Crash Bandicoot 4: It’s About Time – Anteprima

Activision e Toys for Bob sembrano essere ben intenzionate a darci ciò che Naughty Dog ci negò sul finire degli anni '90...

Majkol Robuschi 17 Set 2020

Ormai manca meno di un mese al prossimo appuntamento con il nuovo titolo della serie Crash Bandicoot, una vera e propria occasione di richiamo mediatico per chiunque abbia vissuto il mondo del gaming negli anni ’90. Checché se ne dica, l’animaletto bipede nato in seno a Naughty Dog e ora in mano all’etichetta Activision rimane, infatti, una delle icone più forti del videogioco contemporaneo.

Con la pubblicazione e il successo della rimasterizzazione per piattaforme di corrente generazione dei primi tre capitoli della serie, era praticamente certo che Activision commissionasse ad uno dei suoi team di sviluppo un sequel che potesse sfruttare l’ondata di successo di questo marchio del platforming tridimensionale, e non sorprende che i beneficiari di questo progetto siano proprio coloro che non solo lavorarono al porting Switch della già menzionata collection di remaster, ma anche e soprattutto all’eccellente pacchetto di rifacimenti che portavano i primi tre capitoli della serie Spyro The Dragon su PS4, Xbox One, PC e Switch, ovvero i ragazzi di Toys for Bob. Come ben sappiamo il titolo di questo nuovo capitolo rende subito immediata la volontà di prendere le distanze dalle meno riuscite iterazioni del franchise – quelle associate a Crash Bandicoot da PS2 in poi, insomma – e senza troppi problemi rimescola la continuità del marchio per mettere una cosa in chiaro: QUESTO è il vero quarto capitolo che tutti avrebbero voluto e apprezzato una ventina d’anni fa.

Crash Bandicoot 4

Il tempo e lo spazio

Crash torna assieme alla sorella Coco per un’avventura che metterà in mano al giocatore un numero inedito di personaggi controllabili, poteri da scoprire e sfide da vincere a colpi di pazienza e abilità. È ormai chiaro che la direzione scelta per questo marchio sia quella del titolo platforming per duri e puri, nostalgici cresciuti negli anni ’90 o semplicemente persone pronte a tutto pur di mettersi alla prova. La prova che abbiamo effettuato con mano grazie a un codice fornitoci da Activision ci ha convinti di una cosa: Crash è davvero tornato.


Crash Bandicoot 4: It’s about time rimescola la continuità del marchio per mettere una cosa in chiaro: QUESTO è il vero quarto capitolo che tutti avrebbero voluto e apprezzato una ventina d’anni fa


Personalmente mi trovai piuttosto deluso dalla remaster dei primi tre episodi voluta da Vicarious Visions per un semplice motivo: le migliorie estetiche mascheravano complesse problematiche ludiche. Non è sicuramente questo il palcoscenico su cui spiegare i pro e i contro dell’ormai prequel, ma vi basti sapere che la tanto decantata “fedeltà del gameplay della remaster” in realtà non teneva conto del modello fisico originale, rendendo spesso il level design, riportato 1 a 1, incompatibile con le collisioni dei modelli 3D dei due protagonisti e che, in sostanza, era stato reso volutamente più difficile… nel modo più pigro possibile. Crash Bandicoot 4: It’s about time riprende proprio da qui, portando però un interessante numero di novità che limano e perfezionano l’esperienza in modo intelligente, senza snaturare l’esperienza originale.

Crash Bandicoot 4

Si tratta, in sostanza, di una versione più ambiziosa del remaster visto anni or sono, portando sulla bilancia dell’offerta un comparto tecnico sontuoso la cui leggibilità, specie nei movimenti in profondità, è aiutata da indicatori che chiarificano in modo esemplare la navigazione spaziale del cartoonesco protagonista. Questa aggiunta è particolarmente indovinata soprattutto in virtù di una messinscena che non fa alcun sconto al giocatore in quanto ad effettistica su schermo, e che già nel remaster era stata sì apprezzata in quanto a complessità e sontuosità del comparto estetico, ma anche d’intralcio a quella che era la necessità tecnica di capire in modo preciso e chiaro i movimenti del proprio avatar tridimensionale. Un’aggiunta estremamente indovinata che, nei livelli da me testati, è stata affiancata anche dalla presenza di nuovi poteri speciali legati a maschere votive: un nuovo elemento della storyline che ben si sposa con la già menzionata “ambizione” di questo nuovo capitolo.

