse portare il lettore a capire cosa ci sia dietro la voce ermetica di chi comanda via radio i silo. Howey riesce a conferire al suo lavoro una nota di realismo partendo da dettagli che possono avere un tenue richiamo anche a tensioni sociali odierne, facendo leva su paure condivise e speranze di salvezza; è una lettura estremamente piacevole, scorrevole e appasionante, magari da leggere sotto un ombrellone, giusto per evitare il senso di claustrofobia!

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