STEPHEN KING : 22/11/’63

20 Nov 2015

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22/11/’63: LA STORIA NON PUÒ ESSERE CAMBIATA!

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Ci sono date che fanno la storia, la plasmano e ne pilotano, nel bene o nel male, l’andamento; centinaia di eventi, a volte anche apparentemente banali, possono generare un immenso tsunami di avvenimenti che coinvolgono e sconvolgono la vita di tutti.

Sicuramente uno di questi punti di scolta della storia contemporanea è stato l’omicidio di John Fitzgerald Kennedy, uno dei più amati presidenti americani; la sua morte è stato da molti indicata come la data in cui è spirato anche il cosiddetto sogno americano. Non è un caso se anche nel mondo nerd è stato preso come punto di riferimento di eventi che hanno modificato interi universi narrativi, basti pensare alla sigla iniziale del film Watchmen o al più recente X-Men Giorni di un futuro passato.

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E SE FOSSE POSSIBILE CAMBIARE LA STORIA? SIAMO SICURI CHE SIA LA MOSSA GIUSTA?


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Anche Stephen King ha voluto rendere omaggio con 22/11/’63 a questo storico evento, a modo suo, ovviamente, mettendo nero su bianco una storia che si avvolgesse intorno alla sfortunata fine di Kennedy.

Per farlo, il buon Stephen mette in mano al suo protagonista, il professore di storia Jake Epping, una possibilità unica: viaggiare nel tempo. Se pensare che stiamo per leggere un romanzo di fantascienza vi sbagliate; il balzo temporale è solamente un pretesto per poter condurre Jake laddove King lo vuole. Ne è la prova che non parliamo di macchine del tempo o misteriosi poteri, il viaggio avviene tramite il passaggio in una porta di un vecchio fast food.

La sorpresa del protagonista nello scoprire questa possibilità è pari solo alla sua voglia di poter goder di questa scoperta; questo portale conduce sempre nello stesso posto (la cittadina di Derry) e sempre nello stesso momento (le 11:58 del 9 settembre 1958). Messo di fronte a questa rivelazione, Jake inizia a pensare a come poter mettere a frutto tale occasione, e quale migliore utilizzo potrebbe fare della magica porta, se non impedire la morte di Kennedy?

[/vc_column_text][vc_custom_heading text=”Tutta la storia ruota intorno a questo momento storico
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La trama potrebbe facilmente ingannare, facendoci pensare di trovarci dinnanzi ad un libro di fantascienza. Personalmente, leggendo il trafiletto di presentazione, ho avuto esattamente questa impressione, trovandomi incuriosito e spiazzato davanti a questa storia; leggendo il voluminoso libro di King ho avuto la (stupenda) sorpresa di scoprire che 22/11/’63 è tutto meno che una storia sci-fi.

La vera anima di questo romanzo è l’analisi sociale, per quanto possa sembrare assurdo.

King riesce a riportare la società americana degli anni ’50 e ’60 sulle sue pagine con una veridicità sorprendente; non solo viene descritto il mondo di quegli anni, ma anche la società del tempo. Se da un lato vediamo l’incarnazione del sogno americano, fatto di fiducia e speranza nel futuro, King è anche impietoso nel mostrarne il lato nascosto, fatto di arroganza, razzismo e latente ignoranza che tutti nascondevano nel falso perbenismo.

22/11/’63 non è un libro scritto da un americano per venerare il mito americano, è scritto da un autore cresciuto nella provincia americana, che la ha respirata e vista mutare, in peggio o in meglio a seconda delle situazioni, che ora vuole riproporre la sua esperienza mostrando i limiti della società a stelle e strisce. Non importa che Jake sia nel 1958 o negli anni 2000, dietro i sorrisi e le false cortesie di ogni epoca si annida serpeggiante il costume umano dell’egoismo, della paura dell’altro, quella piccola bestia che aspetta solo il momento giusto per emergere e demolire ogni aspetto sereno.

E come meglio si potrebbe mettere a nudo una simile ipocrisia, se non umanizzando il nemico per eccellenza? King usa 22/11/’63 per dipingere il cattivo del periodo, Lee Oswald, come mai nessuno; se per gli occhi dell’America l’assassino di Kennedy è solo un criminale, la penna di King vuole dargli al dignità di persona, mostrare che dietro la canna di quel maledetto fucile, c’era un uomo con una vita difficile, sbagliata e ingiusta. Non stiamo leggendo la difesa di un avvocato, ma la cruda realtà che Jake Epping scopre nel tentativo di cambiare la storia.

Tutto in questo libro sembra assumere il tono minore di una denuncia, dal facile desiderio di giustizialismo e vendetta all’indomani dell’omicidio di Kennedy, alla critica della segregazione razziale e alla morale ipocrita tipica di alcuni stati del Sud; il balzo temporale del protagonista serve all’autore per mostrare come certi atteggiamenti siano solo apparentemente figli di un’ epoca passata, ma ancora oggi siano presenti in alcuni centri americani, travestiti da buonismo.

Ma 22/11/’63 offre ancora di più al lettore, vuole deliziarlo e viziarlo in ogni modo.

Non c’è spazio per la denuncia sociale o il gioco delle possibili linee temporali alternative; i personaggi di King sono umani, hanno emozioni e non hanno paura di mostrarle. 22/11/’63 parla anche d’amore, sia esso quello per un amico, che per una donna; per Jake tutto comincia per aiutare un amico ad aver una vita diversa, migliore, ma finirà per fargli scoprire anche l’amore della sua vita.

La facilità con cui King inserisce tutto questo nelle 700 pagine del libro è stupefacente, riesce a creare un equilibrio in cui tutte queste componenti contribuiscono a creare una storia avvincente; il rischio in cui scivola anche king è di avere, però, parti del racconto in cui il ritmo rallenta, si fa fiacco e richiede uno sfozo al lettore. In alcuni punti arrivare in fondo alla pagina è un vero atto di fede, ma la curiosità creata da una trama simile dà la giusta carica!

Tralasciando la trama principale, l’avventura di Jake conduce per mano il fedele lettore di King in terre conosciute, in quella Derry dove il professore incontra Beverly Marsh e Richie Tozier, due giovani che assistono impotenti ai misteriosi ed inquietanti massacri di ragazzini nella loro città. I più vecchi amici di King riconoscono in queste righe la trama di IT, forse il libro più noto dello scrittore del Maine; come sempre, anche 22/11/’63 viene inserito nella cronologia letteraria dell’autore, fa parte di quell’America in cui lo scrittore ambienta tutte le sue storie, aggiunge un tassello al suo puzzle lungo una carriera.

Se in alcuni casi si ha la paura di avere tra le mani un libro firmato King ma che non ha nulla del suo stile, con 22/11/’63 questo pericolo è evitato; nel bene e nel male, il volume è totalmente un’opera del caro vecchio King, con le sue idee curiose e il suo stile altalenante, ma comunque sempre un libro in grado di emozionare, con un pizzico di morale che aiuta a riflettere sul mondo che ci circonda…

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  • RILASCIATO: Anno 2011
  • GENERE: Fantascienza
  • AUTORE: Stephen King
  • TRADUZIONE: Wu Ming 1
  • EDITORE ITALIANO: Sperling & Kupfer

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