NATHAN NEVER N.306 “ABISSO DI DOLORE” – recensione

18 Nov 2016

Quando lo scorso mese ho letto Il viandante ho subito capito che questa storia doppia era un tassello fondamentale nella vita di Nathan Never, sia per la sua vita editoriale che per il passato ed il futuro del personaggio. La parola chiave però arriva nel titolo di questo numero 306, Abisso di dolore; Abisso per noi lettori dell’Agente Alfa richiama subito ad Abisso delle memorie, lo storico numero nato dalla collaborazione di Medda e Mari, riproposto attualmente (sarà disponibile a dicembre se non lo avete preso in anteprima a Lucca) in uno spettacolare volume. In entrambi i due albi quel termine corrisponde ad un viaggio nel passato di Nathan, nel suo momento più duro.

Abisso di dolore avviene in un momento della vita di Nathan che sembra riportarci indietro nel tempo; il nostro agente non riesce più a ritrovare sé stesso, fatica a convivere con la nuova situazione sentimentale che sta vivendo, e scoprire che il suo maestro sembra esser diventato uno spietato assassino non lo aiuta.


AFFRONTARE I PROPRI DILEMMI INTERIORI E DARE LA CACCIA AD UNO SPETTRO DEL PASSATO SARANNO I PUNTI FERMI DELLA NUOVA STORIA IN DUE NUMERI DI NATHAN NEVER


La vera meraviglia è come Riccardo Secchi sappia trattare la storia con una fortissima attinenza al reale, andando a inserire scene della vita quotidiana. Quante volta ci capita di aver un pensiero spiacevole in testa, con la sensazione che il mondo voglia inferire ricordandocelo continuamente, come accade ad Angela ad inizio albo? Questi dettagli aiutano il lettore a creare un legame empatico con la storia, lo attirano, sono echi del quotidiano che riaffiorano nelle pagine.

nathan never abisso di dolore copertina

Proprio nelle prime pagine si vede la difficoltà di Nathan nel gestire la relazione con Angela, in un momento duro, tragico, ingiusto per la donna se vogliamo, con Never che sembra sprofondato nell’abisso, deciso a fare ciò che sente necessario per non venire schiacciato da emozioni e sensi di colpa. Secchi sa come gestire il passato di Nathan, lo fa con rispetto per gli anni trascorsi, per le storie raccontate, e si prendere l’onere di raccontare una parte ancora ignota del passato del protagonista: il periodo nel tempo Shaolin. Tutti sappiamo che Nathan si era rifugiato in quell’eremo in seguito al suo tragico passato, prima dell’arrivo di Reiser, ma non sapevamo cosa aveva vissuto in quel periodo. Secchi ci presenta un Nathan distrutto, oscuro e auto-distruttivo, una versione diametralmente opposta all’eroe che conosciamo; perfino il suo vecchio sensei Li Xiaolong fatica a riconoscere il ragazzo che aveva addestrato, ma sceglie di aiutarlo affidandolo alle cure del suo più fedele allievo, Kwai Chen. Nelle pagine di Abisso di dolore vediamo come Nathan sia spinto dal maestro a risalire la china, a riemergere dal baratro di colpa e odio in cui era finito, ritrovando non solo sé stesso, ma anche un nuovo scopo. È affascinante il parallelo che viene imbastito tra ora e allora, tra la profonda crisi vissuta ora da Nathan e il suo periodo più tragico; la voglia dell’uomo di ritrovare il proprio equilibrio, il desiderio di affrontare i suoi problemi attuali riconoscendo le debolezze di allora è la chiave per andare avanti, per tornare ad essere l’uomo che vuole essere.

Il viaggio nel passato di Nathan si inserisce degnamente in questo periodo di celebrazione del personaggio, l’anno dei cinque lustri di vita editoriale; una storia del genere era necessaria, soprattutto perché raccontata con tatto, con un misto di curiosità e reverenza per il Nathan uomo. Secchi offre al personaggio la possibilità di fare una necessaria introspezione, di riconciliarsi con il proprio passato per affrontare meglio il proprio futuro, come ci fa sperare l’ultima pagina dell’albo. Secchi mostra una conoscenza profonda delle filosofie alla base di certe arti marziali, inserisce l’elemento spirituale e educativo che è una delle radici di quel mondo; gli insegnamenti, i dialoghi con cui i sensei parlano sono stupendi.

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Sergio Giardo non si limita a creare la solita, stupenda copertina, ma realizza anche i disegni interni. Il disegnatore riesce a rappresentare in modo convincente le diverse anime di Nathan, rappresentate dalle diverse espressioni del volto di Never a seconda del momento della sua vita ritratto; dalla rabbia e odio del passato fino alla lenta presa di coscienza del presente, resa magnificamente anche nell’intenso allenamento preparatorio all’ultimo incontro con il suo maestro. In alcuni momenti fa impressione vedere come Nathan sia stravolto e perduto (le tavole della sua ubriachezza sono toccanti e travolgenti), ma è nella seconda parte dell’albo che il talento di Giardo si mostra in pieno, tratteggiando l’incontro finale tra Nathan e Kwai Chen, un momento intenso ed emozionante.

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Il viandante e Abisso di dolore sono due parti di una storia fondamentale per la vita di Nathan Never, un potenziale punto di svolta nella crescita interiore del personaggio; ultimamente sembra che i responsabili della testata si siano impegnati nel voler emozionare il lettore, nel portarlo il più possibile all’interno dell’anima di Never. 

CONCLUSIONI: Bisogna fare i complimenti a Bonelli per l'ottimo lavoro fatto nel celebrare il traguardo della serie! Il prossimo albo, Figli della violenza, uscirà il 19 dicembre, e vedrà Nathan e Legs impegnati nel salvataggio di alcuni ragazzi fini in un brutto giro di droga nei bassifondi della Città!

VOTO FINALE: 7.5

SCHEDA FUMETTO

  • DATA RILASCIO: 17.11.2016
  • SOGGETTO: Riccardo Secchi
  • SCENEGGIATURA: Riccardo Secchi
  • DISEGNI: Sergio Giardo
  • COLORI:
  • CASA EDITRICE: Sergio Bonelli Editore
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