TUTTI CONTRO LA DC – Il Menabelino

Manuel Enrico 20 Gen 2017

Ieri vagavo come un ramingo per internet quando tra i vari siti leggo una notizia che urla allo scandalo, perché un anonimo insider rivela che Wonder Woman sarà una porcata, e che ugual destino attende il tanto atteso Justice League. Ora, ammetto che la versione al cinema di Batman v Superman è stata una visione che richiedeva più uno sforzo di volontà che gusto cinematografico, ma questo non diventa un po’ un accanimento contro la produzione della DC? Se già i registi sentono la pressione come nel caso di Ben Affleck per il prossimo film dedicato al Cavaliere Oscuro, lavorare con già dei pregiudizi certo non aiuta.

Soprattutto se hai il continuo paragone che la concorrenza invece fa solo capolavori. Che almeno fosse vero.


MA DAVVERO È GIUSTO ATTACCARE SENZA SOSTA LA DC E LA WARNER?


Perché in casa Marvel iniziano a perdere parecchio i colpi. Doctor Strange era un film niente male, ma Civil War era una pellicola decisamente al di sotto della solita qualità che ci si potrebbe aspettare da chi ha portato al cinema roba come Iron Man o I guardiani della Galassia. Eppure, a mamma Marvel, complice anche una miglior gestione del marketing e della promozione, tutto è concesso e permesso, anche gli scivoloni diventano dei capolavori osannati. Alla DC, che un po’ ci mette del suo, anche il poco di buono viene tramutato in negativo, non si salva nulla.

Sia chiaro, la DC e la Warner ci stanno mettendo del loro, questo è innegabile. Vittime di una corsa, anzi, rincorsa al botteghino, vogliono cavalcare l’onda del successo dei cinecomic, invidiosi della Marvel e consci che è stato proprio un eroe della DC ad aprire la stagione dei cinecomic (1989, Batman di Tim Burton), e che sempre il mito del Crociato di Gotham ha rischiato di chiudere il filone con due pellicole che mi sforzo ogni giorno di dimenticare (Batman Forever e Batman & Robin, il trash massimo applicato ai cinecomic!). Del film di Catwoman preferisco non parlarne, che non mi piace infierire.

Batman vs Superman

La verità è che ora è di moda essere marvelliani al cinema, mentre sparare sulla DC fa figo, come se fossero tutti esperti. In Batman v Superman tutti a deridere l’armatura di Batman, ma quanti hanno letto Miller e il suo Dark Knight Returns? Rivendendo la versione estesa del film (e qui, altro errore della DC) il film sembra decisamente migliore, anche se purtroppo rimane la patetica scena di mamma Martha. E comunque, Affleck è stato un buon Batman e buon Bruce Wayne, secondo me. Colpire duro la DC è fin troppo facile, Suicide Squad è un’arma troppo facile da usare, e anche continuare a mostrare opinioni scioccate e inorridite di presunti anonimi insider è scorretto, crea un’ulteriore pregiudizievole nel pilotare le opinioni dello spettatore.

Eppure anche nella DC c’è del buono.

Lo spirito dark di certe storie tipiche delle saghe più oscure della DC si respira in queste pellicole (Man of Steel e Batman v Superman), ci sono degli ottimi spunti su cui si potrebbe invece lavorare e incentivare chi è al lavoro sui seguiti, ma no, meglio massacrarli con la convinzione del “tanto faranno solo schifezze“, mica come la Disney. Esatto, non Marvel , ma Disney, quella che ha trasformato il Mandarino, storico nemico di Iron Man, in un semplice attore fallito (salvo poi riabilitarlo in un corto inserito nel bluray di Thor: the Dark World), che ha creato un impero sfruttando la nostalgia di Star Wars creando ben due linee temporali, con un film (Il risveglio della Forza) che definire una fotocopia del mito originale è ancora una gentilezza.

Però la DC. La DC e la Warner. Magari provare a non dargli così addosso, o esser maggiormente obiettivi su TUTTO il panorama dei cinecomic, sarebbe più corretto, e lo sarebbe ancora di più se prima di puntare il dito si avesse una minima conoscenza dell’argomento, perché saranno pure slegati dai fumetti questi cinecomics, ma le origini sono lì. E dopo tutto questa difesa per Dc e Warner, ora inizio a pregare che in Justice Legaue Bruce non dica a Aquaman “Anche mio padre si chiamava Thomas!

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