SUICIDE SQUAD – Recensione

GLI EROI CHE NON TI ASPETTI

18 Ago 2016

]Prima di fare polemica, ricordiamoci subito che un cinecomic si ispira a un fumetto, non ha l’obbligo di essere una copia fedele della controparte cartacea. Anche Suicide Squad aderisce a questa regola, presentando personaggi dell’universo DC sotto una nuova luce, con nuove storie ma con la voglia di mantenere un legame con la storia “canonica” dei comics.

La critica mondiale sembra aver usato anche questo dettaglio per massacrare il film di David Ayer, inserendo poi altri difetti per abbassare notevolmente il valore della pellicola, peccato che in sala le avventure della Squadra Suicidi abbiano tutto un altro sapore, dimostrando ancora una volta come non sempre critica e pubblico la pensi alla stessa maniera.

Perché Suicide Squad, pur senza essere un capolavoro, è un film divertente, che si inserisce perfettamente nel nuovo universo cinematografico della DC, diventando un tassello importante di quanto stiano creando Warner e DC Comics per i propri eroi al cinema.


QUANDO LA SALVEZZA DEL MONDO FINISCE NELLE MANI DI UN GRUPPO DI PAZZI CRIMINALI!


La trama di Suicide Squad non è certo la più originale del mondo: una squadra di persone discutibili viene assemblata e mandata a compiere una missione al limite dell’impossibile. Questo incipit si può adattare ad una decina di film almeno (ad iniziare da Quella sporca dozzina), ma è lo svolgimento della pellicola e soprattutto il gruppo di improbabili eroi che rende Suicide Squad un film interessante e divertente.

La scelta di Ayer di presentarci i personaggi della squadra con delle specie di mini episodi dedicati è azzeccata; in pochi istanti ci viene mostrato il lato umano di questi improbabili eroi, perchè dietro alla maschera del cattivo, c’è ancora del buono, una voce che vorrebbe spingerli per una volta a fare la cosa giusta. La genialata della Suicide Squad è questa, il mettere dei criminali, dei malvagi, in una situazione che li obblighi a dover fare qualcosa di buono, anche se per le ragioni sbagliate; ci si aspetterebbe che alla prima occasione scappino, ma nel corso della pellicola si vede come i sentimenti siano ancora presenti anche in questi spietati assassini.

Prendete ad esempio Deadshot, pronto a tutto per amore della figlia e per mostrare un lato eroico che possa non farla vergognare del proprio padre, o come Harley sia costantemente guidata dall’amore, folle e senza limiti, ma comunque presente, una luce che la guida nell’inferno di Midway City.

È il duo di criminali nemici di Batman che trascina il gruppo, che lo spinge a seguire il comando di Rick Flagg (Joel Kinnaman), presunto leader in bilico fra il dovere e la voglia di salvare la donna amata. La dinamica a tre Deadshot-HArley-Flagg è funzionale, serve a spingere il film, lo aiuta a restare a galla nonostante una trama che offre poco, ma che al contempo permette al regista di dedicare sufficiente spazio ad ogni componente del team; è il problema dei film corali, quando tanti personaggi richiedono spazio, ognuno a buon diritto.

Ayer riesce a far appassionare lo spettatore a questi eroi improvvisati, ne mostra il lato umano, toglie quella maschera da cattivo puro e consente loro di mostrare che anche l’anima più nera conserva una scintilla di luce. Prendete Harley nel momento in cui sopravvissuta alla fuga crede disperso il suo Joker; vacilla, si sente a pezzi, ma vedendo gli altri cerca di ricomporsi, di mantenere la propria visione di pazza scatenata; in quell’attimo di fragilità emerge Harley Quinzel, e a consolarla rapidamente non ci sono Deadshot o Capitan Boomerang, ma le parole e i cenni di Floyd Lawton e di George Harkness. Ayer preferisce mettere in contatto le anime dei protagonisti, il vero io, riuscendoci molto bene.

SUICIDE SQUAD: GLI EROI CHE NON TI ASPETTI

Ma per riuscire in questo servono attori di prim’ordine, e il cast ha lavorato perfettamente.

Prima di parlare del trio di attoroni, come fanno tutti, vorrei soffermarmi su un altro terzetto di bravi attori che hanno offerto una prova ottima.

Jai Courtney è stato semplicemente strepitoso, il suo Capitan Boomerang è sregolato, folle, riesce a offrire una comicità esilarante e l’attimo dopo mostrare una sensibilità che non ti aspetti. L’espressività dell’attore è totale, coinvolgente, ha la potenza giusta per bucare lo schermo e rendere il suo Harkness reale.

Rick Flagg dovrebbe essere il team leader, ma Joel Kinnaman riesce a mostrare il suo lato fragile, disperato, il tormento nell’essere l’unico a sapere la verità e nel dover fare di tutto per salvare il proprio amore; anche se non sempre espressivo a dovere, Kinnaman riesce in alcune situazioni ad essere lo specchio emotivo del gruppo per lo spettatore, come nella scena del bar.

