RIFLESSIONI DI UN NERD SU J.J. ABRAMS

30 Nov 2015

[vc_row][vc_column][vc_custom_heading text=”ABRAMS, UNA DIFFICILE CONVIVENZA” font_container=”tag:h2|font_size:25|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%3A100%2C100italic%2C300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C500%2C500italic%2C700%2C700italic%2C900%2C900italic|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/6″][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”2/3″][vc_raw_html]JTNDaWZyYW1lJTIwc3JjJTNEJTIyaHR0cCUzQSUyRiUyRnJjbS1ldS5hbWF6b24tYWRzeXN0ZW0uY29tJTJGZSUyRmNtJTNGdCUzRG5lcmRnYXRlLTIxJTI2byUzRDI5JTI2cCUzRDQ4JTI2bCUzRHVyMSUyNmNhdGVnb3J5JTNEaXRfZHZkJTI2YmFubmVyJTNEMVRZRkU2RlhXV1AySFIzVlY5UjIlMjZmJTNEaWZyJTIyJTIwd2lkdGglM0QlMjI3MjglMjIlMjBoZWlnaHQlM0QlMjI5MCUyMiUyMHNjcm9sbGluZyUzRCUyMm5vJTIyJTIwYm9yZGVyJTNEJTIyMCUyMiUyMG1hcmdpbndpZHRoJTNEJTIyMCUyMiUyMHN0eWxlJTNEJTIyYm9yZGVyJTNBbm9uZSUzQiUyMiUyMGZyYW1lYm9yZGVyJTNEJTIyMCUyMiUzRSUzQyUyRmlmcmFtZSUzRSUwQQ==[/vc_raw_html][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/6″][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_separator color=”custom” border_width=”4″ accent_color=”#dd3333″][vc_custom_heading text=”Sono un nerd della vecchia guardia, uno di quelli che, prima che la parola divenisse di moda, era considerato come strano o fissato. Era il periodo in cui esisteva una differenza sostanziale tra i nerd, due diversi schieramenti: o con Star Trek o con Star Wars (anche se alla fine si guardavano entrambi!).
Personalmente ho sempre avuto un debole per la creatura di Roddenberry, anche se non mi sono mai tirato indietro di fronte a una bella maratona di Star Wars o a un dibattito su chi fosse più figo tra Han Solo e Boba Fett (e confesso che qualche pensierino sulla Slave Leila l’ho fatto anche io, diamine!).
Fatto sta che crescendo ho comunque coltivato più la mia anima da Trekkie, seguendo Kirk e Picard nelle loro esplorazioni, o affrontando i Borg con la Voyager; quando uscì Star Trek: Nemesis al cinema capii che le avventure di Picard e compagni erano giunti al termine, almeno sul grande schermo.
Mi ero ormai rassegnato a continuare i loro viaggi solo nell’universo espanso di libri e videogiochi, quando ecco che nel 2007 si inizia a vociferare di un nuovo film di Star Trek; orde di appassionati accalcano la rete, e mi ritrovo li nel mezzo a setacciare i siti alla ricerca di rumors.
” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:justify|color:%23777777″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal” css=”.vc_custom_1435086155188{margin-bottom: 25px !important;}”][vc_single_image image=”4883″ img_size=”full” alignment=”center” style=”vc_box_outline” img_link_large=”yes”][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_custom_heading text=”Ebbene, pian piano iniziano a girare le prime conferme: si torna alla serie classica (Kirk, Spock e le tutine), sarà un reboot (quanto li odio, i reboot!) e lo dirigerà Abrams. Ecco è stato quel nome che ha iniziato a inquietarmi; come regista ha i suoi numeri, nulla da dire, ma secondo me non brilla al punto di mettergli sotto mano un universo come quello di Star Trek; ma il buon JJ è appena reduce dal successo planetario di Lost (la serie col peggiore finale degli ultimi 20 anni, secondo me) e sembra essere il nuovo re Mida del cinema. Insomma, io sono un misero appassionato, chi ha deciso che dirigerà lui sa quello che fa, no?
Ma Abrams fa una magia, convince l’anima dell’equipaggio classico a tornare in sella e inizia a circolare la voce che sarebbe tornato il caro vecchio Spock, quel Leonard Nimoy che ci ha lasciato troppo presto; leggendo quella notizia inizio a chiedermi come possa esserci un vecchio Spock in un reboot…
I dubbi seguono l’esaltazione delle prime foto dal set, i primi trailer creati e rilasciati con una cura da signori del marketing, e arriviamo al 2009, anno in cui approda in sala Star Trek.
Alla prima sera sono al cinema coi fedeli compagni nerd, pronto a godermi il ritorno di Kirk e compagni; entriamo, ci sediamo, parte la proiezione e silenzio in sala. Alla fine, silenzio.
Hanno ucciso Star Trek.” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:justify|color:%23777777″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal” css=”.vc_custom_1435086408155{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_custom_heading text=”Il film di per se non sarebbe male, non fosse che Abrams ha deciso di usare il classico espediente del viaggio nel tempo per usare il caro Nimoy, creando una linea temporale alternativa in cui praticamente si ricalca la trama del primo film cinematografico della serie classica. Come nel 1979 anche in questa pellicola la Terra sta per esser distrutta e solo Kirk può riuscire a salvarla, col suo nuovo equipaggio; qualche piccola novità viene inserita, per carità, ma la continuità con il vecchio Star Trek è demolita, annullata, kaput! Alla critica dei Trekkies più intransigenti Abrams risponde strizzando l’occhiolino, in fondo lui ha creato una nuova linea temporale, ma il nostro amicone di regista si è scordato solo di considerare un piccolo dettaglio: l’Enterprise.
In questa serie che racconta la nascita della Federazione e i primi viaggi della primissima Enterprise vengono stabiliti dei punti focali di tutto l’universo di Star Trek, ma Abrams si limita a un breve accenno in una simpatica battuta fra Scott e Kirk, e tanti saluti alla continuità.
