BATTLEFIELD 1 – Recensione

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

BATTLEFIELD 1: LA PRIMA GUERRA MONDIALE SECONDO DICE

[/vc_column_text][vc_separator color=”custom” border_width=”4″ accent_color=”#dd3333″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”2/3″][vc_column_text]

Dopo averlo tanto atteso, finalmente siamo riusciti a imbracciare il nostro fidato fucile e avventurarci nelle trincee di Battlefield 1, l’ultimo capitolo della saga bellica di EA e DICE.

Prima di addentrarci nella disamina del gioco, faccio una precisazione; con l’uscita di Battlefield 1 si sono aperte delle polemiche, in particolare nel nostro Paese, miranti a criticare la veridicità del conflitto rappresentato nel gioco; in questa sede faremo una semplice recensione, toccando marginalmente la questione, ma nei prossimi giorni potrete leggere uno speciale a riguardo. Per ora mi limito a dire che se qualcuno davvero cerca una veridicità in un prodotto videoludico che fa della spettacolarità e della poca attinenza al reale un marchio di fabbrica, evidentemente o ha molto tempo da perdere in sciocchezze o forse non ha molto chiaro l’oggetto della discussione.

[/vc_column_text][vc_separator][vc_column_text]

BATTLEFIELD 1 SPOSTA L’AMBIENTAZIONE NEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE, ABBANDONANDO OGNI PRETESA DI REALISMO IN FAVORE DI UN GAMEPLAY FRENETICO

[/vc_column_text][vc_separator][vc_column_text]Al centro di questo contesa, si pone la campagna di Battlefield 1, o meglio una delle sei sezioni in cui è diviso il titolo, la parte dedicata alle truppe italiane degli Arditi durante l’offensiva del Monte Grappa.

Se in titoli precedenti della saga gran parte del gameplay era focalizzato sul comparto on line (l’ultima campagna degna di tal nome risale a Bad Company 2), con Battlefield 1 alla DICE hanno pensato di rimediare a questa lacuna. Lo scenario della Prima Guerra Mondiale si presta decisamente alla creazione di una profonda story line, e alla DICE hanno pensato bene di suddividere la campagna sui diversi fronti della guerra, slegandoli gli uni dagli altri, lasciando la possibilità al giocatore di seguire quale lo ispiri maggiormente, magari tralasciando le altre per un secondo momento. Questo significa che avremo diversi protagonisti, come la storia dei due fratelli italiani sul citato Monte Grappa, o le vicende di una donna che combatterà nel deserto al fianco del leggendario Lawrence d’Arabia; anche se tutte le diverse war stories non occuperanno tanto tempo di gioco, ma hanno il merito di saper creare una certa empatia con il giocatore. Le mappe in cui ci muoveremo sono quelle che, grosso modo, ritroviamo nel comparto multiplayer, dettagliate in modo impressionante e con una caratterizzazione impressionante; anche con i dettagli al massimo, il gioco non presenta rallentamenti o cali di fps (lo abbiamo testato su i7 Haswell con 8gb di ram e una nVidia GTX 970).

La vera chicca è il primo momento di gioco, un’introduzione dinamica che subito trasmette l’intensità dell’ambientazione. Una rapida sequenza di frasi ci introduce allo scenario della Prima Guerra Mondiale, in cui veniamo subito catapultati, durante un’offensiva di trincea; adrenalinica, violenta ed impietosa, in questa fase non abbiamo un personaggio, tutto è strutturato in modo di morire presto o tardi, facendo comparire a schermo il nome del personaggio giocato fino a quel momento, con data di nascita e morte, prima di trasferirci nel corpo di un altro soldato.

Se vogliamo fare i pignoli, questo prologo è il vero momento storico del conflitto proposto. La prima Guerra Mondiale offriva ai soldati un’aspettativa di vita risibile, e gli assalti alle trincee spesso si concludevano con un tragico conto dei morti; il resto del gioco è più simile a un film di Bay, in cui pochi uomini simili a eroi immortali si muovono nel campo di battaglia in modo inverosimile e quasi irrispettoso, ma, signori, è un videogioco e non un programma di National Geographic. A far da rimedio a questa situazione, abbiamo una regia delle scene di gioco e delle cinematiche che cerca di mettere enfasi sulla situazione umana, nel dare una maggior caratterizzazione ai personaggi, preferendola ad una serie di spettacolari esplosioni come visto in altri titoli! Rimane la sensazione che la campagna non sia nata con una chiara idea del conflitto, visto che le mappe sono incredibilmente scarsamente popolate, mentre le offensive della guerra citata erano ondate di corpi che si scontravano; idem per l’aspetto tecnologico, che, se sfruttato in modo diverso, avrebbe potuto offrire un maggior impatto di realismo, cosa che, con un minimo di conoscenza della storia, viene estinto nel giro di pochi secondi.

