WARHAMMER END OF TIMES VERMINTIDE

6 Gen 2016

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VERMINTIDEIL LATO VIOLENTO DELLA DISINFESTAZIONE!

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Il nome Fatshark non è molto noto, ma fa riferimento ad una software house che ha collaborato con Paradox Interactive in diverse occasioni (come per War of the Vikings), anche se fin’ora non è mai riuscita ad agganciare il successo con un prodotto realizzato da “solista”.

Dopo sette anni di carriera questa occasione potrebbe avere preso forma attraverso la realizzazione di Warhammer End of times: Vermintide, gioco cooperativo ambientato in una delle storyline più intriganti partorite in seno a Games Workshop negli ultimi anni: lo scontro decisivo tra le forze del Chaos e le forze di Impero, Nani ed Elfi!

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FATSHARK CI PORTA NELLA DISPERATA FINE DEI TEMPI, INCARICANDOCI DI SALVARE UBERSREIK DA UN’INVASIONE DI SKAVEN!

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Nella storia di Warhammer End of Times:Vermintide ci troviamo in una città del Reikland, Ubersreik, che viene improvvisamene invasa da un’orda di Skaven (una specie di perfidi e astuti ratti antropomorfi), che sentono la propria forza crescere in concomitanza con la presenza di Morslieb, la Luna del Chaos. Solitamente gli Skaven vivono in una sorta di impero sotterraneo, una parodia della società umana, per cui provano un misto di odio e spirito di emulazione; il loro obiettivo è distruggere la civiltà dell’Impero, e cominciare da Ubersreik pare loro un’ottima idea!

Peccato che sulla loro strada si trovino cinque eroi, appartenenti alle razze che osteggiano il Chaos da sempre!

La sfortuna (degli Skaven) vuole infatti che in città si trovino Victor Saltzpyre, un Cacciatore di Streghe (anche se la sua qualifica sarebbe Templare di Sigmar, ma non è altrettanto inquietante!) e il suo compagno di viaggio e guardia del corpo Markus Kruber, un veterano delle truppe imperiali; i due sono custodi di una Maga Splendente, Sienna Fuegonas, che ultimamente sembra avere qualche problema nel gestire la sua fonte magica (il Vento Infuocato di Aqshy), che solitamente si scatena sotto forma di tremendi incendi (d’altronde i Maghi Splendenti sono dei piromanti!).

Ma in Warhammer potevano mancare Elfi e Nani? Certo che no! Infatti ai nostri eroi si uniscono anche una Guardiavia elfica, Kerillian, e il nano ranger Bardin Goreksson, che si trova a Ubersreik in cerca di un tomo rarissimo che conduce a un tesoro (si può sempre contare sulla passione nanica per l’oro!) ma che non si tirerà indietro davanti ad un massacro in grande stile degli odiati ratti!!!!

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Morslieb, la Luna del Chaos, domina i cieli di Ubersriek” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”12811″ img_size=”full” alignment=”center”][vc_column_text]

Questo background dei personaggi non si limita a dare un veloce senso di storia a Warhammer End of Times: Vermintide, ma caratterizza ogni eroe all’interno del gameplay.

Iniziamo col dire che Warhammer End of Times:Vermintide ripresenta la stessa formula di Left for Dead, quindi la dinamica di gioco non presenta nulla di concettualmente nuovo, ma questo non rappresenta un difetto. Il gioco di Fatshark, infatti, decide di virare l’azione di questo action game cooperativo sul corpo a corpo, complice anche l’ambientazione medioevaleggiante di Warhammer.

Nel rispetto dell’ambientazione non mancano anche armi da fuoco, ma l’arsenale viene gestito con una curata coerenza al lore di Warhammer; ogni personaggio tiene fede alla sua controparte cartacea, ne ricalca fedelmente i dettami e anche l’approccio agli scontri.

Ad esempio gli unici a poter brandire un’arma e uno scudo sono i due picchiatori del gruppo, ovvero Mark e Bardin; i nostri tank potranno scegliere se brandire l’accoppiata arma e scudo o se preferire armi a due mani, con cui fare più danno al prezzo di una minore velocità d’attacco. Questa personalizzazione di equipaggiamento viene garantita anche agli altri componenti della compagine di eroi, sempre in linea con le caratteristiche del personaggio; Victor potrà sfoggiare un rapido spadino da duellante e due pistole dal fuoco rapido, Sienna avrà come arma secondaria un bastone che in fede alla sua magia scaglierà fiamme e la nostra elfa potrà massacrare ratti con una coppia di lame corte.

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OGNI EROE AVRÀ IL PROPRIO EQUIPAGGIAMENTO E I PUNTI DI FORZA CHE LO RENDERANNO ESSENZIALE PER IL PROPRIO GRUPPO

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Lo sforzo di Fatshark nel personalizzare e rendere unico ogni eroe è titanico e lodevole, consente al player di affrontare ogni scontro con un senso di novità e varietà che sono necessari in un gioco che rischia facilmente di finire nella trappola della ripetitività.

