STAR TREK BEYOND, OLTRE STAR TREK

15 Dic 2015

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STAR TREK BEYOND : OLTRE STAR TREK

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Sono cresciuto con Star Trek.

Il mio primo viaggio là dove nessuno è mai giunto prima è stato con Kirk e Spock, che all’epoca avevano i volti di William Shatner e Leonard Nimoy; ho continuato a viaggiare su una classe Galaxy comandata da Picard e Riker, e grazie a loro mi son fatto un’idea, se vogliamo uno stereotipo di come debba essere Star Trek.

Star Trek si è sempre contraddistinto per un approccio meno action e più sociologico, quasi cervellotico rispetto alla sci-fi cui ci hanno abituato altri blockbuster o serie TV; quando Roddenberry ideò il suo show non pensava solo agli ascolti, cercava di raccontate una storia che fosse un esempio, una speranza per un mondo che allora era diviso tra due blocchi politici e animato dal sospetto dell’altro, del diverso. Anche la Next Generation aveva un impianto narrativo complesso e pieno di spunti, con qualche puntata decisamente più d’azione, ma comunque con una voglia, quasi una necessità, di raccontare la vita di persone future ma reali, con problemi come i nostri.

Ieri esce il trailer di Star Trek Beyond e come un allocco corro a guardarlo, sperando di ritrovare un minimo dell’anima di Roddenberry nella futura pellicola.

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Alla fine ho solo ringraziato che il buon Gene non possa vedere che ne è stato del suo sogno. Posso accettare che il tempo passi e i gusti del pubblico cambino, di pari passo con le nuove tecnologie e le possibilità disponibili oggi; non posso accettare, però, lo scempio che è diventato Star Trek.

Qualcuno potrà inorridire o darmi del retrogrado, ma sono convinto che se un’idea nasce con uno scopo, con un’anima, quella sua scintilla vitale debba rimanere inalterata, fedele a se stessa e avere un suo ciclo vitale, si spera il più lungo e prolifico possibile; una volta che le storie e i personaggi che popolano un universo narrativo hanno detto tutto ciò che era in loro potere, credo sia meglio lasciarli al meritato riposo, mantenendo vivo il loro ricordo.

Oggi invece si è avuto la prova che in un periodo di mancanza di idee, di scarsità di fantasia, ci si riduce a rievocare i miti del passato per cercare di fare soldi sfruttando la nostalgia; se già le due pellicole di Abrams avevano mostrato come il remake snaturato fosse la sorte di Star Trek, con Beyond ed il suo trailer sembra di assistere alla posa della lapide sull’idea di Roddenberry.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Il vero spirito di Star Trek aveva questo volto” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”11820″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”link_image”][vc_column_text]

Ammetto che giudicare un film dal trailer sia pretestuoso, ma basta analizzare l’atmosfera che questo assaggio di pellicola ci presenta per iniziare a farsi delle domande.

Anzitutto, un film nasce dalla scelta del regista; prendere un film maker come Justin Lin, noto per action movie adrenalinici come Fast & Furious, ha senso? Se devi rendere gradevole e coerente una storia che faccia parte di un contesto narrativo solido e con una storia importante alle spalle (nel 2016 Star Trek compie cinquant’anni!!!), è d’obbligo selezionare un regista che sappia dare profondità e spessore a una trama, non sparare a raffica sullo schermo scene d’azione, esplosioni e inseguimenti.

Ma la problematica forse è la trama? Non si può ancora dire, visto che la si giudicherà nel luglio del 2016, ma rimane un forte senso di dubbio e perplessità. Non basta mettere la dicitura Star Trek prima di un titolo per rendere un film degno della saga, non basta usare il personaggi di nomi leggendari perchè la pellicola automaticamente entri nel canone della serie; per essere parte di Star Trek devi offrire quello che i fan della saga si aspettano di vedere, non accontentare nuovi spettatori sperando si affezionino al brand.

Se vuoi creare un nuovo zoccolo duro di fan fedeli a un prodotto, crea un nuovo prodotto, con un’idea originale, personaggi mai visti e storie innovative; se non hai idee e cerchi di monetizzare qualche battutina e due sparatorie, non puoi andare a sfruttare un marchio noto e che tanto ha dato alla fantascienza come Star Trek.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”La Next Generation spinse oltre Star Trek , mantenendone lo spirito il più possibile
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Se i due film di Abrams non avessero avuto il marchio Star Trek e i personaggi storici a supportarlo, sarebbero davvero stati un successo? L’operazione remake, sfruttamento con due miseri cambi rispetto alle story lines originali, sarebbe stata ugualmente produttiva se avesse dovuto essere un’operazione di lancio di una nuova serie? Sinceramente ne dubito. Erano film adrenalinici, ma la storia si basa solo su fatti che nascono interamente nel mondo di Star Trek, tutti dettagli che gli sceneggiatori non hanno copiato ma solo colto a piene mani dalla storia decennale di Kirk e compagni.

Il trailer di Star Trek Beyond sembra promettere un continuare sulla strada dello smembramento dell’idea di Roddenberry. Se non avessi letto che era il trailer di uno Star Trek, non avrei mai collegato i fotogrammi all’universo delle mie adorate Enterprise; non si vede nulla dell’anima di Star Trek.

Nelle serie TV principali (TOS e TNG, per intenderci) c’era una componente di azione, ma era limitata, così come lo erano gli intermezzi comici; il ruolo principale era affidato alla storia, intensa e profonda, alle relazione umane curate e affrontate con profondità. Questi erano i punti di forza di Star Trek, il tratto distintivo della serie. Basta fare un paragone tra il Kahn di Montalban e quello di Cumberbatch; due grandi attori, ma due Kahn uno agli antipodi dell’altro, figli di due diversi modi di fare cinema e diretti a due tipologie di pubblico estremamente differenti.

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”La nuova incarnazione di Kirk e compagni non ha nulla del carisma dei vecchi personaggi” font_container=”tag:p|font_size:14|text_align:center|color:%23dd3333″ google_fonts=”font_family:Roboto%20Slab%3A100%2C300%2Cregular%2C700|font_style:400%20regular%3A400%3Anormal”][vc_single_image image=”11823″ img_size=”full” alignment=”center” onclick=”link_image”][vc_column_text]

Questo significa che non andrò a vedere Star Trek Beyond?

Lo confesso, sarò in prima fila il giorno dell’uscita. Il richiamo di Star Trek è più forte, la mancanza di una sua miglior incarnazione costringe il fan ad accontentarsi, nella speranza che la serie di cui si vocifera ultimamente riporti Star Trek verso la visione originaria, al messaggio che Roddenberry voleva trasmettere con la sua idea.

Per una volta, con Star Trek, non voglio andare dove nessuno è mai giunto, vorrei tanto tornare là dove mi hanno già condotto Gene e i suoi personaggi. Forse un “Voyage Home”, per parafrasare il titolo originale della quarte pellicola, sarebbe un bel modo per riportare in auge le avventure dell’Enterprise e del suo equipaggio.

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