DYLAN DOG N.354 “MISERIA E CRUDELTÀ” – Recensione

28 Feb 2016

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DYLAN DOG N.354 : MISERIA E CRUDELTÀ

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dylan dog miseria e crudeltàCon il nuovo albo dal titolo “Miseria e Crudeltà” bastano le tavole iniziali a farci capire che avremo a che fare con un’indagine difficile e piena di enigmi. Le scene del crimine si presentano come vere e proprie sentenze portatrici di un messaggio molto chiaro, l’omicida ha una missione da compiere e non si fermerà davanti a niente e nessuno, come John Doe in Se7en. Ma in questo caso non abbiamo a che fare con i 7 peccati capitali, ma con una condizione sociale che agli occhi dell’assassino è un peccato da eliminare, l’indigenza.
Il tema delle minoranze viene ulteriormente sviluppato con l’inserimento della bella Rania, l’agente di origine musulmana che collabora con Dylan per risolvere il caso. Per trovare indizi che possano portarlo a scoprire chi possa essere l’assassino dei clochard, Dylan decide di diventare uno di loro, entrare nel loro mondo, si fa crescere la barba e si veste di vestiti strappati. Ma l’abito non fa il monaco ed il mondo di chi vive ai margini della società è duro, arido, difficile: non si vive, si sopravvive. Dylan sottovaluta questa cosa, infatti in quest’avventura si porta dietro il vecchio Groucho vestito con una palandrana sgargiante. Era prevedibile che fossero subito presi di mira e malmenati da chi si aggrappa con tutto quello che ha, anche solo per un piccolo spazio al coperto.

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La storia scritta da Gigi Simeoni scorre molto bene, è solida e ben costruita, si passa da un omicidio all’altro, le deduzioni degli investigatori fino ad arrivare al sospetto, tutto molto C.S.I. La cosa non mi è dispiaciuta, anzi mi ha coinvolto parecchio, diamine volevo sapere chi fosse l’assassinio.
I disegni di Emiliano Tanzillo sono molto efficaci e ricchi di particolari grazie ai quali riusciamo ad immergerci pienamente nelle atmosfere degradate delle baraccopoli abitate dai cloachard. Arrivati a metà storia già si può intuire chi possa essere l’assassino, e questo mi ha fatto pensare ad una seconda parte piatta che si sarebbe trascinata verso la conclusione senza grandi emozioni.

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Ma così non è stato, Simeoni ha inserito alcuni elementi che mi hanno depistato e l’ho apprezzato davvero, infatti la storia ha continuato il suo sviluppo su più livelli arrivando ad un doppio finale che ha svelato molti aspetti interessanti. Il rapporto tra società borghese e le persone che vivono nell’indigenza è molto marcato in questa storia, sembra che tutti ce l’abbiano a morte con i clochard, gente che cerca di investirli gratuitamente e non soddisfatti che cercano di pestarli perché non si sono fatti investire… l’unico aiuto genuino, l’unica luce di speranza nel buio delle loro esistenze è Dylan Dog.
In conclusione il numero 354 miseria e crudeltà è un buon albo di Dylan Dog, gli amanti dei casi da risolvere apprezzeranno.

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  • USCITA: 27.02.2016
  • SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gigi Simeoni
  • DISEGNI: Emiliano Tanzillo
  • COPERTINA: Angelo Stano
  • CASA EDITRICE: Sergio Bonelli editore

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