La modalità di gioco è in linea con la tipologia di gameplay, ovvero seguire una serie di piccoli incarichi che ci guidano per le mappe, presentate come tappe della nostra fuga per la sopravvivenza in Ubersreik; le missioni che dovremo compiere sono varie e ci consentono di conoscere nuovi aspetti del mondo di Warhammer, ma che soprattutto aggiungono credito alla storia che anima Warhammer End of Times: Vermintide.

Fulcro del gioco rimane, ovviamente, il combattimento con gli Skaven; il corpo a corpo è l’approccio più immediato e fortemente incoraggiato dal gioco, visto le armi ranged hanno munizioni che tendono ad esaurirsi in fretta (fatta esclusione per i bastoni di Sienna, per cui basta qualche minuto di raffreddamento). Nonostante il combattimento ravvicinato sia la nostra via per la sopravvivenza, il sistema mostra qualche lieve pecca; al di là di un attacco standard, una parata e un colpo caricato non ci sono varietà, spesso ci ritroveremo a menare fendenti con frenesia, complice le ondate di skaven che spesso ci verranno incontro. Questo apparente difetto finisce per venire oscurato dall’adrenalinica azione che ci coinvolge, specialmente quando scendono in campo i boss dell’esercito dei ratti, come Capocaccia e Rattogre; l’arrivo sul terreno di scontro dei capi avversari costringe i giocatori ad improvvisare tattiche e sostenersi l’un l’altro (provate ad affrontare un Assassino da soli, io ci ho rinunciato).

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Foto di gruppo per i salvatori di Ubersriek
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In Warhammer End of Times: Vermintide i nostri beniamini potranno riposarsi tra uno scontro e l’altro nella taverna; all’interno di questo rifugio potremmo scegliere l’equipaggiamento dei nostri eroi e usare la forgia, ovvero uno strumento con cui fondere le armi che non utilizziamo e potenziare i nostri strumenti di morte preferiti. Questo armamentario crescerà man mano che combatteremo, visto che alla fine di ogni scontro (in caso di sopravvivenza) verremo premiati con un lancio di dadi con cui tenteremo la fortuna, nella speranza di ottenere armi o monili per potenziare i nostri personaggi; questo sistema è stato chiamato “le ossa di Ranald”, in onore del dio dei ladri e dei giocatori d’azzardo, motivo per cui ci si affida ai dadi. Per ottenere dei risultati migliori in questo frangente, nelle mappe possiamo cercare tomi e dadi particolari, che renderano più alte le nostre chances di ottenere dei buoni risultati.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Kerillian ha appena liquidato un ratto davanti ai nostri occhi!
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Ma dopo aver visto il gameplay, affrontiamo la parte tecnica di Warhammer End of Times: Vermintide.

La grafica è bene realizzata, sia nella fase di gioco che nelle intefacce; il framerate regge bene il colpo, a parte qualche piccolo calo (intorno ai 30 fps) durante le sessioni di combattimento più affollate. Bisogna però lodare l’impegno di Fatshark nel costruire le mappe, che mettono in bella mostra l’ambientazione cupa e claustrofobica delle città di Warhammer; in più di un frangente ci troveremo a passare per le fogne (il regno degli Skaven) o ad arrampicarci per slanciate torri, da cui potremo godere un panorama mozzafiato di Ubersreik. Merito di questo va anche attribuito allo Stingray Engine di Autodesk, che consente di poter inserire nel gioco degli stupefacenti effetti speciali (le fiamme di Sienna o le particolari armi dei capi Skaven) ma che non offre la possibilità di potersi creare delle nuove vie di fuga, visto la mancaza dell’interazione ambientale. Mettendo su una bilancia pregi e difetti dello Stingray, il motore grafico di Autodesk esce vincente, visto che la sua resa in Warhammer End of Times: Vermintide è decisamente più che convincente!

Il comparto audio è quello che però offre delle soddisfazioni inattese. A cominciare dall’autore della colonna sonora, Jesper Kyd, che ha dato alle musiche di Warhammer End of Times: Vermintide una profondità ed una carica emotiva incredibile (non a caso a lui si devono le soundtracks anche di Darksiders e Assassin’s Creed); la vera chicca però sono le battute che si scambiano i personaggi, in linea con i rapporti tipici fra le razze e i caratteri dei singoli eroi, tanto che spesso ci scapperà un ghigno mentre cercheremo di portare a casa la pelle!

Nonostante Warhammer End of Times: Vermintide non presenti un’impostazione di gioco innovativa, riesce comunque a dare al genere di appartenenza un qualcosa di nuovo, che può appassionare il giocatore e portarlo a rigiocare questo piccolo scorcio di Warhammer con passione.

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  • RILASCIATO: 23.10.2015
  • GENERE: Azione
  • SVILUPPATORE: Fatshark
  • PUBLISHER: Fatshark

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