TYRANNY – Recensione

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TYRANNY: LA CATTIVERIA DEI GDR

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Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad una rinascita del GDR di stampo classico, quel genere di intrattenimento videoludico che per parecchio tempo è rimasto legato a prodotti datati, solo perchè erano titoli che rappresentavano il vero spirito del gioco di ruolo. Personaggi interessanti e storie appassionanti erano lo scheletro di produzioni storiche, ma la rinascita del genere vissuta in questi ultimi anni ci ha portati a rivedere degli sprazzi di quei fasti dimenticati ; prodotti come DIVINITY: ORIGINAL SIN ( o il suo seguito DIVINITY: ORIGINAL SIN 2 ora in Early Acces su Steam ) sono stati in grado di ridare linfa al genere, ma hanno mantenuto un approccio classico per la narrazione, con la (solita) guerra fra bene e male, declinata in diverse accezione, ma sempre fedele a quel canone.

Non c’è da stupirsi se a dare una ventata di novità interviene un studio come Obsidian Entertainment, che ha rappresentato l’età aurea dei GDR; parliamo di uno studio nato dalle macerie dei Black Isle Studios (Baldur’s Gate e Icewind Dale) che nel tempo si è affermato con prodotti come Star Wars Knights of the Old Republic II o Neverwinter Nights 2. Uno dei punti di forza dei prodotti Obsidian era sempre stato il reparto narrativo, ed anche in questo caso non rimaniamo delusi!


VIVREMO LA RIBELLIONE DEI TIERS, GLI ULTIMI RIBELLI RIMASTI AD OPPORSI AL DISPOTICO REGNO DI KYROS, IL NOSTRO SOVRANO


Tyranny ribalta il punto di partenza dei GDR. Se solitamente entriamo in scena durante l’apice della lotta fra Bene e Male, con il gioco di Obsidian arriviamo nel mondo di gioco dopo che questa battaglia è stata già combattuta, con la vittoria del cattivo di tunro, Kyros the Overlord. E noi siamo un suo rappresentante!

Veniamo inviati nei Tiers, le ultime terre a resistere ancora al dominio di Kyros, difese da una schiera di agguerriti ribelli e ancora libere grazie all’incapacità delle due armate di Kyros, i Disfavored e il Red Chorus, di trovare una modo di collaborare. Se i primi rappresentano un esercito modello, avverso all’uso della magia, il Red Chorus è composto da irregolari, selvaggi e dediti alla magia più oscura. La nostra presenza nei Tiers rappresenta la volontà imperiale di porre fine a questa diatriba, sterminando i ribelli usando l’Editto, un potete incantesimo con cui porremo fine alla ribellione…o stermineremo gli Arconti incapaci!

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Il primo approccio a Tyranny è abbastanza classico, con la creazione del personaggio. Scelta di fisionomia e classe (Guerriero, Mago o ladro) sono abbastanza classiche, come la suddivisione di punti abilità nelle varie caratteristiche, ma poi arriva la prima interessante novità. Prima di iniziare la nostra avventura, dovremo scegliere una abilità primaria ed una secondaria, che saranno basilari per scegliere le nostre skills di partenza. Deciso anche questo aspetto, ci si presenta l’occasione di creare il background del nostro protagonista, tramite la Conquista; si tratta di un racconto interattivo in cui ripercorriamo i due anni precedenti di guerra, scegliendo quali città abbiamo attaccato e come abbiamo risolto l’assedio. È uno step fondamentale. Se siete dei giocatori hardcore di GDR, questa funzione è manna; in base alle risposte che sceglieremo, cambieranno i nostri rapporti con le due armate di Kyros e otterremo delle particolari abilità. Conquista serve a dare al giocatore uno strumento valido e appassionante per creare un background solido al proprio personaggio; in base alla scelta fatta ad ogni bivio, cambierà come gli NPC si rivolgeranno a noi, come saremo visti da chi vive nei Tiers ed anche come i due eserciti di Kyros si relazioneranno con noi.

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Il resto del gioco segue i binari del GDR classico, che è il DNA di dev team come Obsidian. LA narrazione è perfetta, con dialoghi a scelte multiple che hanno una ripercussione sui nostri rapporti con una fazione od un’altra, andando a decidere come le nostre avventure verranno direzionate. Molto interessante la scelta di mettere all’interno dei dialoghi dei collegamenti ipertestuali ad alcuni aspetti storici e sociali del mondo di Tyranny; immaginate che in un dialogo venga citata una battaglia focale della guerra di Conquista, cliccando il nome colorato si apre una piccola finestra che vi racconta l’evento, idem per divinità o personalità citate. Come avere una wikipedia integrata nel gioco, il Santo Graal del gamer da GDR. Il combattimento è altrettanto classico, con attacchi in tempo reale e basato su skills che non solo sblocchiamo ad avanzamento di livello (posizionando i nostri punti su apposite ramificazioni) ma che con il costante uso si fortificano; sempre da tenere in considerazione le combo, ovvero attacchi combinanti tra diversi membri del party che se usati al momento giusto hanno esiti devastanti. Non si tratta di un elemento così fondamentale come in altri titoli (in primis, il già citato Divinity Original Sin 2), ma è comunque un fattore interessante e che ben si presta alla dinamica di Tyranny.

tyrany-2Obsidian si affida alla sua esperienza con i Gdr per portare al giocatore un’esperienza vecchio stampo, che visto le ultime produzioni sembra paradossalmente un passo avanti; una storia intrigante che parte da uno spunto totalmente opposto al consueto, una ricchezza nei dialoghi e nel mondo di gioco impressionante ed una serie di ottime idee sono elementi vincenti, ma dobbiamo anche segnalare che sono fattori già presenti in Pillar of Eternity, titolo non così lontano nel tempo e sempre creato da Obsidian. Questo non toglie a Tyranny la sua ottima valutazione, se non altro per il tentativo di sdoganare il genere GDR dal loop ripetitivo in cui pareva essere finito.

 

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  • USCITA: 10.11.2016
  • GENERE: GDR
  • SVILUPPATORE: Obsidian Entertainment

  • PUBLISHER: Paradox Interactive

  • PREZZO: da 41,99 €

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