UNIVERSI IN ESPANSIONE PARTE 3: MASS EFFECT, DRAGON AGE E ALTRI

25 Gen 2016

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UNIVERSI IN ESPANSIONE: PARTE 3

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Non crediate ora che solo film e telefilm possano creare un loro contesto narrativo degno di spingersi anche in altri ambiti. Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di videogiochi dotati di una struttura narrativa talmente ben congegnata da generare una crescente curiosità nei giocatori; gli esempi migliori in tal senso sono Halo di Bungie e Microsoft, e Mass Effect di Bioware ed EA. Entrambi i giochi hanno un impianto narrativo spiccatamente fantascientifico, ma mentre Halo ha un’anima più guerrafondaia, Mass Effect offre un’esperienza più esplorativa; il nutrito numero di libri che proseguono le avventure di Master Chief e del comandante Shepard offrono approfondimenti, specialmente storici, a quanto raccontato nel corpo principale dei rispettivi universi, ovvero la parte spiccatamente ludica.

La volontà di EA di aumentare il fascino dei propri universi è indubbia, al punto che quasi ogni sua nuova IP può vantare una propria estensione in un altro media. Il già citato Mass Effect ha potuto vantare una massiccia operazione di espansione, al punto di chiamare a sostegno del progetto un autore del calibro di Drew Karpyshin, già sceneggiatore di alcuni dei grandi successi di casa Bioware (come Knights of the Old Republic), cui è stato dato il compito di raccontare gli antefatti del primo episodio della saga futuristica, aprendo così la strada ai volumi seguenti e a una breve collana di fumetti, miranti a colmare i buchi narrativi fra un capitolo e l’altro.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Ecco la serie di libri dedicata al titolo di Mass Effect” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”13853″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”link_image”][vc_column_text]

Sempre la EA ha deciso di arricchire la narrazione di un altro suo gioco di punta, quel Dragon Age partorito dalla prolifica Bioware (se c’è un gioco di ruolo di successo, quasi sempre dietro ci sono i ragazzi della Bioware!); i cinque libri che accompagnano le vicende digitali dei Custodi Grigi sono dei romanzi fantasy di tutto rispetto, ottimi sia come inizio per conoscere il Thedas e i suoi abitanti sia per per accontentare i fan della saga videoludica intenzionati a sapere ancora di più su un’ambientazione decisamente convincente!

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”I libri dedicati all’universo di Dragon Age” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”13855″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”link_image”][vc_column_text]

L’elenco di giochi che hanno goduto di approfondimenti cartacei, sia come libro che come fumetti, è molto lungo, possiamo citare best seller come Star Wars the Old Republic, Assassin’s Creed (che ha addirittura goduto di una serie di cortometraggi on line), Gears of war o Elders Scroll, e andrebbe anche citato Doom, non fosse che i libri presentati non rappresentino uno degli esempi migliori di universo espanso.

Ovviamente un universo espanso che origina da un marchio decennale (come, appunto, Star Trek e Star Wars) può vantare un maggior numero di possibilità e seguito, il che si traduce da parte dei detentori del marchio in un più sostenuto impegno economico nell’espandere il proprio universo, realizzando i desideri dei fan ma soprattutto generando maggiori guadagni, in un circolo vizioso che accontenta tutti.

Rimane da segnalare una pecca che riguarda il mercato nostrano. Essendo tutti questi spunti narrativi nati in un contesto anglofono, è ovvio che anche gli approfondimenti siano presentati in inglese, richiedendo quindi un accurato lavoro di traduzione per essere fruibile dai fan italiani, non tutti a proprio agio con la lingua di Shakespeare. Solo negli ultimi anni pare che la situazione si stia sbloccando, ma, per assurdo, pare riguardare principalmente le propaggini dei videogames; universi espansi come quello di Star Trek rimangono una semi-esclusiva di chi è a proprio agio leggendo in inglese, mentre di recente si stanno affacciando anche in Italia le prime saghe di Star Wars, grazie all’impegno di Multiplayer Edizioni (che porta in Italia quasi tutti gli universi espansi), probabilmente legato al recente interesse per la nuova saga e per la ragguardevole presenza di videogames ambientati nell’universo di Lucas (molti i libri ispirati al MMORPG The Old Republic).

Personalmente ritengo che dare agli appassionati degli orizzonti narrativi vasti e in più forme sia un ottimo modo per creare e mantenere vive delle IP vincenti, adatte a creare uno zoccolo duro di sostenitori pronti a perdersi in avventure sempre più entusiasmanti.

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