RISE OF THE TOMB RAIDER

29 Gen 2016

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RISE OF THE TOMB RAIDER: IL RITORNO DI MISS CROFT

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Pochi personaggi nel panorama videoludico hanno saputo reinventarsi, adeguandosi al mutevole gusto dei player e riuscendo a presentarsi sempre con dei titoli intriganti ed appassionanti. La saga di Tomb Raider è stata la punta di diamante del genere esplorativo per diverso tempo, fin dalla sua prima comparsa nel 1996 (ne sono passati di anni e poligoni!); nonostante qualche episodio non troppo riuscito e due pellicole al cinema non certo da premio Oscar, il mito di Lara Croft è rimasto sempre nei cuori dei videogiocatori di tutto il mondo.

Con l’uscita di Tomb Raider nel 2013 si è deciso di riscrivere la storia di miss Croft, non presentandola come la rocciosa e inarrestabile archeologa che tutti abbiamo ammirato, ma preferendo riscrivere pienamente il suo mito. Nonostante la mia atavica repulsione ai reboot, il gioco mi prese parecchio, facendomi apprezzare sia l’ottimo lavoro svolto da Crystal Dinamix e Square Enix in fase di programmazione sia l’approccio rivoluzionario nel delineare il personaggio di Lara.

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FINALMENTE ARRIVA ANCHE SU PC LA NUOVA AVVENTURA DI LARA CROFT, IMPEGNATA A RISOLVERE UN ENIGMA CHE OSSESSIONA LA SUA FAMIGLIA

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Con l’arrivo del seguito Rise of the Tomb Raider, il buon lavoro svolto col precedente capitolo viene spinto su nuovi livelli. La prima medaglia al merito va attribuirà per la caratterizzazione di Lara, ancora lontana dall’eroina tutta d’un poligono che abbiamo conosciuto anni fa; miss Croft è ancora una giovane donna alle prime armi, decisa a seguire le orme paterne ed affrontare quindi la ricerca di un prezioso manufatto legato alla leggendaria figura del Profeta, una missione che è stata la chimera del padre, che nella sua spasmodica ricerca ha perso la propria fama e ha allontanato la famiglia (a pensarci bene sembra quasi il rapporto tra Indy e il padre in Indiana Jones e l’ultima crociata!). Questo background non viene solo tratteggiato, gli sceneggiatori lo hanno reso un punto cardine del loro titolo, facendo ruotare la determinazione di Lara su questo punto, indirizzandola su questa ricerca al punto che spesso le verrà ricordato come sia stato lesivo per il padre questa ossessione; nei piccoli falshback che vedremo in game, scopriremo come il Profeta e la sua storia siano costati cari a Croft senior, lo vedremo allontanarsi dall’adorata figlia e assisteremo alla sua caduta. Una simile fine sembra incombere su Lara, che ritroviamo impegnata nella missione di famiglia, con già le prime avvisaglie di derisione da parte della società accademica; la determinazione e la fragilità con cui la giovane affronta la sfida sono notevoli, frutto di un dettagliato lavoro di ideazione e sviluppo del personaggio!

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Ma Rise of the Tomb Raider è un gioco di esplorazione, ed è li che il titolo tira fuori i pezzi da novanta! Diciamo subito che le dinamiche sono rimaste fedeli a quanto visto nel precedete capitolo, quindi la nostra Lara dovrà sfoderare una serie infinita di doti ginniche, dal salto del crepaccio al lancio della molotov, passando per la corsa sul ghiaccio; per non annoiare il giocatore, queste azioni vengono ambientate in diversi continenti (inizieremo in Siberia ma gireremo il mondo, con una toccatina anche in una spettacolare Siria), dove le nostre doti atletiche saranno stimolate quanto le nostri capacità deduttive e di studiosi! Lara dovrà ricostruire la storia del Profeta, e per farlo cercherà manufatti e iscrizioni (in greco e russo), che saranno necessarie a sbloccare l’avanzamento della storia e presentano una gradevole diversità rispetto alla marea di enigmi e combattimenti che dovremo affrontare.

