NATHAN NEVER N.305 “IL VIANDANTE” – recensione

18 Ott 2016

Con il nuovo numero di Nathan Never, Il viandante, ci troviamo a vivere un’indagine molto particolare per il nostro Agente Speciale. In questo numero una voce del passato di Nathan torna a farsi sentire con una certa forza, in un momento in cui il nostro eroe sta cercando di ritrovare un proprio equilibrio; la conseguenza della miniserie di Omega, la teoria degli universi paralleli e tutte le nuove linee narrative che ne sono scaturite stanno iniziando a prendere vita, e questa story line presenta anche un Nathan che deve fare i conti con tutto il nuovo assetto. Per meglio apprezzare questo numero bisogna leggere con attenzione il finale dell’AlfaCom, in cui lo sceneggiatore di Il viandante, Riccardo Secchi, ci narra l’origine della trama e la sua complessa caratterizzazione


AFFRONTARE I PROPRI DILEMMI INTERIORI E DARE LA CACCIA AD UNO SPETTRO DEL PASSATO SARANNO I PUNTI FERMI DELLA NUOVA STORIA IN DUE NUMERI DI NATHAN NEVER


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Il viandante è il primo vero numero che si colloca nella scia degli eventi seguenti alla fine di Omega (il precedente, Dove muoiono le stelle, era ambientato un anno prima degli eventi della mini saga citata), quindi il compito che viene affidato a Riccardo Secchi è quello di portare il lettore nella “nuova” dimensione di Nathan. E Secchi riesce a farlo egregiamente, giocando con il passato di Nathan, creando un’eco tra ciò che ha vissuto nel passato e la sua condizione morale attuale. Durante una missione nei territori orientali, Nathan scopre che una figura fondamentale del proprio passato compie azioni orribili e totalmente avulse dalla personalità che l’agente Alfa ricorda; inizialmente incaricato di risolvere il caso, Nathan rinuncia in un primo momento all’assegnazione, ma viene poi convinto da Branko a riprendere il caso.

All’interno di questa trama, Secchi riesce a inserire la vita privata di Nathan, dando finalmente una maggior rilevanza alla misteriosa Angela Montichiari, figura vista di sfuggita nella miniserie su Omega, e che ora iniziamo a conoscere meglio; come in precedenza, anche con Angela ritroviamo le difficoltà di Nathan nella sfera intima, la difficoltà di dialogo e di apertura nei confronti di una donna che vuole stargli accanto, ma Angela non è tipo da soffrire in silenzio, e subito mette in chiaro il suo approccio alla vita di coppia.

nathan never numero 305 il viandante

Nathan in Il viandante è però ritratto nella sua connotazione più classica, ed è una scelta azzeccata, sia per la situazione generale in cui si trova la sua vita, sia per il tipo di storia che stiamo leggendo; il suo essere nuovamente cupo, riflessivo e introverso è un dettaglio che ci riporta al Nathan più autentico, quello meditabondo che sente il peso dei propri errori, dei fallimenti e delle occasioni perse. La presenza di elementi fondamentali del passato di Nathan aiuta a creare questo senso di intimità con il personaggio, il modo in cui il nostro agente si relazione anche con gli altri è il sintomo di un suo malessere interiore che lo costringe a prendere una posizione su sé stesso. Secchi riesce a dare a questo albo una struttura narrativa filosofica interessante, la figura del viandante inteso come uomo in viaggio alla ricerca della propria dimensione interiore è stupenda; Nathan e il sospetto della sua indagine si muovono ognuno sul proprio percorso, due viandanti intenti a ricercare la propria strada, destinati ad incrociarsi e confrontarsi. L’esperienza dello sceneggiatore con la pratica delle arti marziali si rivede non solo nella cura della parte fisica dell’albo, ma soprattutto nell’aspetto mentale, la disciplina che è alla base di tutto e che si rivede nel contrasto interiore di Nathan. I richiami a vicende passate, un colpo di scena che colpisce noi lettori come Nathan e il senso dell’Agente Alfa di aver preso anni prima una strada sbagliata per la paura del peso di una responsabilità troppo grande sono il motore di questa avventura, che già in questa sua prima parte mette in mostra una trama ricca e di impatto.

nathan never numero 305 il viandante

Ogni elemento narrativo si inserisce perfettamente in questo contesto interiore, che viene reso graficamente dall’ottimo lavoro di Ivan Calcaterra. Le tavole dell’albo sono evocative, dettagliate e in pieno accordo con la trama; i volti dei personaggi trasmettono in pieno le emozioni, con una cura piuttosto evidente nella realizzazione delle mosse di arti marziali, il cuore di questa vicenda. Come sempre ad accoglierci troviamo la copertina curata da Sergio Giardo, che ancora una volta realizza una tavola dal taglio cinematografico, in grado di incuriosire il lettore, specialmente quelli più datati che riconoscono subito in copertina due elementi centrali nel mito di Nathan Never.

CONCLUSIONI: Per meglio godersi questo numero sarebbe utile rileggere una delle saghe più belle della storia di Nathan, quella di Athos Than ( Operazione Drago, L'isola della morte, la Vendetta del Drago, Il torneo del finale). Il viandante è solo la prima parte di una storia doppia, e la conclusione è prevista per il 17 novembre con l'albo numero 306, Abisso di dolore. Ma Nathan torna in edicola il 28 ottobre con il nuovo albo di Agenzia Alfa, I figli del buio!

VOTO FINALE: 7.5

SCHEDA FUMETTO

  • DATA RILASCIO: 18.09.2016
  • SOGGETTO: Riccardo Secchi
  • SCENEGGIATURA: Riccardo Secchi
  • DISEGNI: Ivan Calcaterra
  • COLORI:
  • CASA EDITRICE: Sergio Bonelli Editore
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