RITMO LENTO IN FONDO AL MARE

14 Giu 2016

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RITMO LENTO IN FONDO AL MARE: MARE E AMORE

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Verne, in Ventimila leghe sotto i mari, fece dire al suo Capitano Nemo che il mare è l’immenso deserto dove l’uomo non è mai solo, come a indicare la vitalità che da sempre si agita nelle onde e le mille storie che un vecchio lupo di mare potrebbe raccontare.

Abbiamo letto del Vecchio Marinaio di Coleridge, siamo saliti sulla Pequod per inseguire la balena bianca con Achab o abbiamo fantasticato con le leggende sull’Olandese Volante; ora le grandi storie di mare possono aggiungere al loro elenco Ritmo lento in fondo al mare, di Valerio Pastore e Isabella Capozzi.

Perchè grazie a Hyppostyle i due autori non solo hanno potuto raccontare una storia emozionante, ma che stanno dimostrando ancora una volta come anche nelle piccole realtà editoriali si nascondano delle vere perle!

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AMORE, SOFFERTO E IMPIETOSO, IN CHIAVE MARINA PER UNA STORIA CHE APPASSIONA E TRAVOLGE COME UN’ONDA


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Come racconta lo stesso Pastore, la musica che anima questa storia è cantata da Vinicio Capossela, che con la sua Canzone a manovella ha ispirato il soggetto del fumetto. Certo, definire fumetto un lavoro come questo pare riduttivo, forse siamo di fronti a una vera graphic novel, non solo per la realizzazione dei disegni (opera dello stesso Pastore) ma per i testi che accompagnano le immagini, di cui si è fatta carico Isabella Capozzi.

Ritmo lento in fondo al mare è una storia immortale, l’eterna sfida tra l’uomo e il mare, con un’eco iniziale che ricorda molto il Moby Dick di Melville, con la caccia alla balena bianca che ossessiona Achab; ma il capitano di cui ci raccontano Pastore e Capozzi non è Achab, anche se vedendo l’accanimento e l’odiosa determinazione nello sguardo del capitano sembra di leggere Melville quando scriveva che E sul bianco dorso della balena egli scaricò la somma di tutta la rabbia e l’odio provati dalla propria razza. Se il suo petto fosse stato un cannone, le avrebbe sparato contro il suo cuore .

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La potenza del tratto di Pastore è fondamentale per questa storia. È un disegno semplice ma incredibilmente emotivo, i volti e le espressioni del capitano della sua ciurma sono espressivi oltre ogni idea; in alcune tavole il gioco di bianco e nero sembra caricare gli attimi intensi di una maggior intensità, incolla il lettore alle pagine, ti fa respirare la salsedine e sentire il frangersi delle onde.

Ma Ritmo lento in fondo al mare è una storia d’amore, tra un capitano innamorato del mare e la sua salvatrice, una sirena che incarna lo spirito degli abissi marini. Perchè Pastore sa bene che il mare è una creatura indomita, che se amato e rispettato può essere un fedele compagno, ma che nasconde un lato feroce. Eppure il capitano Vinicio (l’origine del nome non ci stupisce, vero?) non sa resistere alla sua sirena, moderno Ulisse che sceglie di cedere al cuore e che non esita a condannare la propria ragione in nome di un amore cieco, al punto di donare si se stesso e la sua anima al suo amore, al mare stesso. È difficile non immedesimarsi in Vinicio, non passare da un iniziale diffidenza per i suoi modi ad una comunione emotiva nel veder il suo mutamento; nelle poche pagine che leggiamo si vede l’evolversi dell’anima del capitano, soffriamo con lui per il suo tormento, lo sosteniamo nella sua strenua difesa di un amore che appare arduo. Eppure lui non cede, insegue la sua amata, la cerca, ne ha bisogno, ma è una necessità che ne piaga l’anima e la mente, e nulla vale la consapevolezza di un amore non corrisposto, il dono del proprio cuore è un gesto d’amore che non richiede nulla in cambio, è la volontà di appartenere alla propria Lei, anche al prezzo di perdere se stesso.

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La chiave di lettura di questa poesia è una frase che su tutta ritrae l’anima innamorata del capitano Lasciati amare come amo  il mare, una dichiarazione che apre completamente il cuore di un uomo alla sua ragione di vita; le parole di Isabella Capozzi sono poesia pura, in ogni tavola si respira sentimento, si inseguono rabbia, disperazione, amore e passione, la solitudine del lupo di mare che cerca una cura nelle braccia della creatura che per lui incarna la sua vita stessa.

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Capozzi e Pastore riescono a creare un equilibrio di parole e disegni che non vacilla mai, due elementi che si sostengono e supportano in una sfida che ha regalato a noi lettori una stupenda storia d’amore, forte come il mare in tempesta, dolce come la risacca e al contempo spietata come un maelstrom.

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Leggere Ritmo lento in fondo al mare è stata un’esperienza emotivamente stupenda. Seguire Vinicio nella sua ricerca del prroprio amore, respirare il suo rapporto di odio e amore con il mare è come ascoltare una musica che fa vibrare l’anima. IMPERDIBILE

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  • USCITA: 2015
  • SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Valerio Pastore, Isabella Capozzi (testi)
  • DISEGNI: Valerio Pastore
  • COPERTINA: Enrico G. Rollo
  • CASA EDITRICE: Hyppostile

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