DYLAN DOG N.353 “IL GENERALE INQUISITORE” – Recensione

28 Gen 2016

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DYLAN DOG N.353 : LA CALLIGRAFIA DEL DOLORE

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dylan dog il generale inquisitoreAppena ho letto il titolo dell’albo mi è subito balzata alla mente la canzone Blitzkrieg dei DSA Commando, in cui proprio in chiusura Heskariot dice testualmente “Matthew Hopkins – witchfinder general, una citazione all’inquietante personaggio e al film diretto da Michael Reeves. Matthew Hopkins, figura storica vissuta in Inghilterra nel XVII secolo e conosciuto come spietato e autoproclamato cacciatore di streghe, è considerato uno dei serial killer più efferati di quel periodo, avendo condannato a morte per eresia circa 300 persone in un solo anno.

Il generale inquisitore si presenta come un vero e proprio omaggio al regista inglese, scomparso prematuramente all’età di 25 anni a causa di un’ ingestione “accidentale” di un cocktail di farmaci, per curare l’ansia e l’insonnia da cui era afflitto nei suoi ultimi mesi di vita. Tutto ciò resta comunque avvolto nel mistero ed è qui che si gioca la partita del numero 353 di Dylan Dog. Accattino prova ad immaginare cosa possa essere successo al talentuoso regista, scrivendo una storia che dosa un giusto mix tra realtà e finzione, dando la possibilità al lettore di immergersi nella vicenda in maniera graduale, istruendolo su chi fosse Michael Reeves e inserendo alcuni aneddoti sulla realizzazione del suo film cult Witchfinder General ( Il grande inquisitore, 1968). Molto divertente il flashback, con Vincent Price nei panni dell’inquisitore, durante una delle famose scene di tortura del film, viene interrotto e ripreso dal giovane Reeves. C’è da sottolineare come il regista aveva richiesto per la parte Donald Pleasence ma poi la produzione impose Price per questioni contrattuali.

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Il nostro indagatore dell’incubo, incontra forse per caso uno degli attori protagonisti di Witchfinder General, Ian Ogilvy, all’esterno di un cinema in cui il film viene riproposto il giorno di San Valentino. Spinto dal suo quinto senso e mezzo e da Ogilvy sarà impegnato in un’indagine incentrata sulla figura del misterioso James Trevanian, un mecenate che si rivelerà l’oscuro produttore del film diretto da Reeves.
Grazie all’utilizzo sapiente dei flashback possiamo capire meglio la figura di Trevanian all’interno della vicenda e del suo rapporto con il regista. Molto ben rappresentata dai disegni di Casalanguida la scena in cui Reeves incontra Trevanian nel suo ufficio, sulla scrivania in mostra si vede il Malleus Maleficarum (il martello delle streghe), un testo latino pubblicato attorno al 1500 allo scopo di reprimere l’eresia. Questo indizio mi ha accompagnato per tutta la durata della lettura, e mi ha concesso una chiave per capire il perché di alcune scelte di Reeves, presenti nelle tavole finali della storia.

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DYLAN DOG TORNA ALLE ORIGINI PER LA FELICITA’ DEI LETTORI DI VECCHIA DATA


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I disegni carichi di atmosfera di Luca Casalanguida, accompagnano in maniera egregia lo svolgimento della storia, con un utilizzo sapiente dei neri (bellissima la casa vittoriana di Long) e di un tratto deciso, pulito e mai confusionario nelle scene più dinamiche. Fabrizio Accattino ha inserito anche alcuni comprimari riuscendo a caratterizzarli in maniera egregia e funzionale all’interno della storia. Il personaggio di Long fa venire i brividi quando, nel suo ufficio vista Big Ben, risponde con un glaciale “nientemeno” ad un suo assistente, che accusa di stregoneria e rapporti carnali con il demonio una ragazza che in realtà lo ha rifiutato.

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L’unico appunto che devo fare a questa storia che ho trovato davvero affascinante, lo rivolgo all’inseguimento finale con Mister Long letteralmente divorato dalle fiamme, ma che avanza inesorabilmente come un T-800 in direzione di Dylan e della sua compagna. Forse Accattino ha voluto aggiungere una parziale citazione al finale di un altro film di Reeves: “il killer di Satana” in cui nell’inseguimento finale in macchina i protagonisti muoiono bruciati vivi. Fatto sta che ho trovato questa parte quasi comica e mi ha fatto perdere quella tensione creata con maestria in precedenza.

Ma è nel finale flashback, che si percepisce sulla pelle la vera carica emotiva della storia, ci sentiamo trascinati nella stanza di Reeves insieme all’oscuro Trevanian. Un’emotività egregiamente descritta da un cambio di tratto da parte di Casalanguida, che si fa molto più cupo e decadente, anche grazie al sapiente utilizzo di alcune inquadrature. Un Reeves rassegnato, spento, già morto dentro da tempo, forse perché consapevole del patto con il diavolo firmato nell’ufficio di Trevanian al cospetto del Malleus Maleficarum. Un patto senza via di uscita.

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  • USCITA: 27.02.2016
  • SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Fabrizio Accattino
  • DISEGNI: Luca Casalanguida
  • COPERTINA: Angelo Stano
  • CASA EDITRICE: Sergio Bonelli editore

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