Come per il precedente capitolo, dovremo affrontare i cattivi di turno, la Trinità, anche combattendo in prima persona; non solo quindi avremo nemici animali (dopo pochi minuti ci si scontra con un orso decisamente incazz…), ma avremo modo di confrontarci con avversari pesantemente armati e decisamente bene organizzati. Il combat sistem è identico al Tomb Raider di tre anni fa, quindi chi ha giocato il titolo precedente non faticherà ad adattarsi all’utilizzo di arco e pistole, mentre per chi prende in mano il joystick per la prima volta servirà qualche minuto di pratica per familiarizzare con i comandi, che sono comunque molto semplici. Anche per i più abili, però, tutto sarà rimesso in discussione con i quik time event, ovvero quelle (numerose, forse troppo) azioni rapide che vengono risolte con la pressione temporizzata di un determinato tasto; per quanto siano emotivamente coinvolgenti, creino adrenalina e diano un tono molto action al gioco, in Rise of the Tomb Raider questi attimi di tensione sono decisamente troppi, a volte compaiono in momenti talmente fondamentali per la trama che l’attenzione del giocatore è più concentrata sull’attesa del momento giusto per salvare Lara che non sul godersi la meravigliosa storia!

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Per poter adempiere alla propria missione, la nostra eroina avrà a disposizione un sistema di progressione del livello; accumulando esperienza (con incarichi, kill, esplorazioni ed altro) l’archeologa inglese conquisterà livelli, al raggiungimento dei quali otterrà un punto abilità, spendibile nei tre rami di progressione (Combattimento, Caccia, Sopravvivenza). Avanzare in una delle tre specializzazioni comporta una decisa presa di posizione sul carattere della nostra Lara, visto che i punti abilità sono merce rara e quindi richiedono un attento utilizzo.

Stesso discorso vale per i materiali da costruzione o di recupero (ottenibili uccidendo animali o raccogliendo apposite cassette), che vengono usati per migliorare le proprie attrezzature; tutte queste scelte vengono fatte presso gli accampamenti, luoghi sicuri per la nostra protagonista, in cui potremo quindi soffermarci per ragionare con la necessaria calma su come investire le nostre risorse.

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Rise of the Tomb Raider è un gioco che fa della parte esplorativa la propria anima; questa impostazione viene rispecchiata dal tipo di animazioni che animano Lara, dinamiche e fluide, perfette nel dare l’idea di movimento e la percezione degli sforzi della giovane. L’impianto grafico del gioco è semplicemente mozzafiato; oltre a offrire dei personaggi molto realistici e convincenti, il meglio viene tenuto per dare vita a scenari ed ambientazioni incredibili, resi ancora più vivi da condizioni atmosferiche ricreate molto bene e giochi di luce che mi hanno sbalordito (ahhh la Siberia, fredda eppure così bella!).

A fare da corollario ad una grafica eccellente si affianca un comparto audio strepitoso; i rumori che escono dalle casse sono nitidi e d’atmosfera, nelle foreste percepiamo le creature muoversi tra i cespugli o il vento soffiare tra le fronde. Anche le voci e i gemiti sofferenti di Lara sono resi alla perfezione, a volte anche con un eccesso di realismo…

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GRAFICA MOZZAFIATO, ANIMAZIONI FLUIDE E VERITIERE, ACCOMPAGNATE DA UN SONTUOSO COMPARTO AUDIO SONO LA PROVA DELL’OTTIMO LAVORO SVOLTO SU RISE OF THE TOMB RAIDER

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Quindi Rise of the Tomb Raider è perfetto? Non esattamente.

C’è un dettaglio che mi lascia perplesso, una piccolezza che rappresenta la differenza fra un gioco ottimo ed uno perfetto. Non riesco a capire perchè Lara debba affrontare un esercito di nemici armati fino ai denti, con munizioni che sembrano infinite ed una volta abbattuti non possa prendere un mitra, anche solo una pistola… prima che la nostra protagonista raccolga un’arma passa un bel po’ di tempo, e quando si decide in mezzo ad una serie di armi automatiche di ultima generazione raccoglie un revolver d’anteguerra a sei colpi! MA DAI! Ci sta la scelta di dare al personaggio una difficoltà in più mettendolo in minoranza e con equipaggiamento inferiore, ma si può ottenere lo stesso effetto consentendogli di raccogliere un’arma ma rendendo arduo recuperare munizioni!

Ripeto, è un dettaglio, ma a volte sono i dettagli che fanno la differenza!

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Chiarito questo punto, posso tranquillamente affermare che Rise of the Tomb Raider è un gioco magnifico, che fa dell’impianto scenografico il suo fiore all’occhiello, sia nei panorami mozzafiato che nelle ambientazioni indoor; la tenacia e la grinta della protagonista, unite all’ottima realizzazione delle animazioni rendono Rise of the Tomb Raider un gioco da avere ad ogni costo!

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  • RILASCIATO: 28.01.2016
  • GENERE: Azione
  • SVILUPPATORE: Crystal Dynamics
  • PUBLISHER: Square Enix

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