battlefield-1-10-21-2016-10-52-33-01

Ma lo spirito di Battlefield 1 risiede nel multiplayer. Memore delle problematiche seguite al lancio di Battlefield 4 ero già pronto ad una serie di litanie malefiche agli indirizzi di EA, programmatori e generazioni di antenati vari, ma fortunatamente non si sono avuti i disastrosi esordi del capitolo citato; alla fin fine, nelle varie declinazioni di possibilità offerte dal MP, Battlefield 1 offre tutte le caratteristiche dei precedenti capitoli, quel marchi di fabbrica della DICE che tutti adoriamo.

Tuttavia, i programmatori hanno tentato di prendere un pò le distanze dalle loro precedenti creazioni, un minimo di innovazione si è cercata, preferendo far decadere quel minimo approccio lento e tattico che sembrava distinguere Battlefield dall’eterno rivale Call of DutyCurioso che l’accelerazione di passo venga tentato quando la serie si dedica ad una delle guerre più logoranti e lente delle storia! Siamo agli inizi del ‘900, periodo in cui la maggior parte delle armi erano lente, spesso a colpo singolo con tempi di ricarica che oggi paiono eterni, con i fucili più rapidi che offrivano clip da 5 colpi! Ci si aspetterebbe un ritmo più rapido, maggior uso della baionetta e comunque un utilizzo più parco e ragionato delle munizioni; tutto l’opposto! È il Battlefield più frenetico, rapido ed è comprensibile che non si abbia un gioco che ci possa far stare in una trincea per ore in attesa di un assalto.

Quello che stupisce è il largo uso di armi automatiche, utilizzate da ben due classi, quando in quel teatro di guerra erano rarissime, o la presenza degli Elite, una sorta di Iron Man steampunk che si aggirano per il campo di battagli con corazzature assurde e armi incredibili; insomma, divertente per i giocatori meno interessati alla Storia, ma diciamo che dopo trenta secondi Piero Angela avrebbe attacchi epilettici per le mille imprecisioni! Detto questo, va ammesso che il comparto on line di Battlefield 1 è dannatamente divertente. Il bilanciamento delle armi per classi è forse uno dei più equilibrati mai visti, e anche la scelta di evitare la personalizzazione delle armi (stile Battlefield 4) ma anzi di spingere il giocatore a spendere i war bonds (la “moneta” guadagnata ai passaggi di livello) per comprare nuove armi o delle varianti di quelle già in nostro possesso; in questo sistema, compaiono i Battlepacks, che se nei precedenti capitoli ci omaggiavano di potenziamenti per le nostre armi, col nuovo sistema dei war bonds si limitano a fornire delle skin per le nostre armi, che possiamo scegliere di vendere per ottenere altra valuta (scelta caldamente raccomandata!).

battlefield-1-10-21-2016-11-08-57-06

Un simile bilanciamento si è tentato anche con le classi, come abbiamo visto nella nostra Anteprima. La volontà era di spingere i giocatori a ragionare come una squadra, sfruttando in modo oculato il Medico (che personalmente uso parecchio, usandolo come curatore ma anche come combattente a lungo raggio, anche se inferiore ad un cecchino) e le altre classi in maniera ragionata, ma nelle tante partite fatte ho notato una penuria di medici (che sono fondamentali) e una serie di giocatori che si muovono come carne da macello, e tanti saluti al team work!