Chiariamoci, preso di per se non sarebbe una pellicola da buttare, storia divertente, personaggi che sanno creare scene divertenti… ma dov’è Star Trek? Il burbero Scott mi diventa l’elemento comico dell’equipaggio, Kirk che era si piacione ma anche parecchio complesso viene ridotto a uno spaccone fresco di Accademia; si salvano solo Zachary Quinto e Karl Urban, che riescono a ricreare quell’alchimia tra Spock e McCoy che aveva lo scopo di dare quel po’ di simpatia nella vecchia serie.” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:justify|color:%23777777″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal” css=”.vc_custom_1435093704303{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_empty_space height=”40px”][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”4886″ img_size=”full” alignment=”center” style=”vc_box_outline” img_link_large=”yes”][vc_custom_heading text=”Trekkies vogliono storie nuove, e che Abrams voglia dare loro una nuova avventura finalmente. A metà film però noi vecchi lupi dello spazio iniziamo a storcere il naso, abbiamo un fastidioso senso di deja vù e ci sembra di vedere alle nostre spalle un Abrams ammiccante che ci sussurra “Guarda, guarda lo riconosci? Ti senti a casa, eh?”. Ci è ricascato il diabolico Abrams, ha ripreso il cattivo per eccellenza della serie classica e ce lo ha sbattuto li, dandogli le fattezze di un sempre eccellente Benedict Cumberbatch, e lo ha rimesso contro Kirk. Da quel momento, i Trekkies di lungo corso, nonostante il ripetersi dell’errore del primo film, stanno attaccati alla poltrona del cinema solo in attesa di una scena, QUELLA scena, che all’epoca di Star Trek II: l’ira di Khan aveva fatto piangere anche il più algido vulcaniano. Arriviamo al punto tanto atteso, le musiche di Giacchino (come sempre uno dei punti di forza del nuovo corso di Abrams) ci preparano emotivamente alla scena decisiva, e….diavolo di un JJ, mi hai fregato! Colpo da maestro, inversione dei ruoli e distacco totale dalla pellicola classica, alle nostre spalle il JJ Abrams ammiccante ci stuzzica “Dai ditemi ora che copio, questa non ve la aspettavate, vero, scassapalle?”. No, non me la aspettavo, ero già pronto coi miei commenti acidi da nerd puntiglioso e invece devo girarmi imbronciato, dando ragione al regista ectoplasmico, finalmente tronfio nell’aver messo a tacere un altro di quei Trekkies rompiscatole.
Alla fine di Into Darkness mi consola un pensiero: ora non si può più continuare con il copia e incolla dai film classici, il finale è spinto in tutta un’altra direzione. Dai JJ, ora stupiscimi e fammi vedere che sai fare di nuovo, fresco e originale; escono le prima indiscrezioni sul terzo film del nuovo corso, si parla di attori confermati e nuovi arrivi, ma all’improvviso arriva la notizia che Abrams non dirigerà il terzo film. ” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:justify|color:%23777777″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal” css=”.vc_custom_1435090952256{margin-bottom: 0px !important;}”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_custom_heading text=”Abrams ha preso un marchio di richiamo, lo ha voluto adattare ai gusti della nuova generazione di nerd, e ha sfruttato, furbescamente, il valore affettivo dei vecchi appassionati; un film adrenalinico, pieno di azione, infarcito di un fastidioso lens flare che accompagna la pellicola in ogni istante.
Da appassionato mi son sentito tradito, come se avessero preso il mio gioco preferito e me lo avessero spaccato davanti agli occhi sostenendo di averlo reso un gioco migliore; la delusione si è fatta sentire, ma alla fine la ha avuta vinta lui, quel demonio di Abrams. Perchè per quanto rimpianga i miei vecchi amici, non posso negare che il film del 2009 sia comunque un bel blockbuster, lontano dall’anima dello Star Trek con cui sono cresciuto e che adoro, ma con una sua identità e una sua connotazione ben precisa, che potrebbe generare un discreto nuovo universo di Star Trek. A distanza di due anni, Abrams fa doppietta e ci da in pasto Star Trek: Into Darkness. Coi soliti amici andiamo al cinema, stavolta pronti a non farci prendere dalla malinconia o da altri fantasmi del passato. Into darkness sembra andare meglio, i primi minuti del film danno la sensazione di aver capito che i ” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:justify|color:%23777777″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal” css=”.vc_custom_1435086673723{margin-bottom: 25px !important;}”][vc_single_image image=”4892″ img_size=”full” alignment=”center” style=”vc_box_outline” img_link_large=”yes”][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_custom_heading text=”Ma come, puoi spingere Star Trek dove nessun regista è mai giunto prima, puoi dimostrare che oltre a copiare e citare sai creare storie nuove e ti ritiri? Torna a farsi sentire la vocina del nerd puntiglioso, mi convince che Abrams è un sopravvalutato, mai fidarsi di lui.” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:justify|color:%23777777″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal” css=”.vc_custom_1435091092104{margin-bottom: 25px !important;}”][vc_separator][vc_column_text]

