DC BEST 2 SUPERMAN: “BRAINIAC”

14 Mar 2016

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DC BEST N.2 SUPERMAN: BRAINIAC

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DC BEST 2 SUPERMAN: BRAINIACSe il primo numero della collana di RW Lion Comics DC BEST ha avuto come protagonista Batman, era inevitabile che la seconda uscita portasse alla ribalta una storia dedicata all’Uomo d’Acciaio: Superman!

Come per Una morte in famiglia, anche in questo caso si è optato per una storia particolarmente emozionante e che metta a dura prova il protagonista; tenendo fede a questo impegno preso con i lettori, i curatori della collana hanno selezionato la splendida saga di Brainiac, che comparve in Action Comics 866-870 e in Superman: New Krypton Special 1.

Quando si pensa agli storici nemici di Superman, i primi nomi che vengono alla mente sono sicuramente Lex Luthor e Brainiac; proprio quest’ultimo è il villain protagonista del ciclo ideato da Geoff Johns e disegnato da Gary Frank. Il verdastro nemico di Superman ha una storia editoriale piuttosto lunga (è comparso per la prima volta sul finire degli anni ’50), e ha sempre mostrato un’intelligenza disarmante e la tendenza a voler annientare altre razze, preservandone una città in appositi contenitori, come un macabro collezionista; il legame tra Brainiac e Superman è proprio una di queste città in bottiglia, Kandor, l’ultimo pezzo della civiltà kryptoniana esistente. Nell’era classica di Superman, il kryptoniano riusciva a recuperare questa reliquia, ma non fu in grado di riportare Kandor alle dimensioni corrette in tempo per evitarne la distruzione; Johns decise di approfittare del mega evento Crisi sulle Terre Infinite (una sorta di mega reboot) per poter tornare a usare sia la figura di Brainiac che la presenza di Kandor in modo da creare una storia molto intima sui tormenti di Superman.

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DC BEST 2 METTE SUPERMAN DI FRONTE ALLA SUA DUPLICE NATURA DI TERRESTRE E KRYPTONIANO

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Come nel precedente volume di DC BEST, anche per Brainiac abbiamo al centro della vicenda il concetto di famiglia. Superman da sempre deve accettare la sua natura di alieno, un estraneo sulla Terra; la sua diversità è il suo peso, pur essendo il più forte terrestre, pur difendendo il nostro pianeta da ogni minaccia, la sua diversità lo costringe al contempo a non poter vivere una vita normale, per non rischiare di mettere in pericolo i propri cari.

Le origini di Superman affondano in Clark Kent come in Kal-El; se la sua parte terrestre ha avuto al fortuna di crescere con i Kent, che gli hanno dato insegnamenti e rettitudine morale, la parte kryptoniana è un riflesso di cose scoperte grazie ai cristalli della Fortezza della Solitudine o alle avventure passate. Superman vorrebbe sapere di più sulle proprie origini, ne sente il bisogno e vive questa assenza come un peso incredibile; la miglior rappresentazione di questo suo malessere è l’espressione addolorata che, proprio nei primi capitoli di Brainiac, appare sul suo volto quando Kara confessa che invidia Kal perchè vorrebbe non aver alcun ricordo di Krypton per non soffrire, dicendo al cugino “Forse allora sarei come te, forse non mi mancherebbe così tanto“. Questa frase è a metà tra l’accusa e l’invidia, nata dalla disperazione di Kara nel dover rivedere l’assassino della sua famiglia; per Kal è invece il riaprire una ferita, vedere come gli altri non riescano davvero a vedere cosa si annida nel suo intimo.

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Solo una persona sembra capire davvero Kal-El: Jonathan Kent, il padre terrestre. Nelle vignette che riprendono i due si vede come l’umano riesca a comprendere il figlio, ne rispetti il senso di dovere e cerchi di tenere a bada le paure che accompagnano le imprese del figlio. In Brainiac Pà Kent è la bussola morale del figlio, il più forte legame che Superman ha con la Terra, ancora più saldo dell’amore per Lois Lane; la cassa dei ricordi conservati da Kent è un segno di amore incondizionato, un legame padre-figlio che va oltre il sangue, che è fatto di sentimenti puri. Johns arrichisce la sua trama con questo rapporto così profondo, con un padre che pur sapendo quanto il figlio sia speciale e potente ha fiducia in lui, e lo saluta con un unico consiglio “Non lasciare che niente e nessuno ti fermi”, dopo aver ricordato a Superman che “Il tuo potere più grande non è quello di volare o di vedere attraverso i muri. È sapere qual è la cosa giusta da fare”. E solo l’amore di un figlio può avere la risposta pronta: “Da chi credi che abbia imparato?”; in questa pagina, Johns e Frank racchiudono l’umanità di Kal-El, portano a collimare tutte le nature di Superman nel sorriso affettuoso di un figlio al padre.

É questa la grande differenza tra Superman e Brainiac. Il coluano considera solo la propria multiculturalità come un fine per il dominio, al punto che non esita a distruggere intere civiltà per impedire ad altri di acquisire il proprio potere, accusando il kryptoniano di essere debole. La mente ottenebrata di Brainiac non concepisce il rapporto tra Superman e il suo mondo adottivo, tanto che domanderà “Ti chiamano Superman. Perchè ti chiamano così se non sei neanche un uomo?” “E super?” “Non c’è niente di superiore in te“. È proprio il forte legame tra Kal-El e gli umani a renderlo Superman, il senso di protezione che si riflette nell’ammirazione dei terrestri; nel momento di massima debolezza, quando Brainiac sembra sul punto di vincere, sono i sentimenti più puri di Clark Kent a dare a Kal-El la forza di essere Superman, un momento in cui le nature diverse del personaggio convergono in un’unica natura. Superman è la somma di Kal-EL e Clark Kent, è il figlio di Jonathna Kent quanto di Jor-El, è al contempo kryptoniano e terrestre.

