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ASCENSION: IL NOSTRO FUTURO È NELLE STELLE O NELLE MENZOGNE?

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Il tema delle astronavi generazionali è da sempre uno dei più affascinanti della fantascienza; immaginare che una nave spaziale possa portare centinaia di uomini e donne verso una nuova dimora fra le stelle, viaggiando per decenni nel cosmo, ha un fascino immenso. Capolavori come Incontro con Rama di Clarke o L’arca delle stelle di Silverberg partono proprio da questo presupposto.

Recentemente è approdato anche su Netflix una miniserie in sei puntate che ha come ambiente principale proprio una di queste navi generazionali: Ascension.

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PUÒ UNA NAVE GENERAZIONALE ESSERE IL FUTURO DELL’UMANITÀ? È POSSIBILE CREARE UN SIMILE PROGETTO?

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La serie prende il nome proprio dalla nave in questione, l’Ascension, una gigantesca arca delle stelle che negli anni ’60, sotto l’amministrazione Kennedy, venne lanciata nello spazio, una parte di umanità alla conquista di Proxima Centauri. La prima puntata ci porta a bordo dell’Ascension durante il cinquantesimo anno di viaggio, nel 2014, quando un misterioso omicidio sconvolge la società dell’astronave.

Questo evento crea uno tsunami all’interno dell’Ascension, come una bomba che esplodendo mette a nudo tutti i difetti di una società costretta a seguire dettami rigidi mirati a garantire la sopravvivenza dell’equipaggio; una rigida divisione in caste che viene minata da interazioni morose e con una visione del mondo ancorata ai dettami della cultura americana dell’era Kennedy. Questo significa una comunità priva degli eventi come l’11 settembre, con le donne in posizioni subordinate e costrette a muoversi ai limiti del pudore pur di ottenere un minimo di potere; l’ipocrisia e i difetti tipici dell’America degli anni ’60 vengono ripresentati ed amplificati, mettendo l’America di oggi a confronto con gli scheletri nell’armadio del proprio passato.

Il voler tenere separate le diverse fasce della società, creare due zone in costante conflitto non appare come la scelta migliore; i dissidi vissuti in America durante le lotte per i diritti civili hanno un eco in questa serie, con i residenti delle zone inferiori costretti a vivere come la classe operaia povera e produttiva, impegnata a produrre ricchezza e benessere per i fortunati che vivono nella parte superiore dell’Ascension. Tutto è sotto un ferreo controllo, dalle nascite decise da un computer in base alla compatibilità genetica fino al razionamento del cibo.

Ma è tutto davvero reale?

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Nella prima puntata scopriamo come sulla Terra nessuno sa nulla riguardo al progetto Ascension, tranne uno studente che cerca le risposte da parte del dottor Enzmann, che negli anni ’60 era a capo di questo speciale programma. A placare la curiosità dell’intraprendente interviene il figlio di Enzmann, che depisterà lo studente per non fargli scoprire la verità: l’Ascension esiste, ma non è in viaggio fra le stelle… è ancora sulla Terra!

Il Progetto Ascension è una sorta di esperimento lungo decenni, in cui i migliori esponenti della società americana (scienziati, atleti, militari) per verificare la fattibilità di un viaggio interstellare di lunga durata; in parallelo alle vicende a bordo della Ascension vedremo come Haris Enzmann cerchi di proseguire il lavoro del padre, che ha anche un altro scopo: portare l’umanità alla successiva fase evolutiva, liberando il pieno potenziale della razza umana. Nel susseguirsi degli episodi l’attenzione dello spettatore viene rapita, facendola pian piano spostare verso la giovane Christa, che mostra dei poteri inquietanti e senza precedenti; la presenza di questa ragazzina sembra essere, verso il finale, il vero motivo dell’esperimento alla base del Progetto Ascension, con la comparsa di agenti appartenenti alla misteriosa Agenzia Globus, intenzionata a trovare il figlio delle stelle.

Le diverse trame si intersecheranno sempre più, quando il presunto omicida Crouch viene esiliato dalla nave, una decisione che comporta l’espulsione dalla nave: in realtà, Stokes viene portato nel mondo reale, momento in cui inizia a scoprire la verità su questa sorta di decennale Truman Show.

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La miniserie di sei episodi, divisi in doppie puntate che compongono le tre giornate finali del progetto, ha un fascino non da poco; la realizzazione della tecnologia che dà vita all’Ascension è in pieno accordo con le strumentazioni in utilizzo negli anni ’60, con qualche piccola innovazione scientifica e tecnologica per dare un tocco di sci-fi retrò al tutto. Le divise militari, gli abiti e lo stile delle cerimonie commemorative sono in sintonia con il presunto periodo della partenza della Ascension.

Ma è la fitta rete di sotto trame che anima Ascension, dando una profondità al serial che attira e spinge lo spettatore a divorarsi le puntate senza sosta (grazie a Netflix che lo rende possibile!); il cast comprende attori abbastanza noti (prima fra tutti Tricia Helfer, la bellissima Caprica 6 di Battlestar Galactica), capaci di dare credibilità a tutta la miniserie. Il momento più intenso è sicuramente la presa di coscienza del grande inganno da parte di Stokes (Brad Carter), che rende il personaggio umano e commovente, nonostante la sua figura di uomo violento e pericoloso.

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Nonostante alcuni lati non proprio ben spiegati nemmeno durante il finale, Ascension rimane una miniserie davvero ben realizzata, un progetto su cui Lionsgate Television e Sea to Sky Studios hanno evidentemente lavorato con cura per offrire agli spettatori un ottimo serial a cavallo tra sci-fi e thriller. Come avvenuto in passato per Battlestar Galactica, i creatori della serie sperano che il successo di questa miniserie possa dare il via ad una serie vera e propria; a riprova di questa loro intenzione il finale dell’ultimo episodio è straordinariamente aperto!

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• GENERE: Sci-Fi
• CREATORE: Philip Levens
• NETWORK: Netflix

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