SUICIDE SQUAD: GLI EROI CHE NON TI ASPETTI

Stessa scena in cui Jay Hernandez dona al suo Diablo una potenza emotiva devastante, lentamente costruita nel corso della pellicola e che esplode in pieno nel racconto del proprio passato, una catarsi che lo porterà ad essere il vero eroe della pellicola.

E i tre big del film?

Non hanno deluso, anzi! Will Smith è un Deadshot perfetto (anche se è nero e non bianco come nel fumetto, fatevene una ragione!), divertente quando serve, ma sempre calato nel personaggio, la vera anima del gruppo, il leader de facto; la sua interpretazione del killer mostra un uomo complesso, legato alla figlia e che per lei farebbe tutto, ma che sa essere fedele ai propri compagni, ad ogni costo.

Margot Robbie, la vera calamita della pellicola. In un film con un rating piuttosto basso, si è evitato di mettere la componente “hot”, ma la Harley della Robbie riesce ad essere sexy e provocante solo con occhiolini e movenze, rasentando l’esplicito ma restando nel limite; eppure riesce a esser anche fragile, non solo pazza oltre ogni limite, ma fa emergere anche la Harley innamorata, disperata, speranzosa, quella parte di donna che chiede solo un briciolo di normalità fatta di lavatrice, figlio, marito e un sorriso. Meravigliosa sempre!

Ma lo scettro di migliore va a Viola Davis, un’Amanda Waller diabolica, amorale, capace di mostrare il lato peggiore del potere e farlo con naturalezza, senza vacillare. Le sue battute, la fisicità dell’attrice e la determinazione del personaggio rendono la Waller il vero cattivo della pellicola!

SUICIDE SQUAD: GLI EROI CHE NON TI ASPETTI

E ora il vero argomento che ha tenuto in piedi la curiosità di tutti per Suicide Squad: il Joker di Jared Leto. Innanzitutto, il Joker in questo film è una spalla, non è protagonista, viene usato solo in funzione di Harley; per la prima volta al cinema, il Clown del crimine non è sotto i riflettori, ma viene usato come strumento per approfondire la psiche di un altro personaggio. Ed è un peccato perchè Jared Leto non si risparmia, è psicotico, folle e violento al punto giusto; non paragonatelo a Nicholson o Ledger, si parla di differenti visioni in differenti contesti,i paragoni sarebbero sbagliati. Per il poco visto in Suicide Squad (come si lamenta lo stesso Leto) si può dire che questo Joker è più moderno, esagerato e follemente criminale, e la cura Leto conferisce al personaggio una mimica strepitosa! La voglia e la curiosità di vederne ancora si fa sentire!

Una protagonista invisibile ma sempre presente è la stupenda colonna sonora. Ogni personaggio ha una propria canzone, presa sia da pezzi di mostri sacri del rock (l’entrata in scena della Waller sulle note di Simpathy for the devil dei Rolling Stones è stupenda), che da cantanti relativamente recenti. Quale che sia il pezzo che accompagna l’azione, è sempre preciso, azzeccato, e anche le musiche di Steven Price si sposano bene con le immagini a schermo!

SUICIDE SQUAD: GLI EROI CHE NON TI ASPETTI

Suicide Squad è quindi un film riuscito in pieno? Non esattamente. Sicuramente, la critica è stata in generale severa, ci sono dei difetti (primo fra tutti una trama non propriamente innovativa), ma se andiamo a pesare pregi e difetti, l’ago della bilancia pesa decisamente in favore dei primi, se non altro per le ottime interpretazione del cast e una potenza visiva che non lascia indifferenti. Aiutano le comparsate di due supereroi (uno già noto e l’altro presto al cinema), che rendono la pellicola ben inserita nel DC Expanded Universe.

Tutti gli elementi, ogni considerazione, si fermano di fronte ad una domanda: il film è divertente? Suicide Squad diverte, appassiona, il carisma dei personaggi è abbastanza per reggere tutto l’impianto della pellicola, sono credibili e straordinariamente umani, quindi la scommessa di Ayer ha pagato. Il giudice ultimo di un film è il pubblico, con buona pace della critica. Forse il vero problema è che ultimamente i cinecomic stanno diventando veramente troppi, e anche se lo spettatore medio gradisce, il palato dei critici sembra ormai pronto a puntare il dito, dimenticandosi che si tratta di film fatti per divertire il pubblico.

E indovinate un po’, Suicide Squad diverte!

CONCLUSIONI: Suicide Squad è un film non privo di difetti, quasi un marchio di fabbrica della Dc cinematografica, ma ha il merito di saper compensare con un cast in grande forma e una colonna sonora spettacolare. Personaggi ben sfruttati, senza dimenticare nessuno, e un forte impatto visivo rendono la pellicola divertente e ben inserita nel DC Expanded Universe. PSICHEDELICO

VOTO FINALE: 7

SCHEDA FILM

  • USCITA: 13.08.2016
  • GENERE: Cinecomic
  • REGIA: David Ayer
  • DURATA: 130 minuti
  • SCENEGGIATURA: John Ostrander (fumetto), David Ayer
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