OUTCAST: IL REIETTO

26 Gen 2016

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OUTCAST IL REIETTO: DEMONI E INCUBI SECONDO KIRKMAN

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Ho conosciuto il nome di Robert Kirkman grazie al serial The Walking Dead, che prende spunto dal suo omonimo fumetto; incuriosito dal telefilm ho recuperato rapidamente la versione americana del comic, e sono rimasto stupito dal lavoro di Kirkman!

Potete quindi immaginare con quale trepidazione ho aspettato la nuova opera di Kirkman, Outcast il reietto, giunto in Italia grazie a Saldapress (che ha l’immenso merito di portare sui nostri scaffali le opere di Kirkman e Image Comics, oltre alla Skybound dello stesso Kirkman); dimenticate l’apocalisse zombie, questa volta l’autore americano ha scelto di confrontarsi con demoni ed esorcismi!

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OUTCAST IL REIETTO È LA NUOVA AVVENTURA TRA DEMONI ED ESORCISMI DI ROBERT KIRKMAN, IL CREATORE DI THE WALKING DEAD

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Outcast è la storia di Kyle Barnes, uomo tormentato da un dono, anche se lui lo considera una maledizione: la capacità di sconfiggere i demoni, praticando violenti esorcismi che mirano a liberare i posseduti dalle perfide entità che abusano dei loro corpi.

La vita è stata dura con Kyle, ha messo contro il nostro protagonista sfide tremende che lo hanno costretto a chiudersi nei confronti del mondo esterno; sin dall’infanzia, Kyle ha dovuto affrontare il suo potere, manifestatosi nel momento in cui ha esorcizzato sua madre posseduta da un demone che la costringeva a seviziarlo. Ridotta la madre ad un vegetale, Kyle inizia a passare da una famiglia adottiva all’altra sino a che non si trova nella famiglia di Megan, una ragazzina che lo vede come un fratello di sangue, spingendo i propri genitori ad adottarlo.

Tutto sembra proseguire per il meglio, Kyle riesce anche a trovare una donna da amare, Allison, con cui costruisce una famiglia, divenendo padre; ma si sa, il destino è impietoso, e Kyle deve affrontare una possessione demoniache all’interno delle mura di casa, nuovamente. Nell’esorcizzare la moglie Allison, colta nell’atto di pestare la figlioletta, Kyle effettua il duro esorcismo, che le autorità giudicano come un scriteriato atto di violenza contro la sua stessa famiglia, privandolo della patria potestà. Tutti, compresi i suoi famigliari, lo ritengono colpevole, costringendolo a chiudersi nuovamente in se stesso e diventando un reietto della società (da cui il titolo dell’albo).

L’occasione di uscire dal proprio guscio viene offerta a Kyle da padre Anderson, il parroco della cittadina in cui vive il nostro Kyle; una famiglia si ritrova ad aver bisogno di un esorcista, e l’unico a poter aiutare padre Anderson è proprio Kyle! Ma nell’aiutare il parroco, Kyle dovrà iniziare a far luce sugli eventi paranormali del suo passato, cercando risposte a domande fin’ora taciute.

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Outcast il reietto non si limita a presentare una storia su possessioni e demoni, ma cerca di tratteggiare uno spaccato di umanità che ha una propria valenza anche oltre alla tematica paranormale.

La vita da emarginato di Kyle è scritta con cura, con una partecipazione alla sua necessità interiore di isolarsi dal mondo che appassiona e coinvolge il lettore; la casa disordinata, gli incubi che tormentano l’uomo e la sua rassegnazione sono le chiavi di lettura di un personaggio complesso, che Kirkman vuole spingere a rinascere tramite l’uso forzato della propria maledizione. Vedere come le persone intorno a Kyle cerchino di farlo tornare ad una vita sociale è commovente e a tratti comico, specie quando la sorella Megan cerca in ogni modo di cavarlo dalla sua tana.