Qualcosa cambia e qualcosa no

Nei tre livelli a mia disposizione ho visto un Crash in gran forma, legato ad un modello di controllo estremamente reattivo, e ora grado di rallentare il tempo o far comparire e scomparire blocchi a propria scelta. Questi sono solamente due dei nuovi poteri promessi dagli sviluppatori, ma secondo quanto dichiarato dal materiale promozionale possiamo tranquillamente aspettarci tante succose novità, tra cui il ritorno di una certa eroina completamente ridisegnata per l’occasione…

Crash Bandicoot 4
Stavolta anche il villain della serie è giocabile!

Quel che rimane invariato, seppur in una versione cosiddetta “larger than life”, è l’esperienza di un platformer “su binari” che non si fa troppi problemi a rinunciare ad un modello esplorativo full 3D, seppur incursioni di quel tipo, stavolta, siano completate. Crash è in sostanza una serie di videogiochi che ha sempre mascherato dinamiche 2,5D con le tre dimensioni, ma questo capitolo in particolare, pur tornando su note già suonate in precedenza, fa di meglio, e rimescola le carte in tavola offrendo al contempo una freschezza che deriva proprio da questi nuovi elementi. Nulla di trascendentale chiaramente, ma nel contesto dell’ex-franchise Naughty Dog rimane sicuramente una gradita aggiunta. Aspettatevi, insomma, il solito collectathlon con sessioni di fuga in profondità, puzzle gaming mascherato da platforming e sporadiche incursioni full 3D.


In “It’s about time” la sensazione di sfida è in realtà più fluida, e più che a un sistema di collisioni farraginoso la complessità si affida all’utilizzo in modo intelligente di interruttori, poteri e abilità da studiare e imparare col tempo.


Quel che invece mi convince meno della versione di prova da me testata è ancora una volta un livello di sfida settato a livelli piuttosto alti, con una curva d’apprendimento ripidissima che mal si sposa con l’identità visiva cartoonesca – seppur graffiante – del franchise. Crash Bandicoot è stato per molti un’occasione per fare la conoscenza del videogioco tutto durante gli anni ’90, ed è un peccato constatare che Activision e Toys for Bob lo stiano trasformando in un’esperienza tutto sommato destinata solo e unicamente a nostalgici e irriducibili del platforming, specie spronati dalla campagna marketing del remaster già noto a tutti come “il Dark Souls dei platform 3D”. In “It’s about time” la sensazione di sfida è in realtà più fluida, e più che a un sistema di collisioni farraginoso la complessità si affida all’utilizzo in modo intelligente di interruttori, poteri e abilità da studiare e imparare col tempo. Dubito in ogni caso che un neofita possa puntare al completamente del titolo senza uscirne estremamente provato, specie ora che il level design degli scenari sembra non volersi risparmiare un solo tiro mancino ai danni di chi il joypad lo tiene in mano. Chissà che il titolo completo non mi convinca del fatto che anche questo quarto capitolo sia invece un ottimo punto di partenza per i giocatori del 2020…

Crash Bandicoot
La presenza di skin intercambiabili per i due protagonisti ci ricorda che è il 2020.

L’appuntamento con Crash Bandicoot 4: It’s about Time è previsto per il prossimo 4 ottobre su PS4 e Xbox One, ma potete stare certi che da lì a poco lo vedrete approdare non solo sulle altre piattaforme di corrente generazione, ma anche su PS5 e Xbox One Series S/X a seconda delle tendenze di mercato.

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