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BRAINIAC È LA MESSA IN SCENA DEI TORMENTI DI SUPERMAN, LA SUA NATURA DIVISA DI FIGLIO DI DUE MONDI CHE CERCA LA PROPRIA DIMENSIONE NELLE PAROLE DELL’UMANO PIÙ IMPORTANTE PER KAL-EL: IL PADRE UMANO, JONATHAN KENT

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Ma il cuore può appartenere ad un solo mondo, e Superman scoprirà come Pà Kent sia il suo fulcro morale, la sua bussola come lo abbiamo definito prima. L’ultima beffa di Brainiac sarà quella di mostrare al kryptoniano come il suo padre terrestre sia stato coraggioso e forte fino all’ultimo, salvando sua moglie dalla distruzione della propria casa (l’ultima vendetta del folle coluano) con un sforzo che farà cedere il suo cuore. L’urlo di Martha Kent, il richiamo disperato perchè il figlio accorra al fianco del padre morente è straziante, è l’umanità di Superman che lo chiama perchè salvi il padre; nel momento più importante e tragico della sua vita, quando tutti i suoi poteri non sono sufficienti per salvare suo padre, Superman perde il “super“, e come un uomo qualunque assiste impotente alla morte del padre. Johns ribadisce con spietata crudeltà l’appartenenza di Kal-El all’umanità, lo rende incredibilmente “terrestre” facendogli vivere la più spietata esperienza umana: assistere impotenti alla morte di chi amiamo.

A ribadire questo concetto appare la figura solitaria di Bruce Wayne al funerale di Jonathan Kent, in disparte, ma partecipe del dolore dell’amico, una sofferenza con cui il Cavaliere Oscuro vive da sempre; ma la natura umana è forte in Superman, e la vendetta animata dalla rabbia lo portano a cedere alla tentazione di uccidere Brainiac, prigioniero degli umani.

Quale uomo potrebbe impedire a Superman di uccidere il suo nemico? Clark è furioso, disperato, distrutto e si domanda perchè lasciare vivo Brainiac se suo padre è morto e lui non può rimediare, ma Lois ricorda a Superman che può fare una cosa “Non dimenticare mai quello che ti ha insegnato”. É la cura alla rabbia dell’eroe, l’ingiustizia lascia spazio al dolore puro, al senso di perdita; le ultime tavole di Frank sono un pugno allo stomaco, i ricordi dell’ultimo momento condiviso da Clark col padre sono un fiume in piena per Superman, che reagisce come ogni figlio umano farebbe: piange disperato per il padre perso. Il finale più toccante e umano per una storia di supereroi.

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La trama di Johns è stupenda, il ritmo degli eventi lascia spazio ai drammi personali e sembra voler dare modo ai personaggi di mostrare le proprie debolezze; Kara vive l’arrivo di Brainiac come se il passato tragico che le ha tolto tutto sia tornato a finire il lavoro. Johns dà alla giovane kryptoniana uno spessore psicologico immenso, che fa da eco a quello del cugino quando ammette di aver paura e viene consolata da Superman con una confessione semplice ed emozionante “É normale”. Johns ama il personaggio di Superman, si vede come lo mette a dura prova ma lo aiuta a prendere coscienza di se, facendogli il doloroso regalo di dargli esattamente ciò che più anela: essere umano.

Ma sono i disegni di Gary Frank a dare il tocco di umanità finale ai personaggi. Le espressioni intense offerte dai primi piani, il dolore e la rabbia che dominano gli sguardi sono disegnati con cura ed empatia; il vero colpo al cuore, specie per chi ha qualche anno sulle spalle, è vedere come Superman abbia i tratti di Christopher Reeve, il Superman di Richard Donner e che dagli anni 80 è diventato il Superman per antonomasia di un’intera generazione (e non me ne voglia Henry Cavill, ma Superman avrà sempre il volto del compianto attore americano). Brainiac non avrebbe avuto questa profonda carica emotiva senza l’ottimo lavoro di Frank (e i colori perfetti di Brad Anderson e le chine di John Sibal), che nelle tavole più drammatiche riesce a dare un’umanità ai personaggi, eccellendo nelle emozionanti pose in cui Clark piange il padre scomparso.

Brainiac ha il merito di mostrare il lato più “terrestre” di Superman, senza risparmiargli i dolori dell’uomo comune, le sensazioni spiacevoli e i lati peggiori dell’anima umana; dalla prima all’ultima pagina Clark viene messo a confronto con Kal-El, fino alla realizzazione finale di come la sua natura divisa sia in realtà condensata nella sua identità di Superman, un eroe cresciuto da un semplice umano che lo ha amato come un figlio e che gli ha dato il suo credo “E se ci sono davvero persone che hanno bisogno di aiuto, fai quello che fai sempre. Non lasciare che niente e nessuno ti fermi”. Come parlerebbe un padre amorevole ad un figlio in cui crede fermamente.

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  • USCITA: Gennaio 2016
  • SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Geoff Johns
  • DISEGNI: Gray Frank
  • COPERTINA: Gary Frank
  • COLORI: John Sibal/Brad Anderson 
  • CASA EDITRICE: RW Lion Comics

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