Da apprezzare la presenza dell’elemento ambientale, che varia da nebbia in mappe montane a impetuose tempeste di sabbia nel deserto, che hanno la potenza per annebbiare la nostra vista, aggiungendo una certa difficoltà al gioco! Volendo dare un senso di simil-realismo sono state introdotte le Operazioni, ovvero l’unione di più mappe in una sorta di lunga battaglia, con un mix di Rush e Conquista, cui spesso si arriva alla fine con la presenza di un Behemoth (immensi Zeppelin, corazzate in mappe marittime o treni corazzati in altre). In pratica, l’unica vera novità nel multiplayer di Battlefield 1.

battlefield-1-10-21-2016-11-49-39-11

Alla fine del discorso, Battlefield 1 merita l’acquisto? Dipende.

Personalmente non ho mai considerato la serie di Battlefield come un prodotto che sappia innovare, in realtà ha la capacità di prendere un determinato gameplay e declinarlo “alla Battlefield” (come nel caso di Hardline, per intenderci). All’origine del problema potrebbe esserci una difficoltà nel far collimare sistema di gioco e ambientazione, e Battlefield 1 ne è l’esempio lampante; l’ambientazione cruenta e ardua, la tecnologia bellica macchinosa e arrancante dell’inzio del ‘900 poteva essere sfruttata in maniera migliore, ma alla DICE hanno avuto paura ad usare troppo, temendo di rovinare particolarmente il loro comparto on line. Si sarebbe potuta tentare una strada diversa per la campagna, offrendo un’esperienza più in linea con la storia, magari continuando con l’ottimo approccio del prologo. Non è il tipo di titolo che mi sarei aspettato con il battage pubblicitario in cui si annunciava uno stacco dai precedenti binari, un’innovazione che sembrava sicura; alla fin fine è il solito Battlefied, più stabile come engine anche on line, con una o due novità (che sembrano mutate da altri titoli del settore, onestamente), ma che ha innegabilmente un’attrattiva in termini di divertimento e frenesia. Ma ad un’analisi attenta è sempre Battlefield, il caro vecchio Battlefield...e un numero e una nuova ambientazione non ingannano il giocatore attento!

[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_custom_heading text=”SCHEDA GIOCO” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal” css=”.vc_custom_1442605752114{padding-top: 0px !important;padding-right: 0px !important;padding-bottom: 0px !important;padding-left: 0px !important;}”][vc_column_text]

  • USCITA: 21.10.2016
  • GENERE: FPS
  • SVILUPPATORE: DICE

  • PUBLISHER: EA

  • PREZZO: da 59,99 €

[/vc_column_text][vc_single_image image=”7737″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”custom_link” link=”https://www.facebook.com/Nerdgate?ref=hl”][vc_custom_heading text=”GALLERIA IMMAGINI GIOCO” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal” css=”.vc_custom_1477382313397{padding-top: 0px !important;padding-right: 0px !important;padding-bottom: 0px !important;padding-left: 0px !important;}”][vc_gallery type=”image_grid” images=”21947,21948,21949″][vc_custom_heading text=”TOP 10 VIDEOGAMES” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal” css=”.vc_custom_1442612209423{padding-top: 0px !important;padding-right: 0px !important;padding-bottom: 0px !important;padding-left: 0px !important;}”][ranking type=”reviews” per_page=”10″ display_site_rating=”1″ cats=”hub-games”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/6″][vc_icon icon_fontawesome=”fa fa-comments-o” color=”custom” size=”xl” align=”right” custom_color=”#dd3333″][/vc_column][vc_column width=”2/3″][vc_custom_heading text=”Battlefield 1 sarebbe potuto essere un fondamentale punto di svolta per la serie, il primo capitolo della saga a dare un maggior senso di aderenza alla realtà che vuole rappresentare. Missione fallita, DICE ha preferito restare fedele alla propria impostazione di gioco, offrendo il “solito“ Battlefield con un diverso stile grafico, ma al giocatore che acquista questo titolo probabilmente va bene così; sotto l’aspetto multiplayer è solido, abbastanza equilibrato anche se serve qualche piccolo accorgimento per un maggior utilizzo di tutte le classi. TRADIZIONALE” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:justify|color:%23ffffff” google_fonts=”font_family:Roboto%3A100%2C100italic%2C300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C500%2C500italic%2C700%2C700italic%2C900%2C900italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal” css=”.vc_custom_1477382888100{padding-top: 20px !important;padding-right: 20px !important;padding-bottom: 20px !important;padding-left: 20px !important;background-color: #777777 !important;}”][/vc_column][vc_column width=”1/6″][/vc_column][/vc_row]

Lascia un commento