AH, NON MI FREGA PIÙ, NON VEDRÒ PIÙ NULLA DI SUO!
POI LUCAS VENDE STAR WARS ALLA DISNEY.
LA DISNEY VUOLA LA TERZA TRILOGIA, LA AFFIDA A … JJ ABRAMS!

[/vc_column_text][vc_separator][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”4898″ img_size=”full” alignment=”center” style=”vc_box_outline” img_link_large=”yes”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”4899″ img_size=”full” alignment=”center” style=”vc_box_outline” img_link_large=”yes”][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_custom_heading text=”Ricominciano i timori, sento vibrazioni nella Forza e il Lato Oscuro che si diffonde, coi soliti amici (sempre loro!) si inizia a parlottare, si condividono timori e paure, aspettative e dubbi.
Finchè arriva lui, il trailer. Perfetto, evocativo, pieno di spunti nuovi (non dirò nulla spada laser con l’elsa laser, giuro) e sul finale quel ruggito e la SUA voce (per me era più figo Han, per la cronaca), quell’inconfondibile rumore di motore….maledetto JJ mi hai fregato ancora!
Inutile, quel diavolo di regista mi prende i miei miti, me li demolisce, lo critico, eppure come rischia di rifarlo sono li che lo aspetto con ansia, mi fa ballare alla sua musica e alla fine riesce a lasciarmi dire solo un “ bello, però…” che non mi impedisce di prendere poi il bluray, guardarlo e riguardarlo. Vince lui insomma.
Io e JJ siamo ormai come Han e Leila in L’impero colpisce ancora, è la Leila di cui non so “se ucciderla o innamorarmi” ( e addio ai sogni adolescenziali della Slave Leila, ora).
La realtà forse è un’altra, sta avanzando una nuova generazione di nerd, più giovane e con gusti diversi, che detta ora il ritmo a gente come Abrams, vincolata ai successi di una pellicola legati a incassi e merchandising più che a una continuità col passato; lo stesso Lucas, il padre di Star Wars, ha rinnegato quasi trent’anni di universo espanso (grazie George, quasi cento libri da buttare!) perchè è stato imposto un nuovo canone all’esser nerd.
Il problema non è JJ, il problema è che anche noi nerd ormai siamo diventati generazionali, siamo al primo vero scontro tra diverse generazioni che cercano nelle loro passioni, anche se sotto lo stesso nome, cose diverse, addirittura opposte; dove prima cercavamo dialoghi e storie appassionanti, ora regnano la computer grafica e l’azione sfrenata, “il mondo è andato avanti” e alcuni di noi sono rimasti ancora troppo legati a vecchie concezioni, a un mondo di fantascienza e cinema ormai prossimo alla distruzione. Non passa giorno che non si vedano remake e reboot di grandi classici (vi prego, non dite Ghostbusters!), seguiti di film dopo quasi trent’anni per fare cassa facile (si, parlo di Blade Runner 2), e anche se alcuni casi sono stati delle piacevoli eccezioni, mi viene da pensare che forse le grandi idee, i grandi registi non ci siano più, se ormai il gioco consiste nel riprendere un prodotto di sicuro richiamo, togliere un po’ di polvere, mettere qualche effetto speciale nuovo e buttarlo su schermo. La vera frontiere del nuovo non è più nelle sale cinematografiche, è nella carta stampata, dove autori come Zahn, Sanderson, Erikson e tanti altri stanno cercando di portare nuove idee e nuovi progetti; non sarà una gran consolazione, ma è sempre meglio che vederci far trent’anni a discutere del remake del remake di Star Trek….e magari rimpiangere Abrams.” font_container=”tag:p|font_size:18|text_align:justify|color:%23777777″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Condensed%3A300%2C300italic%2Cregular%2Citalic%2C700%2C700italic|font_style:300%20light%20regular%3A300%3Anormal” css=”.vc_custom_1435091615975{margin-bottom: 25px !important;}”][/vc_column][/vc_row]

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