Ma il giudizio sociale grava sulle spalle di Kyle, per tutti lui è il marito violento e il padre furioso; lo stesso marito di Megan, Mark, poliziotto della cittadina, guarda in modo sospetto e adirato il cognato, non comprendendo come la moglie possa voler stare accanto ad un individuo simile. La forza di Outcast è in questo contrasto tra la verità paranormale della vita di Kyle e la percezione più reale che ne hanno gli osservatori esterni, i concittadini e le persone vicine a Barnes; l’impossibilità di spiegare ad altri la propria verità è il cemento di quel muro di solitudine e rassegnazione che divide Kyle dal mondo. E simbolo di questo distacco è la madre di Kyle, ricoverata in coma in seguito al primo esorcismo involontario dell’uomo; anche la donna è prigioniera di una gabbia, il proprio corpo, e nonostante l’ostinazione con cui Kyle vada a trovarla sperando in una sua ripresa, una guarigione che porti risposte che possano anche alleviare le proprie ferita, questa relazione familiare è il peso maggiore sulla coscienza di Kyle, un macigno che è anche origine della propria sfortunata esistenza.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Outcast non va per il sottile, scene forti e intense sono all’ordine del giorno” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”13868″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”link_image”][vc_column_text]

Unica spalla su cui Kyle può far affidamento è il fantastico padre Anderson, un parroco decisamente fuori dai classici canoni; non siamo di fronte ad un ministro di Dio pavido o integerrimo, padre Anderson non ha paura di criticare i fondamenti della stessa Chiesa o del credo che propone, si interroga sulla verità della vita e dei suoi misteri. Anderson è un pastore in crisi, che non disdegna un bicchiere in più o una partita a poker con gli amici, che sfrutta sia per racimolare qualche spicciolo in più per la propria chiesa che per presentare la visione cinica e materiale della “sua” fede. L’incontro con Kyle e la capacità che possiede l’uomo sono apparentemente uno strumento con cui Anderson può effettivamente fare il volere di Dio, lottare contro il Male ad armi pari e soprattutto vivere un nuovo inizio, una nuova missione che sembra risvegliare la sua vocazione in modo ancora più battagliero.

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OUTCAST NON TRATTA IL TEMA DELLA POSSESSIONE IN MODO CANONICO, MA INDAGA IN PROFONDITÀ NELL’ANIMO DEI PROTAGONISTI, INSERENDO L’ORRORE NEL QUOTIDIANO, COME SE STESSIMO LEGGENDO UNA STORIA VERA

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Tutti questi aspetti psicologici, le dinamiche interpersonali e la trama svelata con centellinata capacità sono il tratto distintivo di Kirkman, che dopo The Walking Dead ripresenta uno stile narrativo complesso e completo anche con Outcast. I dialoghi mai scontati ma profondi ed intimi, la caratterizzazione dei personaggi precisa e profonda e il coraggio di affrontare un tema per alcuni delicato sono alla base di questo nuovo comic, che non ha paura di essere violento, politicamente scorretto o eccessivo nei dialoghi; Kirkman non coccola i suoi personaggi, li porta al limite, continua a bersagliargli e come rialzano la testa colpisce ancora più duro. Ma ha creato dei protagonisti che hanno dalla loro una determinazione adamantina, incassano, vacillano ma sono pronti a tornare sulla breccia, a costo di perdere tutto, anche coloro che apparentemente non hanno nulla da perdere.

Questa anima di Outcast viene raffigurata dalle matite di Paul Azaceta, che raffigura tutto con un tratto essenziale le cui linee compongono tavole stupende, in grado di dare ai personaggi quella tragicità e rassegnazione che le loro parole lasciano trasparire; ma è nei piccoli dettagli (dalle singole lacrime ai segni di un risveglio frettoloso) che Azaceta metta la propria firma, un’indicazione di come ogni tavola sia curata e controllata.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Anche la versione in bianco e nero ha il suo fascino ” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”13869″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”link_image”][vc_column_text]

Per questa recensione ci siamo avvalsi del primo volume-raccolta di Saldapress, Un’oscurità lo circonda, pubblicato all’interno della collana Skybound.

Si tratta di un volume da collezione, realizzato magnificamente con una copertina evocativa e creato con una grafica interna gradevole; anche il prezzo è più che adeguato, considerato che raccoglie i primi numeri di Outcast.

Nonostante l’uscita in albi, presenti la classica colorazioni in bianco e nero, Un’oscurità lo circonda gode di una colorazione decisa, ma al contempo delicata e che enfatizza al massimo l’atmosfera del fumetto di Kirkman; pur essendo un fanatico del bianco e nero, devo ammettere che la versione colorata di Outcast mi ha convinto, attirandomi più della versione bicromatica. Personalmente preferisco affidarmi a questi volumi-raccolta che non ai singoli albi, anche perchè fanno davvero un’ottima figura sul nostro scaffale dei fumetti migliori, che è il posto che spetta ad un comic d’autore come Outcast!

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  • USCITA: 2015
  • SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Robert Kirkman
  • DISEGNI: Paul Azaceta
  • COPERTINA: Paul Azaceta
  • CASA EDITRICE: Saldapress

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